La camomilla è nota sin dai tempi antichi per le sue proprietà, grazie alle quali è considerata a tutti gli effetti un vero e proprio rimedio naturale in grado di favorire la digestione e conciliare il sonno, grazie al suo potere sedativo e calmante. Sebbene la camomilla non abbia controindicazioni particolari, il suo utilizzo in gravidanza è stato spesso oggetto di dibattito.
In questo articolo proviamo a fare chiarezza sull’uso della camomilla in gravidanza, anche grazie all’aiuto di alcuni studi scientifici, ricordando però che è fondamentale consultare sempre il proprio medico quando si tratta di alimentazione in questa fase delicata della vita di una donna.
Camomilla, tutte le proprietà e i benefici
L’infuso di camomilla si ottiene dai fiori essiccati della Matricaria recutita L., una pianta spontanea che appartiene alla stessa famiglia delle comuni margherite, utilizzata sin dai tempi più antichi come rimedio curativo. Abbiamo già parlato nel dettaglio di tutte le proprietà della camomilla e abbiamo visto come, in realtà, l’infuso non sia efficace solo contro l’insonnia, ma abbia numerosi benefici:
- favorisce la digestione, grazie al bisabololo che migliora la funzionalità dell’apparato digerente;
- la camomilla ha un effetto antisettico, antinfiammatorio e lenitivo, ottenuto dal camazulene, sostanza di cui i suoi fiori sono ricchi;
- allevia dolori, contratture e spasmi muscolari, grazie all’effetto sedativo e calmante dei flavonoidi, che conciliano il sonno.
Si tratta di benefici che possono essere molto preziosi anche per le future mamme, ma dal momento che la gravidanza rappresenta una condizione particolare richiede sempre un’attenzione in più. Approfondiamo insieme gli studi.
Camomilla in gravidanza: cosa dicono gli studi
Sebbene alcuni di questi disturbi, come l’insonnia e il bruciore di stomaco, siano frequenti nelle donne in dolce attesa, l’utilizzo della camomilla in gravidanza non sempre è considerato sicuro.
Da un’analisi pubblicata nel 2019 in Obstetrics and Gynecology emerge come l‘uso di medicinali a base di erbe dovrebbe essere sconsigliato durante la gravidanza e i primi mesi dopo la nascita del bambino, almeno fino a quando non saranno disponibili ricerche scientifiche più dettagliate.
Come mai?
I possibili effetti collaterali della camomilla in gravidanza
Proprio a seguito dell’ampio dibattito sui possibili effetti associati al consumo regolare di camomilla durante la gestazione, sono stati condotti diversi studi scientifici in merito. In particolare, una ricerca condotta in Italia ha evidenziato come l’assunzione abituale di camomilla e di altri prodotti erboristici in gravidanza non sia priva di controindicazioni. Circa il 28% delle 392 donne intervistate presso gli ospedali di Padova e Rovereto ha dichiarato di aver utilizzato uno o più prodotti erboristici, in alcuni casi anche durante tutta la gravidanza. Nel 3,7% dei casi sono stati notati effetti collaterali, tra cui costipazione ed eruzioni cutanee.
Un rimedio naturale, non sempre privo di rischi
Secondo un’indagine di un gruppo di ricercatori italiani condotta su un campione di 630 donne, intervistate entro tre giorni dal parto, è emerso che l’80% circa delle donne intervistate ha dichiarato di aver utilizzato costantemente almeno un prodotto a base di erbe durante il periodo della gravidanza. I rimedi più comunemente utilizzati sono stati camomilla, finocchio, propoli, mirtillo rosso, melissa, zenzero, valeriana e malva.
Si può bere la camomilla in gravidanza?
In conclusione possiamo affermare che in un periodo delicato come la gravidanza è importante prestare attenzione agli alimenti che assumiamo ed è sempre bene evitare di sceglierli in totale autonomia, anche quando si tratta di soluzioni naturali.
Senza creare allarmismi, quindi, in questo articolo abbiamo citato una serie di studi scientifici per dare risposta alle tante domande che le future mamme si pongono, anche rispetto alle possibili controindicazioni associate al consumo di camomilla in gravidanza. Ecco perché è sempre opportuno consultare il proprio medico, che saprà consigliarvi su alimenti, modalità e quantità da assumere in sicurezza, in base alle specificità di ogni situazione.