Secondo i dati 2016 della FAO, la fame nel mondo riguarda 815 milioni di persone e l’obiettivo di debellarla entro il 2050 non sembra, ad oggi, realisticamente raggiungibile. Per questo è quanto mai attuale, oltre che necessario, discutere di cibo di cittadinanza, tema da sempre al centro dei valori di CIR food e promosso all’interno di un dibattito pubblico, iniziato già a Expo Milano.
Quest’anno, la società di ristorazione con sede a Reggio Emilia ha scelto il prestigioso palco del Festival di Internazionale a Ferrara, per rilanciare la discussione, invitando università, imprese ed esperti ad una riflessione sui modelli di produzione, distribuzione e consumo più responsabili, innovativi, partecipativi, inclusivi e sostenibili.
Cibo di cittadinanza: quali sono le nuove sfide del settore agroalimentare?
CIR food Cooperativa Italiana, da 40 anni tra le imprese italiane leader nella ristorazione, fornisce oltre 84 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di 12.000 persone, per cui è storicamente e costitutivamente impegnata alla sfida di “nutrire il pianeta”, tema cardine di Expo 2015.
Al Festival di Internazionale, col quale da alcuni anni CIR food ha stretto una importante collaborazione, si parlerà quindi di cibo del futuro, di come evolverà, ma soprattutto, di quali sono le sfide aperte sul versante sociale: accesso a un cibo di qualità per tutti, spreco alimentare, salute e sostenibilità ambientale.
A Ferrara insieme a CIR food, sarà presente anche la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, per ripartire insieme dai contenuti e dagli impegni della Carta di Milano, importante eredità di Expo 2015. Infatti, con la partecipazione al Festival di Internazionale, CIR food e Fondazione Feltrinelli, si pongono l’obiettivo di indagare le nuove sfide del settore agroalimentare e i relativi impatti sociali, culturali, economici e ambientali, in particolare in Italia.
Venerdì 29 settembre CIR food sarà presente con 4 tavoli tematici a porte chiuse orientati ad aprire la riflessione su argomenti quali:
- cibo di cittadinanza
- mestieri
- luoghi
- policy
Questi momenti avranno l’obiettivo di analizzare e far emergere esperienze virtuose e proposte operative, che verranno presentate come best practice nell’incontro di sabato.
Dalla Carta di Milano al sistema cibo del prossimo futuro
All’interno del programma del Festival di Internazionale a Ferrara, sabato 30 settembre alle 11.30 si terrà un incontro pubblico riguardo al “cibo di cittadinanza” al Chiostro di San Paolo. Qui, il Direttore Marketing Strategico di CIR food, Giuliano Gallini, dialogherà con Franca Roiatti, giornalista e scrittrice, Michael Pellmann Rowland, giornalista di Forbes e Alessandro Banterle dell’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari. A introdurre e moderare il dibattito sarà Massimiliano Tarantino della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
I numeri della produzione e del consumo di cibo
Cosa significa occuparsi del cibo del futuro? Questa è la domanda che animerà il confronto pubblico, a partire da un’analisi del contesto socio-economico in cui viviamo. Infatti, nel mondo ci sono 800 milioni di persone denutrite, ma assistiamo contemporaneamente ad un’epidemia globale, rappresentata da 2 miliardi di individui con obesità, considerata più letale del fumo. Ma non è l’unico paradosso della società moderna, infatti, ogni anno si buttano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo e il costo di tale spreco alimentare ha raggiunto i 550 miliardi di euro.
Si tratta di 1/3 del cibo globale, 4 volte quello necessario per debellare la fame nel mondo, che ogni anno viene sprecato senza arrivare neanche a tavola perché va a male in azienda, si perde lungo la filiera, diventa immangiabile durante la distribuzione o viene gettato via in negozi ristoranti e cucine.
La povertà alimentare riguarda anche l’Italia
Come sottolineato da Giuliano Gallini, oggi il tema dell’accessibilità al cibo non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo, ma si sta creando una “povertà alimentare” anche in Europa e in Italia. Infatti, è vero che cresce il consumo di prodotti sempre più evoluti, dal punto di vista nutrizionale e salutistico, tuttavia si tratta di alimenti “d’élite“, destinati soprattutto alle fasce più abbienti della popolazione, mentre un numero crescente di cittadini non può permettersi cibo di qualità (sano, biologico, del territorio) per cui consuma “cibo spazzatura”, con gravi ricadute sulla salute. “Questo – ribadisce il Responsabile Marketing e Comunicazione di CIR food- rappresenta una delle più profonde ingiustizie e ferite sociali, cui serve trovare soluzione”.
Non è tutto. “Negli ultimi anni si sta assistendo anche ad un “restringimento” della tavola pubblica (refezione scolastica, sociale, sanitaria) sia in termini quantitativi, con meno cittadini che usufruiscono della ristorazione collettiva, sia qualitativi, a causa delle gare al massimo ribasso negli appalti pubblici e di fenomeni come “il panino da casa”, che rischiano di rappresentare un passo indietro rispetto alla conquista di diritti pubblici essenziali”, sottolinea Giuliano Gallini.
Alla luce di tutto questo, è necessario interrogarsi e confrontarsi, al fine di individuare nuove forme di accesso e gestione delle risorse, in uno scenario di rapido incremento demografico e tenendo presenti importanti fenomeni come il cambiamento climatico e la riorganizzazione nell’accesso alle risorse naturali e nella produzione energetica.
In particolare, per CIR food essere presenti al Festival di Internazionale a Ferrara, rappresenta un modo per cercare di comprendere meglio i profondi cambiamenti della società che si profileranno anche nei prossimi anni, cercando di individuare nuove risposte, per quanto possibile, in senso democratico e inclusivo.
Ecco perché quella del cibo di cittadinanza è una sfida importante che, come altri eventi politici ed economici degli ultimi anni, ci obbliga a guardare più lontano e necessita del contributo di tanti attori: manager, lavoratori, docenti, ricercatori ed esperti. Per questo CIR food vi aspetta sabato al Festival di Internazionale a Ferrara.