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Centrifuga o estrattore? Ecco tutte le differenze

 

Con l’avvicinarsi della bella stagione aumenta la voglia di mangiare in modo sano e leggero, e cosa c’è di meglio dei succhi freschi? Ricavarli da frutta e verdura di stagione ormai è un processo molto semplice che tutti possono eseguire in casa: basta essere in possesso di una centrifuga o un estrattore di succo. Questi due elettrodomestici da cucina, infatti, ci permettono di ottenere il meglio in termini di proprietà benefiche e salutari da qualsiasi ortaggio o frutto abbiamo nella nostra dispensa. Ma che differenza c’è tra i due? E quale scegliere, centrifuga o estrattore, in base alle esigenze di utilizzo, di portafoglio e di salute? In questo articolo vi illustriamo tutte le caratteristiche dei due attrezzi da cucina per guidarvi all’acquisto perfetto.

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Estrattori o centrifughe: quali sono le differenze?

Spesso chi muove i primi passi nel mondo dei succhi freschi tende a confondere la centrifuga con l’estrattore o viceversa. Certo, il loro scopo è identico, ovvero realizzare un succo fresco a partire da frutta e verdura, e il risultato ottenuto alla fine del processo può apparire abbastanza simile. Tuttavia, le differenze sono molte e dipendono proprio dal diverso funzionamento dell’attrezzo.

Partiamo dalla centrifuga, anche detta centrifugatore di frutta: è dotata di lame sottili che girano a una velocità elevatissima per tagliare e sminuzzare l’alimento solido inserito, la cui polpa, grazie alla forza centrifuga, viene spinta verso un setaccio a forellini molto piccoli che filtra il succo e invia gli scarti a un apposito secchiello. Invece, l’estrattore – anche definito slow juicer – non ha lame, ma una coclea: si tratta di una vite senza fine che non tritura quello che introduciamo nella macchina, ma lo spreme e lo setaccia separando il succo e l’avanzo di polpa, che fuoriescono da due beccucci distinti. A causa di questa differenza sostanziale di lavorazione, tra estrattore e centrifuga c’è anche una diversa rumorosità: il primo vanta una maggiore silenziosità nell’utilizzo, mentre il secondo, che gira più velocemente, è molto più rumoroso.

Estrattore o centrifuga

Estrattore di succo a freddo: quali sono i pro e i contro?

Indecisi su cosa scegliere tra questi due elettrodomestici?

Tranquilli, perché ora illustreremo nel dettaglio tutte le caratteristiche fondamentali di un estrattore, andando ad analizzare il risultato finale, il consumo, la quantità di scarti e il prezzo, per aiutarvi a capire quale dei due attrezzi sia più adatto alle vostre esigenze.

Gli aspetti nutrizionali e il sapore

Due processi di lavorazione diversi, due risultati diversi, soprattutto dal punto di vista organolettico e nutrizionale. Infatti, l’estrattore di succo “a freddo” lavora a una velocità minima di 40 giri al minuto e massima di 100, e impiega molto più tempo della centrifuga, ma non va a surriscaldare il prodotto. La lentezza del motore e il numero basso di giri permette, quindi, di mantenere intatte le proprietà organolettiche e nutrizionali del succo, un estratto dalla consistenza corposa e omogenea, dal colore intenso, e con una percentuale maggiore di sostanze benefiche; inoltre, esso è più digeribile a causa della mancanza di filamenti e non tende dividersi in due livelli perché, lavorando a bassa velocità per spremitura, incorpora pochissima aria (infatti, ha poca o nessuna schiuma in superficie).

I consumi dell’estrattore

Le differenze tra estrattore e centrifuga per quanto riguarda i motori che si trovano  al loro interno fanno sì che anche i consumi siano diversi. Per quanto riguarda l’estrattore, esso utilizza un sistema di pressione e di filtraggio che necessita potenze molto inferiori rispetto a quelle della centrifuga, circa 150 o 200 watt. Ma il tempo è fondamentale e se ne avete poco, l’estrattore può non essere la scelta migliore: per ottenere un estratto perfetto occorrono dai 5 ai 10 minuti (in genere, questo elettrodomestico può lavorare continuativamente fino a un massimo di 30 minuti). Quindi, se da una parte è vero che si consuma meno energia per la minore potenza del motore, dall’altra parte è altrettanto vero che occorre molto più tempo.

Gli scarti del processo di lavorazione e il loro riciclaggio

Più ci addentriamo nella questione, più ci accorgiamo che le differenze tra i due attrezzi aumentano, e lo stesso vale anche per quanto riguarda gli scarti. L’estrattore di succo a freddo ne produce davvero pochi ed essenzialmente molto secchi, dal momento che il sistema di pressatura fa ricavare fino al 20% in più di succo a partire dalla stessa quantità di alimenti utilizzati. Molti ritengono che gli scarti prodotti dall’estrattore non possano essere riutilizzati, perché si tratta di fibre del tutto insapori. In realtà non è così: è possibile anche riciclare questi avanzi – anch’essi ricchi di vitamine e minerali – e sono sempre di più le ricette che li includono in modo sfizioso e creativo.

Per utilizzarli al meglio, prima di tutto è necessario eliminare dalla frutta e dalla verdura tutte quelle parti che non vorremmo mangiare, così da ottenere scarti privi di semi o di bucce. In particolare, gli avanzi della frutta possono essere riciclati per un buono e leggero latte vegetale, oppure per creare impasti dolci per torte e muffin, ma anche per hamburger e polpette vegetali. Oppure, se ancora molto polposi, possono essere congelati e passati nuovamente nell’estrattore e diventare così la base perfetta per un bel sorbetto o un gelato. Insomma, il “succo” della questione è sempre lo stesso: con un pizzico di immaginazione, cerchiamo di reinventare le ricette e di ridurre al minimo gli sprechi!

Facilità di pulizia e ingombro dell’estrattore

Inizialmente, l’estrattore era meno pratico rispetto alla centrifuga, a causa di una struttura più ingombrante e di alcune parti più grandi da smontare dopo il suo utilizzo. Ma adesso c’è una vera e propria inversione di tendenza: sul mercato compaiono estrattori dalle dimensioni ridotte e compatte e, perciò, anche la praticità della pulizia è migliorata notevolmente. Infatti, dopo l’utilizzo dell’attrezzo, la fase del lavaggio è fondamentale per evitare il rischio di insediamento di germi e batteri che poi, entrando in contatto con il succo, potrebbero causare danni per la nostra salute. Quindi, cercate di curare sempre la manutenzione dell’estrattore: riempite una parte del lavello con acqua tiepida, rimuovete tutti i pezzi e immergeteli; con l’aiuto di uno spazzolino, andate a eliminare eventuali pezzi di frutta o bucce rimaste incastrate e, prima di ogni utilizzo, il consiglio è di risciacquare l’estrattore.

Quale frutta o verdura usare nell’estrattore?

Avete il vostro estrattore, ma non siete sicuri di quale frutta e verdura potete utilizzare? Tranquilli, perché questo elettrodomestico permette di preparare una varietà maggiore di succhi, al contrario della centrifuga. Ebbene sì, grazie alla sua coclea riesce a spremere una grande quantità di frutta e verdura, spaziando da quelle a polpa molle (kiwi, mango, arancia, ecc.) a quelle polpa dura e semidura (come mele, pere, carote, sedano, finocchio). Ma non solo, perché l’estrattore permette di estrarre succhi perfino dalle banane, dall’avocado, dalle mandorle, cocco e nocciole (tutti frutti con una bassa percentuale d’acqua) o dalle verdure a foglia (come gli spinaci), ricchissime di proprietà nutritive, ma molto fibrose e poco succose. L’unico accorgimento in caso di uso di questi tipi di vegetali è quello di aggiungere altri ingredienti con un maggior contenuto d’acqua. Quindi, ora che sapete cosa potete utilizzare, quale estratto realizzerete per primo?

Quanto costa un estrattore a freddo?

Una differenza che salta subito all’occhio tra i due elettrodomestici è quella che riguarda il prezzo di acquisto: se decidete di optare per l’estrattore di succo a freddo, dovrete essere disposti a spendere qualcosina in più. In genere, non è possibile scendere sotto i 150 euro e si può arrivare a spendere addirittura fino a 1000 euro e oltre per alcuni attrezzi di qualità molto alta.

Centrifuga per frutta e verdura: pregi e difetti

Nei paragrafi precedenti abbiamo parlato nel dettaglio dell’estrattore e ora è il turno della centrifuga. Come abbiamo già visto in parte, anche se simili per scopo, in realtà i due elettrodomestici presentano molte differenze per gusto, consumo, avanzi e prezzo finale, e adesso scopriremo insieme tutto quello che c’è da sapere sul centrifugatore di frutta!

Gli aspetti nutrizionali e il sapore

Di certo, se siete di fretta ma allo stesso tempo non volete rinunciare a un bel succo fresco, la centrifuga è l’attrezzo che fa per voi: ottenere un centrifugato da un frutto è un’operazione veloce – soprattutto considerando che l’elettrodomestico non può essere usato per più di cinque minuti continuativi –  e il motore compie tra i 6.000 e i 18.000 giri. Questo vuol dire che l’elettrodomestico produce più calore e incamera più aria rispetto all’estrattore, favorendo così l’ossidazione degli alimenti che vogliamo spremere e alterando (in parte) l’efficacia delle sostanze nutrienti contenute. Rispetto all’estratto, il centrifugato è più liquido e meno corposo e, quindi, risulta più leggero in bocca. Inoltre, tende ad avere un colore più chiaro, a dividersi in due strati (dal momento che, a causa dell’azione meccanica ad alta velocità, può incorporare più componenti insolubili come tessuti e fibre) e a produrre una leggera schiuma in superficie.

I consumi della centrifuga

Velocità è la parola chiave e questo si rispecchia necessariamente nella potenza del motore. Infatti, le centrifughe hanno motori molto potenti, soprattutto quelle di buona qualità, per tritare frutta e verdura molto velocemente e scaldarle il meno possibile, e arrivano a consumare anche fino a 1.000 watt. Ai fini del vantaggio economico in bolletta, però, si deve precisare che la centrifuga impiega molto meno tempo per realizzare un succo fresco, in genere circa due minuti a fronte dei cinque/dieci minuti impiegati da un estrattore, pertanto il divario tra i consumi finisce in parità.

Gli scarti del processo di lavorazione e il loro riciclaggio

Diversamente dall’estrattore, il sistema di estrazione della centrifuga prevede un avanzo di polpa maggiore e con più umidità. Ciò può essere visto come un punto a favore per l’estrattore, ma bisogna dire che anche con gli avanzi ottenuti col sistema di centrifugazione – sicuramente più “succosi”  – è possibile sbizzarrirsi in ricette ricche di gusto. Perciò, se non vi piace buttare il cibo, non preoccupatevi, perché riciclare si può!

Anche in questo caso, sarebbe meglio sbucciare e pulire la frutta in modo da avere, alla fine, scarti costituiti soltanto da polpa commestibile. Questi, poi, potranno essere riutilizzati nelle preparazioni di biscotti, torte, plumcake, muffin, ma anche ghiaccioli e sorbetti e, perché no, perfino marmellate!

Facilità di pulizia e ingombro della centrifuga

Fin dall’inizio, la centrifuga è stata proposta sul mercato come un attrezzo più economico, meno ingombrante e più facile da pulire rispetto all’estrattore. Ma negli ultimi anni la tendenza delle industrie è di costruire centrifughe più grandi che possono spremere anche fino a 2,5 litri di centrifugato ed estrattori dalle dimensioni più compatte, pertanto le differenze in termini di spazio e praticità di pulizia si stanno via via assottigliando.

Quale frutta o verdura usare nella centrifuga?

A causa del suo processo di lavorazione – quello di tagliare e sminuzzare gli alimenti – bisogna fare molta attenzione a cosa s’inserisce all’interno della centrifuga. Infatti, a differenza dell’estrattore, non tutta la frutta e la verdura è adatta: perciò, sì a quasi tutti i vegetali crudi, anche quelli più duri, come le carote; no, invece, per le verdure a foglia (a causa della quantità di filamenti e fibre di cui sono ricchi) e a frutti come banane, avocado, fichi, o mandorle, perché la bassa percentuale d’acqua non permette alla centrifuga di ricavarne il succo.

Quanto costa una centrifuga?

A livello di prezzi d’acquisto, una centrifuga ha un costo decisamente inferiore paragonato a quello di un estrattore di succo a freddo e quindi può essere più conveniente. Per avere in casa una centrifuga di buona qualità la spesa da sostenere si aggira sugli 80-100 euro fino ad arrivare ai 120 per un attrezzo davvero al top.

Estrattore e centrifuga: cosa scegliere?

Come abbiamo visto, questi due attrezzi simili per forma e scopo sono, in realtà, molto differenti tra loro per silenziosità, tempi di lavorazione e risultato finale. Se state muovendo i primi passi nel mondo della cucina healthy e non avete molto tempo da dedicare ai vostri succhi di frutta e verdura, magari una buona centrifuga può fare al caso vostro, anche per il prezzo più competitivo; al contrario, se volete ottenere dei succhi qualitativamente migliori e più variegati e prevedete di utilizzare spesso il vostro elettrodomestico, forse la scelta migliore è un estrattore a freddo: infatti, anche la produzione di una minore quantità di scarti può farvi risparmiare sul lungo periodo.

 

Perciò, diteci: siete più tipi da estrattore o centrifughe? Conoscevate tutte le differenze?

Articolo scritto con la collaborazione di Elisabetta Pacifici.

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