Dopo l’introduzione fatta dal CCPB (Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici), facciamo un passo in avanti e, per comprendere meglio l’agricoltura biologica, guardiamola attraverso il microscopio degli scienziati che ci lavorano.
L’agricoltura biologica ha come obiettivo quello di minimizzare l’impatto dell’uomo sull’ambiente permettendo al sistema agricolo di operare nel migliore modo possibile. Per far questo l’agricoltura biologica utilizza alcune buone pratiche come, ad esempio, la rotazione delle colture che permette di utilizzare al meglio le sostanze nutritive presenti nel terreno e impedisce ai patogeni di adattarsi all’ambiente e di colonizzarlo.
«Uno degli strumenti al servizio del biologico è la lotta biologica – aggiunge Maini. – Questa consiste nell’utilizzare strategie ecologiche per combattere i parassiti. Ad esempio si possono utilizzare dei feromoni per attirare o respingere gli insetti in modo da ridurre l’utilizzo degli insetticidi. Per tutelare al massimo l’ambiente e fare solo interventi mirati si possono utilizzare delle trappole che, sfruttando il richiamo degli ormoni femminili, riescono ad attrarre gli insetti maschi di alcune specie. Se le trappole imprigionano gli insetti si può essere sicuri che la coltura è infestata e solo a quel punto si può decidere di intervenire con un insetticida.
Ma biologico non vuol dire solo agricoltura, anche gli allevamenti possono essere biologici e per far questo devono rispettare i suoi principi facendo crescere gli animali all’aperto e tutelandone la salute. Gli animali devono essere alimentati rispettando il loro fabbisogno con prodotti vegetali ottenuti anch’essi con metodo di produzione biologico, coltivati di preferenza nella stessa azienda che li alleva. L’allevamento biologico è strettamente legato alla terra. Ilnumero dei capi che si possono allevare in un’azienda dipende dalla estensione della superficie di terreno disponibile.
“Al momento, però, in Italia la pratica agricola più diffusa non è quella biologica ma quella integrata – afferma Claudio Porrini del dipartimento di scienze e tecnologie agroambientali dell’Università di Bologna. – L’agricoltura integrata è una via di mezzo tra agricoltura tradizionale e biologica. Si inizia scegliendo sempre i rimedi che risultano più compatibili con l’ambiente e si passa all’impiego di pesticidi chimici solo se è assolutamente necessario”.
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di Anastasia Scotto.