Giornale del cibo

Expo 2015: un cantiere di gente virtuosa

 

Ho già parlato delle virtù e dei vizi del cantiere di Expo, ma ormai non vedo che virtù. Secondo i dizionari la virtù è una disposizione a fare il bene, resistendo alle avversità della fortuna; è la capacità di eccellere, di fare le cose nel modo migliore. Chi si sta occupando di finire il cantiere mi sembra che meriti allora l’appellativo di virtuoso. E in particolare – lo dico con una punta di soddisfazione e orgoglio – sono virtuose le persone che stanno allestendo i locali di CIR food, lottando contro mille problemi. Ma non bisogna mai allentare lo spirito critico. E non per soddisfare quel gusto volgare di trovar da ridire su tutti e su tutto ma perché lo spirito critico permette non solo di vedere oltre le apparenze ma anche di commettere pochi errori, o di trovarne il rimedio.

Ė grazie alla virtù di tanti che Expo sarà pronta per il primo maggio, e sarà splendente: i vizi verranno coperti dalla festa e riposti come polvere sotto un tappeto, per poi sbucare fuori a novembre, quando tutto sarà finito e il tappeto verrà levato.

cantieri di Expo

Non nego che ogni volta che penso a Expo provo un misto di orgoglio e inquietudine.
Orgoglio perché sto contribuendo, con il lavoro di CIR, a un successo italiano che voglio con tutte le mie forze. Inquieto per quello che succederà dopo, per la polvere che si solleverà, per il terreno che dovrà trovare una destinazione quando tutto verrà smontato e abbattuto, per i casi di corruzione e le cose che si potevano fare e che non sono state fatte.

Poi mi dico che la polvere ci aiuterà a tirare fuori, ancora una volta, il nostro spirito critico. É in quel momento che vedo Expo sotto un’altra luce: come un grande successo italiano e una grande occasione per riflettere sul successo.

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