Giornale del cibo

Nasce la Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità

 

Secondo le stime della FAO, circa 2 miliardi di persone nel mondo sono in sovrappeso. Dal 1975 al 2016 il tasso di obesità è triplicato e ogni anno almeno 3 milioni di persone muoiono per le conseguenze legate a questa condizione, che non riguarda soltanto i Paesi ricchi e avanzati: in Africa sono ben 8 i Paesi in cui il tasso di obesità è cresciuto in fretta. Come abbiamo evidenziato parlando del Rapporto FAO 2019, infatti, fame e obesità sono due facce della stessa medaglia e sono influenzate anche alle condizioni socio-economiche

Il Giornale del Cibo si è occupato spesso di temi legati all’alimentazione, anche attraverso le campagne Crescere a Tavola, che ha approfondito l’argomento della nutrizione e dell’obesità infantile, e Buona pausa pranzo, focus su uno dei momenti più importanti della giornata per i lavoratori. In occasione dell’Obesity Day 2019, da poco concluso, e della sottoscrizione di una Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità, abbiamo fatto un punto su questa complessa problematica, che riguarda sia la popolazione adulta che quella infantile, per parlare dei dati aggiornati e del calcolo dell’obesità, fenomeno sempre più diffuso anche in Italia.

[elementor-template id='142071']

L’obesità in Italia: i dati del rapporto 2019

Secondo il primo Italian Obesity Barometer Report, il rapporto presentato in occasione del primo Summit italiano sull’obesità e redatto da Ibdo Foundation in collaborazione con Istat, nei primi mesi del 2019, circa il 45% degli adulti italiani è obeso o in sovrappeso e questo dato è fortemente influenzato da fattori culturali. Tra chi non ha frequentato l’università, il tasso raddoppia e il livello di istruzione fa la differenza anche per quanto riguarda bambini e adolescenti: tra quelli che hanno genitori laureati è del 18,5%, ma sale al 29,5% quando i titoli di studio sono inferiori.  

Tuttavia, se riportati al quadro generale del nostro continente, i dati italiani riguardanti la popolazione adulta non sono così sconfortanti, poiché la media europea è 51,6%. In particolare, la quota di obesi è il 10,8% in Italia (contro il 15,9% medio), mentre per il sovrappeso le percentuali non sono poi tanto dissimili con il resto d’Europa, rispettivamente 34,1% e 35,7%.

Poco sport e troppa sedentarietà

15 milioni di italiani oltre i 18 anni praticano uno sport nel tempo libero (dati aggiornati al 2017), mentre il 29% svolge comunque attività fisica di altro tipo, per esempio cammina a lungo (almeno 2 km) o va in bicicletta, ma una grossa fetta della popolazione è sedentaria.  

Più di 20 milioni di persone al di sopra dei 18 anni, infatti, ovvero il 40,6% della popolazione, non si dedica a nessuna attività sportiva, un’abitudine che si consolida con l’avanzare dell’età (il 73,6% superati i 75 anni).

Sebbene il dato relativo agli under 65, invece, sia in diminuzione rispetto al 2001 (43,3%), è comunque poco rassicurante se paragonato alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo le quali bisognerebbe svolgere almeno 150 minuti a settimana di attività fisica moderata per mantenersi in salute. In Europa, in media il 30,8% degli adulti raggiunge questa soglia, mentre in Italia solo il 18,3%. 

Calcolo dell’obesità: come misurarla? 

shutterstock.com/kurhan

L’Indice di Massa Corporea (IMC, kg/m2) si calcola dividendo il peso, espresso in kg per il quadrato dell’altezza, espressa in metri, come indice indiretto di adiposità (si può calcolare sul sito del Ministero della Salute). Per una persona normopeso, l’IMC è compreso tra 18.5 e 24.9; i valori più alti di 25 indicano una condizione di sovrappeso, mentre oltre 30 si parla di obesità. Si tratta di un indicatore, naturalmente, che da solo non è sufficiente a determinare le condizioni fisiche della persona, che devono essere valutate con attenzione da un’equipe medica e attraverso esami clinici. Altrettanta attenzione è necessaria per intervenire nella cura di questa patologia, che ha moltissime implicazioni sulla quotidianità di chi ne soffre, con un notevole peggioramento della salute e una sensibile riduzione dell’aspettativa di vita. 

Le conseguenze dell’obesità e il suo trattamento

L’obesità è un fattore di rischio per la salute, poiché molto spesso si associa a patologie come il diabete, le malattie cardiovascolari, i tumori. Sempre secondo l’Italian Obesity Barometer Report (dati 2017) nella popolazione adulta la comorbosità, ovvero la comparsa di diabete, ipertensione o malattie del cuore in un paziente che sia già affetto da una di queste malattie, è pari al 25,4%, mentre tra gli adulti obesi la quota quasi raddoppia al 46,3%. Questa percentuale è tre volte più elevata nella fascia di età 18-44 anni, in presenza di obesità. 

Se, da un lato, la prevenzione è molto importante, è quindi altrettanto utile intervenire anche nella cura della patologia. “L’obesità è, a tutti gli effetti, una malattia complessa in cui non esiste un gene o una causa principale in grado di giustificare l’insieme di alterazioni che la precedono o la seguono – spiega infatti Giuseppe Fatati, Presidente Italian Obesity Network, nel rapporto Italian Obesity Barometer Report. – Ha origine dall’intreccio di elementi che interagiscono fra loro e non presenta una soluzione univoca, ma necessita di essere considerata globalmente,. Per tali motivi va affrontata in modo sinergico ed è anacronistico pensare a rimedi individuali che non tengano conto della necessità di un approccio multidisciplinare”. 

La Carta dei diritti e doveri della persona con obesità

Proprio per rispondere all’esigenza forte e avvertita su più fronti di un intervento congiunto sul tema obesità, martedì 8 ottobre alla Camera dei Deputati è stata sottoscritta la Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità, uno “strumento di advocacy, sensibilizzazione e dialogo con le istituzioni”, come è stata definita dai firmatari. 

“L’obesità è una malattia potenzialmente mortale, riduce l’aspettativa di vita di 10 anni, ha gravi implicazioni cliniche ed economiche, è causa di disagio sociale spesso tra bambini e gli adolescenti e favorisce episodi di bullismo. Eppure, l’Italia e l’Europa, sino ad oggi, hanno guardato altrove. Per questo si richiede un impegno sinergico da parte delle Istituzioni, delle Società Scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dei Media che tuteli la persona con obesità e ne riconosca i diritti di paziente affetto da patologia“, è stato l’appello di ADI, Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica, della sua Fondazione e dell’Italian Obesity Network, IO-NET, che hanno firmato il documento insieme ad altri 12 soggetti appartenenti ai settori scientifici e della salute. 

I punti fondamentali della Carta sono i seguenti:

“Se vogliamo porre fine allo stigma dell’obesità – ha dichiarato Antonio Caretto, presidente della Fondazione ADI – è importante adeguare il nostro linguaggio e i nostri comportamenti aumentando la consapevolezza e migliorando la nostra conoscenza dell’impatto che la patologia ha sulla salute e tutelando i diritti della persona con obesità.”

Il decalogo dell’Obesity Day 2019

shutterstock.com/Africa Studio

In occasione dell’Obesity Day 2019 (giovedì 10 ottobre) sul sito dell’iniziativa è stato pubblicato un vademecum con le indicazioni per affrontare al meglio un regime alimentare che permetta di perdere peso. Ecco i primi 10 punti del decalogo:

Avevate già sentito parlare dell’Obesity Day e della Carta dei diritti e doveri delle persone con obesità? Cosa ne pensate? 

Exit mobile version