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Chicchi preziosi: ecco tutti i benefici dell’uva

Dolce, rinfrescante e gradevole al palato. Parliamo dell’uva, un frutto apprezzato fin dall’antichità, in particolare dagli antichi Greci e Romani e immancabile tra la frutta e la verdura di settembre. Non si tratta solo di un simbolo dell’autunno, nelle sue tante varietà nere e bianche, ma anche di un frutto pieno di proprietà. Sono molti, infatti, i benefici dell’uva, grazie alla sua composizione ricca di vitamine e sostanze antiossidanti. Si tratta del frutto della vite (Vitis vinifera), pianta arborea rampicante appartenente alla famiglia delle Vitaceae, di cui gli acini sono i veri frutti, mentre il grappolo corrisponde all’infruttescenza, ovvero un insieme di frutti.

Per approfondire questi aspetti ci siamo rivolti alla dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista.

Composizione: un frutto zuccherino, ma ricco di salute

mangiare uva

È uno dei frutti più zuccherini in assoluto, ed infatti è composta per il 96% da carboidrati, valore che può comunque cambiare in base al grado di maturazione, tuttavia, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, “l’uva ha calorie ridotte, circa 61 per 100 grammi di alimento fresco, quindi al pari di moltissimi altri frutti, pur avendo un alto indice glicemico”.
La restante percentuale di macronutrienti è divisa tra proteine (3%), rappresentate per lo più da aminoacidi essenziali, e grassi (1%). Molto ricca di acqua, l’uva possiede anche un buon contenuto di fibra e diversi minerali, in primis potassio, calcio e fosforo e, in misura minore, ferro, zinco, rame e sodio. Inoltre, la nutrizionista sottolinea come l’uva risulti essere un vero e proprio concentrato vitaminico (vitamine A, gruppo B ed E, vitamina C), oltre ad essere ricchissima di flavonoidi, importanti antiossidanti.
Ma quali sono i benefici dell’uva? Vediamo cosa ci ha risposto l’esperta.

Benefici dell’uva: ecco tutte le proprietà

Proprietà depurative e antiossidanti

Nonostante la quantità di zuccheri che apporta e l’indice glicemico elevato, l’uva possiede molte proprietà benefiche. Innanzitutto ha un elevato potere depurativo e detossificante, grazie alla presenza degli antiossidanti, utili, come sappiamo, anche per contrastare l’invecchiamento cellulare. L’azione depurativa dell’uva è molto maggiore rispetto a quella di altri frutti e risulta particolarmente efficace nei confronti del fegato, l’organo principale deputato allo smaltimento di prodotti di rifiuto e tossine: “tra i benefici dell’uva, infatti, c’è quello di aumentare la solubilità delle tossine e degli xeno biotici, che tendono appunto ad accumularsi nelle cellule epatiche. Ma non solo. Gli effetti depurativi che l’uva esercita sul fegato sono esplicati anche a livello dei reni e dell’intestino, gli altri due organi coinvolti nel sistema depurativo del nostro organismo.

Gli antiossidanti presenti nell’uva, infatti, stimolano la loro attività, agevolando l’eliminazione di tossine attraverso le feci e le urine”. Per questi motivi, a volte può essere utile ricorrere all’ampeloterapia, ovvero dieta o cura dell’uva, che consiste nel sostituire gradualmente gli alimenti con uva, fino a consumarne oltre un chilo al giorno. “Naturalmente questa terapia, che deve necessariamente durare solo pochi giorni, non sempre è applicabile (in caso di iperglicemia o diabete è assolutamente vietata!) e deve pertanto essere indicata e valutata attentamente da un professionista, in grado anche di stabilirne con precisione durata e modalità”, sottolinea l’intervistata.

Benefici dell’uva per colesterolo alto, pelle e reni

La seconda proprietà importante dell’uva è quella di tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue, grazie ad uno specifico antiossidante, il resveratrolo, presente nella buccia degli acini, ma anche nel mirtillo, il quale previene l’ossidazione delle molecole LDL, deputate al trasporto del colesterolo nel sangue. L’uva è anche utile contro le emorroidi, in quanto i flavonoidi che contiene (presenti in tutti i frutti e gli ortaggi di colore viola), unitamente alle vitamine A, B, C ed E, riparano la cute e rafforzano i capillari.

Da ricordare anche l’azione diuretica, grazie al contenuto di acqua e potassio, in grado di favorire l’eliminazione dei liquidi attraverso i reni, regolando pertanto la pressione sanguigna (l’uva è indicata in caso di ipertensione). La nutrizionista sottolinea che “l’azione diuretica è favorita anche dalla ridotta quantità di sodio. Infine, l’uva è indicata negli sportivi al termine dell’attività fisica, per reintegrare i sali minerali, l’acqua e soprattutto gli zuccheri persi dopo l’allenamento”.
Dal punto di vista cosmetico, invece, i benefici dell’uva sono sfruttati per pelle e capelli, per le proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Quando consumare l’uva

Dato l’elevato quantitativo zuccherino, l’uva è certamente tra i frutti maggiormente consigliati lontano dai pasti poiché, abbinata ad altri alimenti, può alzare in modo significativo il carico glicemico di un pasto. “Molto meglio come spuntino di metà mattina o metà pomeriggio – suggerisce la nutrizionista – magari abbinata ad un dose corretta di frutta secca, come noci o mandorle”. C’è da dire che l’uva è molto buona mangiata da sola, mentre raramente si adatta ad abbinamenti con con altri frutti, come nelle macedonie. Molto più versatili sono tutti i suoi derivati, quindi vino, succo d’uva e marmellata.

Il vino, in modo particolare, è ampiamente utilizzato per la preparazione di diversi sughi e si abbina bene alla preparazione sia della carne che del pesce: “la cosa importante quando si utilizza nella preparazione di pietanze, è sempre quella di far evaporare bene tutto l’alcool in esso contenuto, per non ritrovarlo negli alimenti cucinati”, specifica l’esperta. Per quanto riguarda le marmellate, considerato l’alto contenuto di zuccheri, è bene optare per quelle senza zuccheri aggiunti (quindi 100% frutta). Particolare attenzione va prestata anche nella preparazione dei dolci, dove il contenuto globale di zucchero è già elevato. Quindi, qualsiasi sia la forma di uva utilizzata (spesso uva passa o uvetta, vale a dire uva essiccata), è sempre buona norma non eccedere con le quantità.

Come scegliere l’uva buona

Nella scelta dell’uva è necessario prestare attenzione innanzitutto all’aspetto degli acini, che devono essere ben maturi, di colore uniforme e ben attaccati al raspo, il quale si deve essere di colore verde uniforme e tagliato di netto. Nei grappoli non devono mai essere presenti acini molli o ammuffiti, e “la loro superficie deve recare una leggera patina bianca, segno di assoluta freschezza del prodotto, in quanto sostanza prodotta dagli acini stessi per proteggersi dal calore e dalla luce”.

L’uva può essere conservata a temperatura ambiente (ma mai in luoghi troppi caldi) o anche in frigo: quest’ultima modalità è consigliata se la temperatura esterna è troppo elevata, per evitare una rapida maturazione degli acini.
Conosciuti i benefici dell’uva e il suo utilizzo, con l’aiuto della dott.ssa Evangelisti non ci rimane che vedere se ci sono controindicazioni da tenere a mente nel consumo di questo frutto. Ad esempio, è vero che l’uva fa ingrassare?

Controindicazioni: attenzione in caso di iperglicemia e diabete

La prima controindicazione dell’uva riguarda certamente il suo indice glicemico, per il quale viene spesso vietata o estremamente limitata tra la frutta per diabetici, ma anche in tutti i casi di iperglicemia. Per gli stessi motivi, la dottoressa specifica che “non va consumata in eccessive quantità anche nelle persone che non hanno problemi di glicemia e comunque nei regimi nutrizionali ipocalorici.
Il consiglio, specie se si vogliono tenere sotto controllo gli zuccheri, è quello di limitare il consumo a 2-3 volte la settimana, alternandola regolarmente ad altri frutti”. Con questa frequenza possiamo infatti godere dei benefici dell’uva senza rischi per la salute.

Tuttavia, esistono altre controindicazioni a cui è bene prestare attenzione. Innanzitutto il suo effetto lassativo. Mangiata in una abbondante quantità, “l’uva promuove la peristalsi intestinale, e può portare pertanto a disturbi di vario tipo, quali diarrea, flatulenza, crampi e dolori addominali”. La buccia ed i semi dell’uva, in particolare, accelerano molto il transito intestinale, provocando la formazione di gas (meteorismo) e pancia gonfia. Per tali motivi questo frutto autunnale è controindicato nelle persone con disturbi intestinali, come colite e colon irritabile, mentre è consigliata in caso di stipsi, pur sempre evitando di associarla ad altri alimenti lassativi.



Al contrario di ciò che molti pensano, “l’uva può essere consumata in gravidanza, ma con l’accortezza di non mangiarla a cena o comunque nelle ore serali, dato che lo zucchero che contiene può provocare eccitazione del feto, determinandone una possibile iperattività notturna”.

Inoltre, dal momento che esiste una forma di diabete che può svilupparsi durante la gravidanza (diabete gestazionale), è bene comunque non esagerare con il suo consumo ed è necessario stabilirne la quantità in base ai valori glicemici, che vanno sempre periodicamente controllati durante tutti i 9 mesi di gestazione. Infine, la nutrizionista chiarisce un aspetto che fa parte dei “falsi miti” legati ai benefici dell’uva: “molti ritengono che il vino, pur contenendo alcool, arrechi le stesse proprietà dell’uva, ma non è assolutamente così, primo perché la quantità di alcool supera decisamente quella delle sostanze benefiche apportate dall’uva, secondo perché comunque gli effetti deleteri dell’alcool superano quelli benefici che l’uva reca solo ed esclusivamente come frutto fresco”.

Insomma, uva e vino sono due cose diverse! E voi conoscevate già i benefici dell’uva? E come la utilizzate in cucina? Se cercate una ricetta a base di questo frutto, vi consigliamo la schiacciata con l’uva, dolce della tradizione modicana tipico del periodo della vendemmia.

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