Giornale del cibo

La “Brioscia col tuppo”, dolce accompagnamento della granita siciliana

 

Avere la fortuna di vivere in Sicilia ha dei grandi vantaggi. Primo fra tutti? Udite, udite. Il clima! Gli inverni sono miti e le estati calde, motivo per cui in Sicilia in qualsiasi giorno dell’anno troverete gelato, granite e brioche.

“Ah, la brioche!”, è ciò che esclama chi la assaggia. Questo dolce lievitato che accompagna la granita siciliana, è una scoperta che lascia sempre tutti a bocca aperta per la semplicità e la bontà del sapore. E oggi andremo proprio a scoprire la particolarità della “brioscia col tuppo” e come poterla preparare anche a casa.

Dal pane alla “brioscia”: la tradizione della granita siciliana

brioscia per granita

I nonni, patrimonio della vita di ognuno di noi, ci hanno lasciato una grande eredità ricca di tradizioni e racconti che oggi c’è chi continua a far vivere. Uno è il caso della famiglia Antona, che con grande dedizione porta avanti la preparazione della granita. Prima della nascita della brioche, come si mangiava la granita? Chi poteva, la mangiava col pane! Spesso raffermo, che si ammorbidiva intingendolo nella granita. Col tempo e grazie all’evolversi della panificazione e della pasticceria, è nato uno dei capisaldi della tradizione siciliana, la brioscia! Ma vi assicuriamo che c’è chi ancora preferisce il pane.

[elementor-template id='142071']

La “brioscia col tuppo”: caratteristiche e preparazione

La brioche o “brioscia” è un dolce lievitato, simile a un panino ma dalla forma prevalentemente rotonda e dalla consistenza sofficissima. Richiede una lunga lievitazione, e nonostante sia preparata con semplici ingredienti: il risultato è strepitoso ed è possibile conservare queste meraviglie per diversi giorni, basta tenerle in un luogo fresco, all’interno di sacchetti di carta.

La brioscia viene farcita con gelato o granita e gustata in qualsiasi momento della giornata; in molte zone della Sicilia, viene preparata una variante che presenta una piccola caratteristica: il tuppo (forma tipica di uno chignon, che spesso le nostre nonne usavano fare). Per scoprire i segreti della preparazione della brioscia col tuppo ci siamo fatti aiutare da Giovanni Caltagirone e da suo figlio Lucio, maestri gelatieri di Ribera, cittadina in provincia di Agrigento.

Giovanni ha imparato i segreti del mestiere grazie a un maestro palermitano: pensate che sin da piccolo faceva la granita utilizzando dei recipienti in acciaio, col ghiaccio posizionato nell’intercapedine tra il tino e il secchiello in acciaio, per mantenere la temperatura, un po’ come si faceva ai tempi dei “nivaroli”. Nel tempo, Giovanni si è adattato alle tecnologie, però conserva sempre la passione per quell’antica tradizione. Passione che ha tramandato al figlio Lucio, che grazie ai suoi studi contribuisce a rimanere al passo coi tempi e con le esigenze dei clienti. Oggi i Caltagirone sono motivo di orgoglio e vanto per la città e oltre. La particolarità è che, oltre alla granita di limone, preparano anche la granita all’arancia, ai gelsi neri e ai fichi, e poi, naturalmente, la famosa “brioscia col tuppo”.

La ricetta della “brioscia” col tuppo

Questa preparazione richiede tempo, pazienza, e grande autocontrollo (per evitare di mangiarle tutte e finire per restarne senza). La particolarità è che la brioscia ha la forma rotonda, e sopra di essa viene adagiata una piccola pallina che viene definita “tuppo”, per l’appunto.

Ingredienti per 20 brioche

Procedimento

  1. Impastate tutti gli ingredienti, ottenendo un composto leggermente appiccicoso. Fate riposare l’impasto per 10 minuti.
  2. Create delle palline di 80 gr e facendo una piccola pressione al centro della brioche adagiare un’altra pallina più piccola (dalle dimensioni di una noce).
  3. Spennellate con l’uovo e lasciate lievitare per un paio di ore in un luogo tiepido.
  4. Infornate a 220°C, fino a che non saranno cotte.  

In Sicilia trovate la brioscia col tuppo anche nelle zone del palermitano, del ragusano e del messinese. Già la sola vista vi farà venire voglia di mangiarle tutte! La cosa più bella è sapere che c’è ancora chi conserva le tradizioni di famiglia e ha il desiderio di far conoscere la propria maestria. Siete curiosi di assaggiarle? Programmate la vostra vacanza in Sicilia, vi aspettiamo a braccia aperte. Intanto vi ricordiamo qualche indirizzo dove poter assaggiare ottime granite, a Palermo e ad Agrigento e provincia.

Le foto nell’articolo sono di Angela Fallea

Exit mobile version