È arancione, dalla forma sferica e ricca di vitamina C, ma non è né un’arancia né un mandarino: che cos’è? È la clementina, un agrume piccolo, dai colori e profumi che ricordano i tramonti infuocati delle terre del sud Italia. In particolare, oggi vi racconteremo della clementina di Calabria IGP, uno degli agrumi più apprezzati in tutta la penisola e fidato alleato per la salute del nostro organismo. Quindi, pronti a scendere con noi fino alla punta dello Stivale e a scoprire questo frutto?
Tra arancia e mandarino: la storia della clementina
La clementina rientra nella grande famiglia degli agrumi, ma attenzione a non confonderla con madre arancia e padre mandarino: infatti, pare che questo frutto sia nato piuttosto recentemente, all’incirca all’inizio del Novecento, proprio grazie a un incrocio tra l’arancio amaro Granito e il mandarino comune. Ma non in terra italiana: ci troviamo in Algeria, precisamente nell’orto di un orfanotrofio di Misserghin, dove Padre Clément Rodier (e da qui il nome “clementina”) ha effettuato delle semine dirette…
Altri, invece, sostengono che sia molto più antico e originario della lontana Cina, e che il padre algerino avrebbe avuto “solo” il merito di averlo importato nel Mediterraneo. Al di là delle sue origini, la clementina si è diffusa in Italia tra gli anni ‘30 e ‘50: ed è in terra calabrese che ha trovato il suo habitat naturale, diventando in breve tempo uno dei prodotti simbolo di questa regione.
Clementina di Calabria IGP: caratteristiche e disciplinare
In tempi record, nel 1997 questo frutto ottiene l’indicazione geografica protetta con la denominazione di “Clementina di Calabria IGP”. Da quel momento, rendendosi conto di avere un vero e proprio tesoro tra le mani, i produttori istituiscono, nel 2002, il relativo Consorzio di tutela: l’obiettivo è di valorizzare la produzione locale e di garantire un prodotto che all’atto di immissione rispetti il disciplinare, facendo di questo agrume il più venduto dopo le arance.
Quali sono le caratteristiche che lo rendono così speciale?
Innanzitutto, vediamo che l’IGP identifica il frutto della clementina che deriva tra queste differenti cultivar: “SRA 63″,”Spinoso”, “Fedele”, “Comune”, “Tardivo”, “Hernandina”, “Marisol” e “di Nules”. Come per l’arancia di Ribera DOP, nel momento in cui viene commercializzato l’agrume deve presentarsi con determinate caratteristiche:
- buccia: dev’essere liscia e sottile, con numerose ghiandole oleifere, facilmente staccabile; il colore è un arancio scuro, meno intenso rispetto al mandarino;
- forma: sferoidale, leggermente schiacciata ai poli, e con una dimensione minima compresa tra 16-18 mm;
- polpa: particolarmente succosa e aromatica, di colore arancione brillante e uniforme;
- semi: pressoché assenti o comunque presenti in numero esiguo;
- tenore zuccherino: nonostante la bassa concentrazione di zuccheri (minimo di 10 Brix), risulta comunque dolce.
Zona di produzione
Come abbiamo spiegato, è proprio in Calabria che l’agrume ha trovato la sua casa ideale: qui, il clima mite e regolare ha permesso alla clementina di diffondersi soprattutto nelle zone costiere e pianeggianti, esaltandone le caratteristiche qualitative e giungendo a una maturazione precoce (dai primi di ottobre fino a febbraio). Anche i terreni hanno contribuito alla sua fortuna, perché sono di medio impasto con un contenuto di limo e argilla inferiore al 60% e quello di calcare non superiore al 15%.
Perciò, per quanto riguarda la zona di produzione della Clementina di Calabria IGP, il disciplinare è molto rigido e comprende soltanto determinate aree: la Piana di Sibari e Corigliano, nel cosentino, la Piana di Lamezia nel catanzarese, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride nel reggino, e in particolare i comuni di Cassano Jonio, Castrovillari, Corigliano Calabro, Crosia, Francavilla Marittima, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Terranova da Sibari, Trebisacce, Vaccarizzo Albanese, Rossano, Saracena, Cariati, Calopezzati, S. Demetrio Corona, San Giorgio Albanese.
Proprietà e benefici della clementina di Calabria IGP
In generale, sappiamo che le proprietà e i benefici degli agrumi sono tantissimi, ma quali sono i “superpoteri” della clementina di Calabria IGP?
Sicuramente, come il limone, la clementina è un concentrato di vitamina C: pensate che basta consumare un paio di questi frutti al giorno per coprire il fabbisogno giornaliero di una persona adulta e aiutare così il nostro sistema immunitario. Ma non solo, contiene anche carotene, vitamine del gruppo B e A, ed è anche ricchissima di sali minerali preziosi per la nostra salute: ferro, magnesio e, in particolare, potassio, fondamentale per regolare il tenore di acqua nei tessuti e assicurare così un buon funzionamento del sistema cardiaco. Secondo alcuni studi del National Institute of Fruit Tree Science, pare che bere un bicchiere di succo di clementina al giorno riduca il rischio di sviluppare tumori e ictus del 50%. Inoltre, hanno un basso contenuto calorico (circa 47 calorie per 100 grammi) e la buccia è ricchissima di limonene, un potente antiossidante. E cercate un alleato alla prevenzione del raffreddore? La clementina aiuta a proteggere le mucose e i capillari, combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi. Della serie, più di così!
Come consumare la clementina di Calabria IGP?
Grazie alla sua dolcezza e alla sua freschezza, la clementina di Calabria IGP è un agrume che mette d’accordo tutti, da sud a nord. Per gustare al meglio il suo sapore inconfondibile, potete consumarla al naturale, soprattutto a fine pasto, o come spuntino salutare a metà mattina. Con gli anni, tuttavia, ha saputo conquistarsi un posto anche in cucina, diventando l’ingrediente perfetto per tantissime ricette: oltre a creare succhi, sciroppi, sorbetti o marmellate e perfino liquori, viene usata anche in preparazioni dolci, come la famosa torta clementina, ma anche la pannacotta, la cheesecake o golose crostate. Infine, è un frutto che viene utilizzato anche in ambito cosmetico per realizzare lozioni tonificanti e maschere per la pelle.
In conclusione, la clementina di Calabria IGP è un frutto che si distingue per la bontà e la molteplicità di utilizzi, diventando il nostro migliore amico per superare indenni il periodo invernale… diteci, voi la preferite così, gustata al naturale, oppure vi piace usarla come ingrediente per ricette golose e sorprendenti?
Fonti:
qualigeo.eu
politicheagricole.it
igpclementinedicalabria.it