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Mieli del Mediterraneo: finalmente un documento per tutelarli

Considerato da secoli una vera e propria medicina in grado di curare e prevenire piccoli disturbi di salute, utilizzato moltissimo in cucina, il miele, rappresenta per il nostro paese anche un’ importante fonte di ricchezza economica e sociale. Il settore dell’apicoltura, infatti, coinvolge in Italia oltre 75.000 operatori con un patrimonio di 1.200.000 alveari, tra i settori chiave dell’agricoltura.

E con lo scopo di tutelare e valorizzare questo importante patrimonio alimentare, proprio in questi giorni, nel corso del VII Forum dell’Apicoltura del Mediterraneo, è stata approvata  la Carta dei Mieli del Mediterraneo.

L’evento ha visto al centro del dibattito la definizione delle migliori azioni comuni da intraprendere al fine di sostenere e valorizzare le produzioni apistiche territoriali del Mediterraneo, difendere le api e l’apicoltura e salvaguardare gli ecosistemi naturali del Mediterraneo e la biodiversità delle specie vegetali.

 

La Carta dei Mieli del Mediterraneo

Alveare

 

La Carta dei Mieli del Mediterraneo, storico documento, è riuscita dopo tanti tentativi a dare finalmente una definizione comune del miele del Mediterraneo con l’obiettivo di favorire gli apicoltori nel raggiungimento di una serie di risultati strategici, sia in termini di valorizzazione delle produzioni locali nei mercati domestici ed internazionali sia per il contrasto alle importazioni di miele di dubbia qualità nell’area mediterranea.

Un documento di fondamentale importanza, come ha sottolineato anche il dott. Vincenzo Panettieri, presidente della Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo: il principale risultato che uscirà da questo Forum è la Carta dei mieli del Mediterraneo: un testo storico che rappresenta, da un lato, il primo documento che uniforma, sotto il profilo tecnico, questo importante prodotto alimentare e costituisce, dall’altro lato, un contributo importante, di grande valore culturale, morale, sociale, per garantire la presenza delle produzioni locali sul mercato globale, esaltare il valore della dignità del lavoro contadino, e sottolineare l’efficacia del controllo territoriale da parte delle comunità locali”

 

APIMED: l’Italia linea per la produzione di miele mediterraneo

La strategia è stata promossa da APIMED (Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo) che da sempre lavora per la protezione delle varietà autoctone e lo sviluppo di metodi di produzione che garantiscano la salubrità del miele. La Federazione rappresenta al momento l’unico soggetto aggregativo di settore esistente a livello di regione mediterranea. Al suo interno sono riunite 21 associazioni, cooperative e federazioni nazionali di apicoltori provenienti da Algeria, Marocco, Tunisia, Italia, Albania, Libano, Palestina, Egitto e dai paesi limitrofi Iraq e Giordania.

E l’Italia, in tutto questo, si trova in prima linea, infatti, il percorso è cominciato in casa nostra, 8 anni fa, a Foligno, quando l’Associazione di Produttori Apistici dell’Umbria e FELCOS Umbria, diedero vita alla prima edizione del Forum. Sin da quel momento, l’evento ha rappresentato una significativa ed unica occasione di dialogo e confronto tra gli apicoltori del Mediterraneo e le loro reti, oltre che il consolidamento di una forte coalizione che combatte contro le contraffazioni alimentari.

 

CooBEEration, una Campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica

Durante il Forum è stata presentata anche la CampagnaCooBEEration”, iniziativa internazionale di sensibilizzazione e informazione che mira a modificare la percezione dell’apicoltura nell’opinione pubblica, nelle istituzioni locali, nazionali ed internazionali, negli agricoltori e negli apicoltori stessi. L’obiettivo è trasformare una concezione di semplice attività generatrice di reddito in una visione ben più ampia e strategica dell’apicoltura come Bene Comune Globale, indispensabile per la tutela della biodiversità e per il benessere umano.

E voi cosa ne pensate? Pensate anche voi che la Carta dei Mieli del Mediterraneo servirà a valorizzare le nostre produzioni apistiche?

 

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