di Silvia Salomoni.
Il nome Peroni è ormai sinonimo di birra italiana nel mondo. Da Vigevano dove fu fondata nel 1846 l’azienda Peroni ha fatto molta strada: il suo cammino passa da Roma, dove si è trasferita la sede dopo l’unità d’Italia diventando il fornitore ufficiale di casa Savoia, fino a diventare al giorno d’oggi una delle maggiori industrie nazionali del settore, con tre grandi stabilimenti che producono complessivamente 4,7 milioni di ettolitri di birra l’anno! Dal 2003 la proprietà è stata acquistata dal colosso mondiale sudafricano SAB-Miller.
Accanto al marchio tradizionale, il più venduto nel nostro paese, Peroni produce anche altre notissime birre: Miller Genuine Draft, Nastro Azzurro, Raffo, Wuhrer; su licenza anche Tourtel e Kronenbourg (due marchi della Scottish Newcastle).
Tra queste il nome più altisonante è sicuramente la Nastro Azzurro: una birra pilsner di colore giallo paglierino, dal gusto secco, fermentata a bassa temperatura, con una gradazione di 5.1% vol. da servire a 7/9°C.
Merita una citazione anche la Peroni Gran Riserva, titolare di numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Si tratta di una birra bock doppio malto, all’aroma di cereali e malto tostato, equilibrato da un deciso luppolato, di colore oro carico con riflessi ambrati e una gradazione alcolica di 6.6% vol.
Molto importante è il codice di comunicazione commerciale che Peroni sottoscrive e promuove: una serie di misure volte a educare i consumatori all’uso responsabile dei propri prodotti, in particolare riguardo questioni come il consumo di alcol tra i minorenni e di chi si mette alla guida.