Antiossidanti e alleati delle articolazioni: scopriamo i benefici dei capperi

capperi proprietà

 

 

Tipicamente mediterraneo, il cappero dona sapidità e gusto ai piatti. Perfetto per condire una pasta anche semplice, adatto ad accompagnare il pesce, il bocciolo ancora chiuso di questa pianta arbustiva rampicante è una vera e propria eccellenza mediterranea: particolarmente noti sono il cappero di Pantelleria e quello di Salina. Ritenere, però, che si tratti di un semplice “quid” in grado di rendere unico il sapore dei piatti è decisamente riduttivo. Infatti, come ci spiega la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista, i capperi hanno proprietà molto interessanti per l’organismo e praticamente nessuna controindicazione.

Capperi: proprietà e valori nutrizionali

Il cappero, il cui nome scientifico è Capparis spinosa, è una pianta arbustiva rampicante diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Cresce in luoghi aridi e sassosi e si trova facilmente sia lungo i litorali, marini sia nell’entroterra. Ha foglie ovali e grandi fiori bianco-rosati che sbocciano da maggio a ottobre, mentre la parte che effettivamente si può mangiare è costituita da boccioli fiorali ancora chiusi, raccolti in primavera, e dai piccoli frutti, di forma allungata e fusiforme chiamati cucunci, staccati dalla pianta in estate.

Dal punto di vista della composizione, in 100 grammi di capperi troviamo:

  • 83,5 g di acqua;
  • 4,9 g di carboidrati;
  • 3,2 g di fibra;
  • 2,3 g di proteine;
  • 0,8 g di grassi;
  • minerali: sodio, calcio, magnesio, potassio, fosforo;
  • vitamine: A, K, C.

Sono molto ricchi di betacarotene e flavonoidi, composti ad azione antiossidante, in particolare quercetina, rutina e kaempferolo, e hanno un apporto calorico molto basso: circa 23 calorie per 100 grammi di alimento.

valori nutrizionali capperi
MaraZe/shutterstock.com

Capperi, potenti antiossidanti

“Molto più di altri alimenti, i capperi svolgono un’importante azione antiossidante, grazie alla presenza dei numerosi flavonoidi, con effetti naturalmente benefici sul metabolismo del colesterolo, poiché ne abbassano i livelli ematici, e con evidente azione antinfiammatoria e antitrombotica.”

La dottoressa Evangelisti segnala, in particolare, come la quercetina dei capperi svolga una azione condroprotettrice, ovvero di protezione delle articolazioni. “Ciò sia perché in grado di stimolare i condrociti, ovvero le cellule che generano la cartilagine e di liquido sinoviale, sia perché contrastano gli stati infiammatori derivanti da processi flogistici, quali artriti e artrosi.”

Un’altra preziosa sostanza presente nel capperi, la rutina, invece, risulta di sostegno per l’apparato circolatorio, “poiché protegge l’apparato circolatorio ed è in grado di inibire l’aggregazione piastrinica, favorendo pertanto la micro-circolazione.” Da questo punto di vista, la nutrizionista spiega come sia utile per regolare i livelli di colesterolo, per chi soffre di vene varicose ed emorroidi.

Tra le molte proprietà dei capperi, l’intervistata pone l’attenzione sulla presenza di kaempferolo che conferisce importanti proprietà antitumorali, oltre che antinfiammatorie. Senza dimenticare che questo alimento stimola l’appetito, allevia mal di stomaco e flatulenza, rafforza il sistema immunitario, apportano benefici alla pelle (proprietà idratanti e fotoprotettive, con riduzione di rossore ed eritemi solari) e potenziano il sistema immunitario. “I capperi sono di aiuto anche per chi soffre di iperglicemia o diabete, in quanto aiutano a ridurre i livelli di zuccheri nel sangue. Da ricordare, infine, che i boccioli freschi sono diuretici e indicati in caso di cellulite, couperose e acne rosacea.”

Uso dei capperi in cucina

capperi in cucina
hlphoto/shutterstock.com

Quando possibile, la dottoressa Evangelisti suggerisce di acquistare capperi IGP, di Pantelleria o Sicilia, più ricchi di gusto e profumati. “È bene evitare boccioli di grandi dimensioni, meno saporiti.” La conservazione può essere anche a lungo termine, se sotto sale o sott’aceto: in quest’ultimo caso, una volta aperta la confezione, la dottoressa ricorda di tenerli in frigorifero, dove durano anche un anno.

Come anticipato, il cappero è una delle piante aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea e si abbina molto bene con carne, pesce, salse, frittate e pizze. “Ci tengo a precisare che va sempre consumato a crudo, aggiungendolo alle preparazioni all’ultimo momento, sia intero che tritato, poiché con la cottura perde aroma e dolcezza e acquista un retrogusto amaro.”

I capperi in salamoia e sott’aceto vanno sciacquati prima dell’uso, mentre quelli sotto sale vanno tenuti a bagno per circa 20 minuti, cambiando l’acqua un paio di volte, poi scolati e strizzati.

capperi
Karpenkov Denis/shutterstock.com

Quando evitare di consumare i capperi?

La dottoressa Evangelisti spiega che non esistono particolari controindicazioni, ma i capperi sott’aceto vanno evitati in caso di ulcera gastroduodenale, mentre quelli sotto sale sono sconsigliati per chi soffre di malattie renali e ipertensione. “Le donne in gravidanza e  tutti coloro che si devono sottoporre ad interventi chirurgici, inoltre, è bene che ne facciano un uso moderato, dato che tendono a fluidificare il sangue.”

Infine, è sconsigliato il consumo di capperi, ma solo in grandi quantità, in chi soffre di ipotiroidismo o gozzo poiché l’intervistata spiega che la glucocapparina, ovvero la sostanza che conferisce il tipico sapore al cappero, può interferire con l’assorbimento dello iodio.

Conoscevate le caratteristiche nutrizionali dei capperi?

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