Tisane, infusi e decotti, meglio se non zuccherati, rappresentano non soltanto una pausa di piacere in un momento di relax, ma anche un potenziale alleato per il nostro organismo. I finocchi, per esempio, assunti in questo modo contribuiscono a regolarizzare l’attività digestiva ed intestinale, e stimolano il senso di sazietà. Altrettanto preziose sono le caratteristiche della calendula, pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee o Composite, originaria dell’Egitto, ma che cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo. Per conoscere meglio la calendula, e le proprietà terapeutiche ad essa associate, abbiamo incontrato la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista.
Come utilizzare la calendula?
La calendula viene spesso associata ad oli e creme, tant’è che non tutti sanno che è possibile impiegarla anche in cucina. “L’uso più comune – spiega la dottoressa Evangelisti – è come infuso che si può preparare immergendo dei fiori secchi in acqua bollente, mentre un’alternativa è quella della tintura.” In questo caso, sono sempre le infiorescenza lasciate essiccare ad essere impiegate ed immerse in una soluzione di aceto di mele e alcool a 90°C per circa 20 giorni, prima di filtrare il tutto.
Seguendo poi uno dei trend del 2018 più interessanti, la biologa nutrizionista suggerisce di utilizzare anche i fiori freschi di calendula per preparare brodi, salse, condimenti o risotti: “il risultato sarà un piatto saporito e dal colore giallino, simile allo zafferano. Consiglio, inoltre, anche l’uso delle foglie fresche, dal gusto vagamente amarognolo, in aggiunta ad insalate di verdure crude.”
Come anticipato, l’impiego più diffuso della calendula per le sue proprietà terapeutiche è in campo dermatologico: “in questo ambito, viene usata sotto forma di polvere, ma per la pelle possono essere utilizzati anche succhi, derivati dai fiori o dal fusto della pianta.”
Infine, un ulteriore prezioso impiego della calendula contro le scottature è quello che prevede l’uso di un unguento, che si prepara immergendo per una settimana circa 40 grammi di fiori secchi in circa 30 cl di olio di oliva.
Le possibilità, dunque, sono molteplici, ma per quali motivazioni la calendula ha proprietà terapeutiche e in che casi?
Calendula: proprietà terapeutiche e composizione
Tra i componenti principali della calendula troviamo:
- vitamina C
- resina
- mucillagini
- olio essenziale
- flavonoidi (narcissina e rutina)
- carotenoidi (betacarotene)
- saponini.
“Numerosi gli antiossidanti – aggiunge la dottoressa Evangelisti – tra cui,, la luteina e la zeaxantina, oltre il betacarotene. Buona è anche la presenza di amminoacidi tra cui leucina, lisina, serina, tirosina, metionina, fenilalanina, arginina, alanina, acido aspartico e acido glutammico.”
Antisettiche e antinfiammatorie
Proprio il contenuto di flavonoidi comporta dei concreti benefici nel contrasto dei dolori mestruali e, in generale, nella regolazione del flusso: “la calendula in tal modo attenua anche i sintomi della menopausa.” È utile per le stesse ragioni anche contro le emorroidi; l’effetto antinfiammatorio è prezioso anche per mal di gola, gengiviti, mal di testa e infezioni da herpes.
Benefici per la pelle e gli occhi
La calendula viene impiegata nel trattamento specifico di infiammazioni e patologie della pelle, tra le quali in particolare acne, dermatiti, verruche, macchie e scottature. Nondimeno comporta benefici contro il gonfiore e gli arrossamenti oculari, anche in caso di congiuntiviti.
“Enumeriamo – continua la dottoressa Evangelisti – anche benefici per le vene varicose e per l’apparato gastrointestinale: la calendula è utile nel trattamento di infiammazioni a livello gastro-intestinale, dolori addominali e crampi allo stomaco, così come difficoltà digestive dovute ad un malfunzionamento epatico; aiuta infatti nel trattamento delle disfunzioni di fegato e cistifellea. Le mucillagini presenti nella calendula, poi, esplicano un’importante azione rigenerativa delle mucose, utile in caso di colite.”
Quali altre proprietà?
Inoltre, questa preziosa pianta erbacea ha proprietà antispasmodiche e, secondo alcuni recenti studi, sembra possedere un elevato potere anticancerogeno, in particolare contro forme tumorali gastriche come ci spiega l’intervistata.
Calendula: controindicazioni
Di fronte a questo interessante ventaglio di proprietà terapeutiche della calendula, è importante sottolineare come questa pianta non presenti particolari controindicazioni. Tuttavia, occorre , ricordare che esistono casi particolari da discutere con il proprio medico e che “può causare allergie, specie nelle persone più sensibili. Prima dell’utilizzo, di qualsiasi tipo, – raccomanda quindi la dottoressa Evangelisti – è opportuno testarla in piccole quantità.” Così come è generalmente consigliata in gravidanza, durante l’allattamento e per i bambini.
Dopo aver approfondito la calendula e le sue proprietà terapeutiche, vi consigliamo di scoprire di più a proposito anche dell’aloe: sapevate quanti benefici per l’organismo possiamo trarre dalle piante?