Via Vaiano Valle, una strada che ai milanesi potrebbe non dire molto, pur essendo a meno di cinque chilometri da Piazza Duomo. Una via periferica, situata tra i quartieri Corvetto e Chiaravalle, nel cuore del Parco Agricolo Sud. Qui, lontano dalle grandi case e dai condomini, si intravedono i grattacieli del centro e il cantiere dell’Eni a Metanopoli. Ma proprio in questo luogo si sta costruendo una nuova idea di spazio verde cittadino: la Biblioteca del Grano, un inedito parco agricolo sperimentale aperto alle persone e alle sfide di sostenibilità del presente e del futuro.
La Biblioteca del Grano: un progetto visionario
La Biblioteca del Grano è molto più di un semplice campo coltivato. Nasce da un’idea di Terzo Paesaggio, un collettivo che riunisce diverse figure professionali tra architetti, designer e artisti, che ha destinato un terreno alla coltivazione di quattro varietà antiche di grano e oltre mille specie di alberi, piante da frutto e arbusti perenni, secondo i principi dell’Alley cropping, ovvero una tecnica innovativa che preserva il suolo alternando diverse specie sullo stesso terreno. Una maniera di preservare attivamente la biodiversità e contrastarne il deperimento, soprattutto ai margini di grandi città come Milano che soffrono l’assenza di spazi verdi.
In primis, dunque, la Biblioteca del Grano è un ampio campo coltivato con questa selezione di piante, ma il fine della sua creazione è più ampio. È, infatti, un luogo di sperimentazione sociale, culturale e pedagogica. Il collettivo Terzo Paesaggio ha infatti stretto alcuni accordi con il Comune di Milano e coinvolge diversi istituti della zona per avvicinare i giovani allievi alle tematiche dell’ecologia e della food policy, trasformando così la semina e tutte le attività agricole da lavoro a gioco e strumento didattico. Alla base del progetto, insieme al collettivo, ci sono Stefania Grando e Salvatore Ceccarelli, rinomati genetisti che hanno portato nella Biblioteca del Grano la loro esperienza decennale nella conservazione delle varietà antiche di cereali. Il loro lavoro non si limita alla ricerca scientifica: entrambi sono convinti che la diversità genetica dei grani sia fondamentale non solo per l’agricoltura sostenibile, ma anche per affrontare le sfide alimentari del futuro.
Il pane agricolo di Milano e la collaborazione con Davide Longoni
Tra i partner c’è anche l’agricoltore Antonio Tanghetti e al maestro panificatore Davide Longoni, che utilizza il grano che stagionalmente viene raccolto per produrre pane e altri derivati, il primo pane agricolo della città di Milano. Questo pane si distingue per l’utilizzo di farine integrali macinate a pietra e una lavorazione lenta con lievito madre, che conferiscono al prodotto finale un sapore autentico e una maggiore digeribilità. Il “pane agricolo”, nelle intenzioni del panificatore, rappresenta un ritorno alle origini, valorizzando la filiera corta e promuovendo pratiche agricole sostenibili. Questa filosofia non solo esalta la qualità del pane, ma sostiene anche l’economia locale e preserva la biodiversità dei cereali antichi.
La collaborazione tra Terzo Paesaggio e Longoni non nasce su questo progetto, ma si è consolidata negli anni. Andrea Perini, uno dei cofondatori del collettivo, e il panificatore milanese hanno creato insieme l’azienda agricola Longoni proprio nella zona dove ora nasce la Biblioteca del Grano. L’impresa agricola occupa dei terreni desertificati e abbandonati, trasformati negli ultimi anni in campi adatti alla coltivazione del grano. Proprio da qui proviene il grano impiegato per il pane agricolo, ma soprattutto – con la Biblioteca del Grano – un più ampio progetto di rigenerazione urbana a base culturale.
Un’aula a cielo aperto per l’innovazione
Il campo, infatti, è aperto a installazioni, workshop, incontri e progetti. È infatti aula a cielo aperto per i progetti MadreProject e Scuola del Pane e dei Luoghi, che forma imprenditori del settore del pane come rigeneratori di territori dismessi o abbandonati. È ambito di progetto per Soulfood Forestfarms, progetto dedicato ai principi dell’agroforestazione rigenerativa e dei processi di successione ecologica che guidano la creazione di ecosistemi complessi. Infine la Biblioteca del Grano è anche un palcoscenico per concerti ed eventi d’arte contemporanea, aperti alla cittadinanza.
Quello di Terzo Paesaggio è un progetto in continua evoluzione. Tanto che nelle prossime settimane nascerà un’app per la realtà aumentata, per facilitare la didattica sul ciclo del grano e sull’ecologia e aprendo anche nuovi spazi all’attività culturale.
Guardando al futuro, la Biblioteca del Grano ha il potenziale di diventare un modello replicabile in altre città italiane. Progetti come questo dimostrano che non è necessario rinunciare alla biodiversità per creare spazi culturali e comunitari: l’agricoltura e l’arte possono convivere armoniosamente, rispondendo alle esigenze di una società sempre più attenta alla sostenibilità.
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