La filosofia “zero waste” è ormai sempre più diffusa tra consumatori e consumatrici in tutto il mondo. Una tendenza legata alla crescente sensibilità alle tematiche ambientali e alla consapevolezza che è necessario agire anche nel quotidiano. Modificare le proprie abitudini di consumo in ottica green è una delle priorità degli italiani, come fotografa anche il recente Rapport Coop, e l’acquisto del cibo sfuso è una soluzione non più di nicchia, spesso accompagnato all’attenzione a prodotti con imballaggi sostenibili e innovativi, di cui abbiamo parlato anche con Claudio Dall’Agata di Bestack.
Al contrario, si tratta di una scelta che va proprio in questa direzione e che porta dei benefici non solo al pianeta, contribuendo alla riduzione dei rifiuti, come le microplastiche in mare, ma anche ai consumatori che portano a casa prodotti di qualità nelle quantità di cui hanno effettivamente bisogno. Acquistare pane, pasta, riso, detersivi e molto altro direttamente a peso permette di scegliere soltanto le quantità di cui effettivamente abbiamo bisogno, riducendo così il peso dei rifiuti domestici. E poter portare a casa il cibo in confezioni riutilizzabili – meglio se di vetro, carta, stoffa o alluminio – diminuisce drasticamente la plastica da smaltire.
Il mondo degli acquisti dei cibi sfusi è ampio e offre moltissime opportunità. Nato come una nicchia, oggi troviamo rivenditori in tutte le Regioni e, talvolta, anche nella grande distribuzione organizzata. Per questo abbiamo voluto approfondire l’argomento, spiegando cosa comporta, concretamente, scegliere cibo “alla spina” e dove è possibile acquistarlo in Italia.
Comprare cibo sfuso: quali sono i vantaggi?
Innanzitutto, organizzare e suddividere correttamente i rifiuti necessita di spazio, tempo e molta cura. Quando le confezioni sono a singolo materiale, il compito è più facile, ma se i contenitori sono accoppiati o formati da più materiali diversi, per realizzare una raccolta differenziata corretta sarà necessario separare ogni materiale con molta attenzione per permetterne un adeguato riciclaggio. Dopo ogni spesa, infatti, spesso ci si ritrova con molti contenitori differenziati e indifferenziati stracolmi. Con la spesa sfusa questo non accade.
I packaging del cibo che acquistiamo hanno tre funzioni principali:
- sono utili a proteggere il cibo dall’ambiente esterno;
- ne aumentano la durabilità;
- servono a trasformare il cibo in un oggetto più appetibile agli occhi del consumatore.
E se i primi due possono essere considerate buone ragioni per concedere un uso di materie e energie, la terza certamente no.
1. Scegliere cibo sfuso per ridurre l’uso della plastica
Alla fine del maggio 2018, l’Unione Europea ha approvato un pacchetto di provvedimenti sull’economia circolare, che prevedono, ad esempio, la messa al bando di alcuni prodotti in plastica monouso, come posate, piatti e bicchieri, a partire da quest’anno. Le misure richieste ai Paesi membri riguardano anche la gestione dei rifiuti e, in particolare, dei materiali plastici. Ma questi non sono gli unici contenitori che troviamo nei supermercati e nei negozi perché, come ben sappiamo, la maggior parte del cibo e dei prodotti che usiamo quotidianamente sono confezionati. Scegliendo di acquistare alla spina, la quantità di rifiuti plastici prodotta potrebbe calare sensibilmente.
2. Scegliere cibo sfuso per risparmiare sul packaging
Il prezzo dei prodotti agroalimentari confezionati, come l’insalata in busta o le carote, rispetto allo stesso prodotto sfuso, può aumentare fino a 10 volte. Già nel 2008, Federconsumatori aveva infatti calcolato che la spesa annua per famiglia diminuirebbe di oltre 700 euro con la scelta di prodotti alla spina a fronte di quelli con classico packaging.
Il costo degli alimenti nelle catene dei supermercati è formato quindi anche dall’imballaggio: non dimenticarlo ci permette di comprendere quale valore abbia davvero il prodotto all’interno del prezzo finale. Chi sceglie di fare i propri acquisti nei negozi o nelle catene che vendono cibo sfuso, invece, può portare da casa contenitori come scatole di cartone, sacchetti in cotone o corda, oppure acquistarli direttamente in loco, ma lo si farà una sola volta senza gettarli via, bensì riutilizzandoli.
3. Scegliere cibo sfuso per sprecare di meno
Scegliere cibi sfusi permette di abbattere gli sprechi, in questo modo infatti le quantità con cui riforniamo le nostre dispense saranno adatte al nostro fabbisogno e non saranno scelte a seconda del packaging proposto e della grandezza delle confezioni.
Nei supermercati la nuova tendenza del cibo cosiddetto “nudo”, che molte catene più importanti e negozi monomarca praticano già da molto tempo, permette di acquistare legumi, cereali, semi oleosi molto spesso biologici e locali ma non solo, anche vino, birra, oli, fino a prodotti ecologici per la detersione della casa e la cura del corpo.
Cibo sfuso: Sfusitalia e la lista di negozi Regione per Regione
Molti sono i negozi, piccole catene o botteghe che praticano la vendita di cibo sfuso e molte altre sono anche le catene della grande distribuzione che permettono l’acquisto di cibo e detersivi sfusi o con imballaggi riutilizzabili.
Esiste anche un motore di ricerca per individuare il negozio alla spina più vicino. Si chiama Sfusitalita.it ed è un progetto della giovane romana Ottavia Belli, una laurea in Cooperazione Internazionale e Sviluppo e studentessa di un master in Ambiente, Politiche e Sviluppo a Londra. La sua idea è di creare una vera e propria rete di attività virtuose, diffusa in tutta la penisola, e di renderle facili da trovare.
I negozi inseriti nella mappa sono oltre 700, raccolti da Ottavia stessa, ma anche grazie alle segnalazioni degli utenti. Di fatto, grazie al passaparola è più facile per il consumatore che desidera avvicinarsi al mondo dei cibi sfusi scoprire dove dare inizio a queste nuove abitudini d’acquisto. Molto spesso, infatti, anche il cittadino più sensibile si trova in difficoltà e non riesce a trovare uno spaccio vicino a casa. Sfusitalia vuole rispondere a questa domanda con un funzionamento molto semplice: per l’utente è sufficiente collegarsi al sito, inserire il proprio indirizzo e premere “cerca”.
[elementor-template id='142071']Anche noi del Giornale del Cibo abbiamo voluto compilare una lista, non certo esaustiva e in continuo ampliamento, dei punti vendita attivi nelle varie Regioni italiane:
Lombardia
- Semprebio (Milano)
- Mamma Natura (Milano)
- L’Angolo diVino (Milano)
- Biosballo (Milano)
- Effecorta (Milano)
- Ari Ecoidee (Milano)
- Campea in Borgo (Pavia)
- Bottega Origini (Pavia)
- Verdesfuso (Como)
- Ari Ecoidee (Como)
- CFL (Bergamo)
- Desi Sfuseria Alimentare (Sirmione)
- Pianeta Locale (Brescia)
- Millebolle (Mantova)
Piemonte
- Ari Ecoidee (Alessandria)
- Verdessenza (Torino)
- Chichi (Moncalieri)
- Bottega Granel (Grugiasco)
- Cuoredimamma (Novara)
Trentino Alto Adige
- Novo (Bolzano)
Veneto
- Effecorta (Padova)
- La Bottega sfusa (Padova)
- Ari Ecoidee (Verona, Jesolo, Padova)
- Patti Shop Eco Bio (Rovigo)
- Ettogrammo (Verona)
- Il Granaio di Eva e Nadia (Vicenza)
- Sfuso per Natura (Rovigo)
Friuli-Venezia-Giulia
- Sprecomeno (Udine)
- Kilometrozero (Udine)
- Biomondo (Trieste)
Liguria
- Econegozio La formica (Genova)
- Verde Sfuso (Genova)
- Kilo La sfuseria del vicolo (Genova)
- Sfusa la spesa senza imballo (Sanremo)
Emilia-Romagna
- È naturale (Bologna)
- La bottega di Silvia (Bologna)
- Camilla (Bologna)
- Sfuso e bio (Ferrara)
- Verdeserre (Reggio Emilia)
Toscana
- Lo spaccio tutto sfuso (Viareggio)
- Bio al sacco (Pisa)
- Al netto (Arezzo)
- Effecorta (Prato, Capannori, Lucca)
Marche
- Peso Netto (Pesaro)
- Quanto Basta (Senigallia)
Lazio
- Saponando (Roma)
- Delizia Marconi Roma (Roma)
- Usosfuso (Tivoli)
- Emporio Abate (Ardea)
Campania
- ProSud (Napoli, Salerno)
- Spin Sud (Aversa)
- Dottor Sfuso (Benevento)
Puglia
- La casa dello sfuso (Bari)
- Sapondandopiù (Bari)
- Tutto sfuso (Altamura)
- Ari Ecoidee (Maglie)
- La dispensa – Negozio di vicinato (Lecce)
Basilicata
- La bottega del pulito (Potenza)
- Solo sfuso point (Francavilla in Sinni)
Calabria
- Quanto basta (Cosenza)
- Bio Sfusa, la spesa alla spina (Catanzaro)
- Solo Sfuso (Vibo Valentia)
- La bottega di Terry (Castrovillari)
- Meglio sfuso (Polistena)
Sicilia
- Eco.Logica (Palermo)
- Senza Tappo (Palermo)
- Biò (Catania)
- Meglio Sfuso (Catania)
Infine, anche nei punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata è possibile trovare alcuni prodotti e cibi sfusi:
- EcoPoint/EcoPoint Blu/EcoPoint piccoli Amici Crai
- Auchan Self Discount
- Conad
- Coop ViviVerde
- NaturaSì
- SimplySMA
Insomma, un modo semplice, alla portata di tutti e davvero sostenibile, di fare la spesa, riducendo i rifiuti e spendendo solo per quel che vogliamo davvero comprare. Il cibo sfuso poi, permette di scoprire prodotti locali, stagionali e, perché no, sempre nuovi e inaspettati, come i fiori eduli o le specialità etniche.
Acquistare quindi cibo nudo, senza packaging, non è quindi una scelta banale, ma significa praticare un gesto che riduce i costi inutili, produce meno rifiuti e ci fa pesare meno sull’ambiente.
Avete mai acquistato cibo alla spina? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti.
Articolo scritto con il contributo di Carmen Giambrone.