Considerato, dopo lo zafferano e il pepe nero, la vera regina delle spezie, il cardamomo, dal sapore forte e intenso, si ricava dall’Elettaria Cardamomum, pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae (la stessa di zenzero e curcuma). Originaria della zona orientale dei Balcani e dell’India, dove cresce spontanea ad un quota compresa fra gli 800 e i 1000 metri, oggi si coltiva con successo anche in Sri Lanka, Malaysia, Guatemala e Tanzania. Come spezia, il cardamomo si ottiene dai frutti della pianta, piccoli baccelli ovali di colore verde pallido e lunghi circa 1 cm che contengono al loro interno dei piccoli semini neri. Sono proprio questi semi ad avere un elevato potere aromatico e ad essere utilizzati, una volta essiccati.
Conosciamo meglio il cardamomo e le sue proprietà, aiutati dalla dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista -.
Cardamomo: una pianta, diverse varietà
Del cardamomo esistono diverse varietà, distinte per aroma e sapore. “Quella più diffusa ed utilizzata – spiega la dottoressa – è sicuramente quella verde, che si ricava propriamente dalla Elettaria Cardamomum (vero cardamomo), dall’aroma intenso e balsamico, a metà strada fra eucalipto e canfora”. Esiste, poi, il cardamomo nero (noto anche come cardamomo nepalese), ricavato dalla pianta Amonum Subulatum e dal sapore amarognolo, che ricorda la menta: “questo è molto più comune e quindi più economico del verde, per cui è spesso utilizzato come suo sostituto, anche se è di minor qualità”. Infine, si trovano il cardamomo bruno-marrone, dal sapore di legno affumicato, e quello bianco, più tenue e delicato.
Composizione
Il cardamomo contiene vitamine (A, B1, B2, B3, B6, C) e numerosi sali minerali, quali manganese, calcio, potassio, zinco, ferro, fosforo, magnesio e rame. Inoltre è composto da:
- 8% di acqua
- 28% di fibre
- 6,5% di grassi
- 11% di proteine e carboidrati.
Tuttavia, “la sua componente principale – specifica la nutrizionista – è un olio essenziale che contiene diverse sostanze tra cui limonene, nerolo e geraniolo, che conferisce al cardamomo le sue proprietà benefiche”. Vediamo quali sono.
Cardamomo: proprietà per tutto l’organismo
Come ci spiega l’intervistata, “Il cardamomo ha un’azione benefica su diversi organi e apparati del nostro corpo”. Tenendo conto che si tratta di consigli che in nessun caso sostituiscono le indicazioni del proprio medico curante, vi riassumiamo in questo elenco le principali proprietà del cardamomo:
- per l’apparato digerente. Non solo perché aiuta la digestione, ma poiché presenta proprietà benefiche in caso di mal di stomaco e problemi intestinali, quali colon irritabile, diarrea e anche emorroidi. “Di particolare spicco è la sua capacità di alleviare il gonfiore addominale, attenuando significativamente i sintomi di flatulenza e meteorismo”.
- per il cavo orale. Il cardamomo ha proprietà utili in caso di mal di gola e tosse, è un vero toccasana contro il raffreddore, dato che è in grado di liberare molto rapidamente le vie respiratorie occluse dal muco, combattendo al tempo stesso la stanchezza e la spossatezza tipiche degli stati influenzali. Dato il suo aroma, il cardamomo è inoltre in grado di combattere efficacemente l’alitosi e rinfrescare la bocca, contribuendo a mantenere pulito l’intero cavo orale. “Si rivela inoltre un rimedio naturale nel trattamento del mal di denti e delle infiammazioni gengivali per cui è utile utilizzarlo come infuso, così come per il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie”.
- per i disturbi del sistema urinario
- per bruciare i grassi, in quanto accelera il metabolismo
- per migliorare la funzionalità cardiovascolare e la circolazione grazie alle sue proprietà antinfiammatorie
- per abbassare la pressione sanguigna, per cui risulta utile in caso di ipertensione.
Ma come utilizzare il cardamomo? La dott.ssa Evangelisti specifica che “non esiste una quantità precisa da utilizzare, dipende comunque strettamente dall’uso che se ne fa”. Per aromatizzare le varie ricette, sia dolci che salate, è buona norma attenersi alle indicazioni di preparazione, tenendo sempre in considerazione che sono necessari diversi semi per avvertire l’aroma di questa spezia. “Dal punto di vista salutistico – conclude la nutrizionista – non esiste una quantità minima o massima, per cui generalmente si consiglia il consumo di più semi durante la giornata, ma nel caso di patologie o disturbi da trattare è buona norma affidarsi ad un medico di fiducia per avere indicazioni precise”.
Cardamomo: ricette e usi in cucina
In commercio il cardamomo si trova sia in polvere, sia in frutti verdi, che non sono altro che i baccelli essiccati della pianta contenenti al loro interno i semini neri dal potere benefico. Quando si acquistano, “i baccelli vanno rotti per estrarre i semi, che vanno a loro volta macinati e tostati per ottenere la spezia in polvere, oppure usati come tali per la preparazione di infusi e tisane”, ci spiega l’intervistata. Il cardamomo può essere utilizzato in molte ricette e modi diversi. Vediamo i principali:
- aggiunto all’impasto dei dolci per aromatizzare torte e creme
- aggiunto a primi e secondi piatti, per ravvivarli e insaporirli, grazie al suo odore forte e speziato e all’aroma leggermente piccante e fruttato
- utilizzato in molti mix di spezie, in primis il curry, ma anche il garam masala, tipico della cucina indiana e pakistana e nel berberé
- per insaporire liquori (come il glogg, versione svedese del vin brulè) e bevande, prima tra tutte il caffè. “A riguardo – racconta la dottoressa – è ormai famoso il caffè arabo o gahwa, che si prepara aggiungendo 2 o 3 semi di cardamomo nella polvere di caffè, ma in alcuni casi la percentuale di cardamomo può essere addirittura superiore a quella del caffè”
- per preparare infusi e tisane.
Come ci spiega la nutrizionista “la tisana è molto facile da preparare: dopo aver unito un cucchiaino di semi di cardamomo in una tazza di acqua, si lascia bollire per 5 minuti, riposare per altrettanto tempo e poi filtrare”. In tali forme è in grado di esplicare al massimo le sue proprietà digestive, delle quali comunque si può beneficiare in maniera ottimale anche masticando i semi tali e quali dopo i pasti. Un ultimo consiglio per sfruttare al meglio il cardamomo e le sue proprietà, è quello di aggiungerlo all’acqua di cottura di alcuni alimenti che possono provocare gonfiore o meteorismo, come broccoli, cavolfiori, cavoli, quindi tutte le verdure appartenenti alla famiglia delle brassicacee, ma anche i legumi.
Ora che con l’aiuto della dott.ssa Evangelisti abbiamo conosciuto il cardamomo e le sue proprietà, non ci rimane che provarne il gusto aromatico. Da dove cominciare? Noi vi suggeriamo la ricetta della crema di cioccolato al cardamomo. Che ne dite?
N.B. Le informazioni riportate nell’articolo sono di carattere generale e non sostituiscono le indicazioni del proprio medico di fiducia.