di joja.
Il caffè si può conservare in ambiente atmosferico, per esempio in un normale sacchetto, ma l’aroma si disperde facilmente dopo due settimane; oppure con azoto, processo che assicura al prodotto alcuni anni di durata. Il “cotto” in grani o macinato deve essere imballato in pacchi sottovuoto che gli permettano di conservare tutte le proprietà organolettiche. A tale proposito, varie marche di caffè utilizzano una tecnica per l’imballaggio del caffè in grani: sulla confezione, da cui e’ tolta l’aria come avviene nel comune pacchetto sottovuoto macinato, viene applicata una specifica valvola per la fuoriuscita dei gas che si formano internamente alla confezione.
Varie modalità per preparare il caffè
Il caffè preparato ad arte con la moka
- Acquistare una buona marca di caffè pregiata per qualità, adatta al vostro gusto.
- Evitare assolutamente miscele con surrogati, che alterano sostanzialmente la riuscita della bevanda. Poco ma buono, insomma.
- Usare acqua fresca e leggera è la seconda componente importante. Acque salmastre o ricche di calcare o dure come quelle che si trovano in alcune località affievoliscono il sapore integro. Ricordate di non usare acqua bollita.
- Dosare convenientemente le proporzioni di caffè e di acqua. Le più diffuse caffettiere, il tipo Express e la Napoletana, hanno già predeterminate le proporzioni in rapporto al numero di tazzine desiderate. Negli altri casi si ricordi di utilizzare un cucchiaio da tavola colmo per ogni persona.
- Non accelerare i tempi di preparazione, introducendo nella caffettiera l’acqua calda; al contrario si parte dall’acqua fredda, che dovrà riscaldarsi gradualmente sulla fiamma vivace. Pazientate qualche minuto.
- Non pressare la polvere dentro la caffettiera. Poggiare la polvere delicatamente, eliminando i grumi.
- Seguire la fase di infusione, non abbandonando la caffettiera sul fuoco; potrebbero compromettersi caffè e caffettiera. Il coperchio va tenuto alzato in modo da evitare che la condensa del vapore precipiti nel raccoglitore, bruciando o alterando il gusto del caffè.
- Togliere la caffettiera dal fuoco, a caffè pronto. La bevanda non deve mai arrivare a bollire, perché diventerebbe sgradevole, quindi spostare la caffettiera dal fuoco qualche istante prima che termini l’erogazione.
- Bere il caffè molto caldo, appena fatto: e’ il momento più indicato per goderne aroma e gusto pieni. Il caffè rimasto va conservato in recipienti di vetro e ceramica, non metallici; inoltre va riscaldato a bagnomaria o a fuoco minimo su piastra elettrica; mai direttamente sul fuoco.
- Pulire accuratamente la caffettiera ogni qual volta la si usa, non usare sapone o detersivi ma sciacquare con acqua bollente. La pulizia del filtro va fatta con molto scrupolo, perché e’ il punto in cui potrebbero annidarsi residui e depositi, con conseguenti effetti anti igienici sulla bevanda. Ci si può aiutare con spazzolino a setola animale e risciacquare con acqua pulita. Prima dell’impiego è consigliabile far bollire con poco caffè le caffettiere nuove o quelle a riposo da lungo tempo.
Caffè filtro
Questo metodo è utilizzato soprattutto nel Nord America, nei paesi dell’Europa del Nord e in Francia. Le dosi variano dai 5-6 grammi di caffè tostato chiaro, a circa 10 grammi per tazza. Sul caffè macinato grosso e contenuto in un filtro di carta, si versa dell’acqua bollente che attraversa la polvere per gravità: il tempo di preparazione varia da 6 a 8 minuti. Si ottiene un caffè di media corposità, aroma e gusto delicati.
Caffè alla “napoletana”
La caffettiera “napoletana” è composta di due parti, con in mezzo un filtro a cestello. Questo viene riempito, senza pressare, con caffè tostato scuro, macinato fine. L’acqua viene posta nella parte inferiore alla quale viene avvitata, a testa in giù, la parte col beccuccio. Si pone sul fuoco e, quando l’acqua bolle, la caffettiera viene tolta dal fuoco e capovolta per permettere all’acqua calda di filtrare attraverso il caffè nel contenitore sottostante.
Infusione
È il più semplice e antico dei metodi utilizzati nel mondo Occidentale. Adottato per la prima volta in Francia nel 1771, consiste nel portare ad ebollizione dell’acqua scaldata in un bricco con coperchio. Il bricco così scaldato viene svuotato dell’acqua, riempito con la giusta dose di caffè macinato, e mescolato nuovamente con l’acqua. Il periodo di infusione è di circa 3-5 minuti. Passato questo periodo, il caffè va filtrato con un colino direttamente nella tazzina.
Caffè alla turca
Questo metodo è utilizzato in Turchia, Grecia e Paesi medio-orientali. Bisogna avvalersi di un “ibrick”, un piccolo contenitore in ottone o rame con un solo manico, più stretto alla base. Nel nostro ibrick mettiamo lo zucchero e aggiungiamo l’acqua portandola a ebollizione a fuoco basso. Togliamo l’ibrick dal fuoco e aggiungiamo il caffè macinato finissimo. Rimettiamo il tutto a bollire e versiamo il caffè macinato molto finemente, senza interrompere l’ebollizione. Quando il liquido diventa schiumoso si toglierà l’ibrick dal fuoco e si rimescola. Si versa il caffè nelle tazzine e si aspetta che il macinato si depositi prima di berlo.
Caffè espresso
Una tazza ottimale di caffè espresso deve quindi possedere un corpo elevato, un retrogusto persistente, un gusto e un aroma intensi e una crema compatta.
Caffè solubile o istantaneo
La preparazione della bevanda con il caffè solubile è molto semplice: basta scioglierlo in acqua bollente. Le dosi normalmente utilizzate sono 1,5-3,0 g di caffè solubile in 100 – 150 ml di acqua.