Giornale del cibo

Arte ad Expo: il Cioccolato si fa “cibo per gli occhi”…

Gusto, olfatto e vista: sono almeno tre i sensi che possono essere coinvolti dal cibo. Il più intuitivo dei tre è sicuramente il gusto: una pietanza può essere dolce, amara, salata, fruttata. Ci sono esperti che, come i sommelier per il vino, ritrovano centinaia di aromi diversi in un singolo cubetto di cioccolato.

Anche l’olfatto è un senso molto utilizzato quando si tratta con il cibo: pensate ad esempio al profumino che esce dal forno quando state preparando un succulento arrosto con patate o una gustosa torta al cioccolato.

Infine, la vista. In questo caso, non mi riferisco solo alla bellezza di certi frutti, come per esempio la frangola o la ciliegia, e neanche al famoso detto “l’occhio vuole la sua parte”. Mi riferisco, invece, a quel tipo di sguardo che si assume quando si ammira un’opera d’arte.

 

 

Il Cacao come argilla

Al cluster Cacao e Cioccolato di Expo Milano 2015 ho piacevolmente scoperto che il cioccolato può diventare anche una forma d’arte. Ho incontrato tre giovani artisti di Modica che hanno realizzato altrettante sculture in pasta cacao.

Il primo, Salvatore Cicero, ha scolpito il Pianeta Terra avvolto da una mano, a indicare la simbiosi fra l’uomo e il mondo. Il secondo, Antonio Licitra, ha invece scolpito Foodie, la mascotte di Expo, un omaggio a questa esposizione universale.

 

Elisa Corallo, Cluster Cacao e Cioccolato
Infine, una ragazza, Elisa Corallo. La sua opera è quella che personalmente mi ha colpita maggiormente: ha interpretato il tema di Expo, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, come una interdipendenza e una stretta connessione fra l’uomo e la natura. La scultura da lei realizzata rappresenta l’essere umano nel momento della nascita. Il grembo però non è quello materno ma è un seme: i piedi dell’uomo (o donna) sono radici radicate nella terra, le braccia invece diventano rami e foglie che si sviluppano verso l’alto. Il messaggio che l’opera vuole trasmettere è molto semplice e, allo stesso tempo, molto profondo: la natura ci dona la vita, quindi noi stessi siamo natura e il nostro dovere morale è rispettarla e valorizzarla.


Scolpire la pasta cacao
non è un’impresa semplice. A differenza di altri materiali, come per esempio l’argilla, una volta che lo scalpello dello scultore incide il cubo di cacao per dare forma all’opera d’arte non si può tornare indietro, non è possibile riattaccare il pezzo che è stato staccato. È necessario quindi una particolare attenzione quando si lavora questo insolito materiale: ogni colpo di scalpello deve essere attentamente pianificato.

 

Dipinti fondenti

Se la pasta cacao può essere scolpita, con il cioccolato si può dipingere. Come mi ha insegnato Alessia Tunesi, giovanissima artista di Perugia, sia il cioccolato bianco che quello fondente o al latte si possono utilizzare per realizzare bellissimi dipinti. Nessuno prima di lei aveva pensato di usare il cioccolato come un colore ma vi assicuro che il risultato finale è veramente interessante.


Alessia utilizza quello di scarto che altrimenti verrebbe gettato, lo fondee, servendosi dell’ausilio di una spatolina o della sac à poche, lo stende sulla tela. I quadri acquisiscono una forma quasi tridimensionale perché il cioccolato, quando si raffredda, si rapprende e forma delle increspature ondulate. La cosa più stupefacente è che i dipinti non si sciolgono, neanche se esposti al sole, ma resistono nel tempo.

Alessia non ha voluto svelarci il segreto, commentando, con una lieve traccia d’orgoglio che questo è un segreto del mestiere. Ci ha svelato solo che sta compiendo ulteriori studi per rendere le proprie opere ancora più durature.

Far le sue opere, due mi hanno particolarmente colpita: “Abbraccio fondente”, dipinto realizzato nel 2011 con il cioccolato bianco e il cioccolato fondente, che raffigura due innamorati nel momento, appunto, dell’abbraccio. E poi “Taraxacum”, opera che raffigura un fiore, il soffione, realizzata con il cioccolato fondente e il cioccolato bianco. Anche quest’ultimo, come le sculture dei nostri artisti modicani, è esposto all’interno del Padiglione dei Distretti Italiani del Cioccolato al Cluster Cacao e Cioccolato.

 

Arte al teatro del Cluster Cacao e Cioccolato

Le tre sculture di pasta cacao sono state realizzate al teatro all’aperto del Cluster Cacao e Cioccolato e sono esposte all’interno del Padiglione dei Distretti Italiani di Cioccolato, uno degli spazi che compongono il Cluster pensato per valorizzare il legame fra i tre territori di Modica, Perugia e Torino con la produzione di un cioccolato di qualità.

Anche Alessia Tunesi è stata protagonista del teatro del Cluster Cacao e Cioccolato quando ha dipinto “Grifo”, un quadro realizzato con il cioccolato fondente e il cioccolato al latte che rappresenta un grifone, il simbolo di Perugia.

Al Cluster Cacao e Cioccolato di Expo Milano 2015 hanno pensato quindi di interpretare il cioccolato in molteplici modi: sicuramente si può valorizzare il Cibo degli Dei attraverso degustazioni guidate e show cooking; non meno importante è però far conoscere al mondo gli usi alternativi del cioccolato e del cacao. Senza nulla togliere al gusto avvolgente di un buon fondente, l’utilizzo più originale e interessante del cioccolato potrebbe forse essere quello artistico.

 

Fonte immagini: cocoachocolatecluster.org; facebook.com/expo2015Cocoa; twitter.com/expo2015cocoa.

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