Un gioco virtuale per “parlare” con il Pianeta Terra, ascoltare i suoi bisogni e imparare quali sono i gesti che possiamo compiere ogni giorno per tutelarla. Questa è la sfida di We, The Food, The Planet, piattaforma realizzata dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition.
Tutto parte con un messaggio dalla Terra: “Dobbiamo parlare…” e, come nella più classica delle discussioni, da qui si apre uno scambio sui problemi della relazione tra noi e il pianeta. I nostri comportamenti rispettano l’ambiente? La nostra alimentazione è sostenibile? Attraverso le risposte dell’utente si sviluppa una vera e propria chat che, grazie all’elemento del gaming, rende interattivo e allo stesso tempo informativo il tempo trascorso online.
Conoscere l’impatto concreto delle proprie scelte alimentari sull’ambiente può fare la differenza, soprattutto guardando alle giovani generazioni molto più sensibili al tema della sostenibilità e più attente alla salute e alla natura. Per conoscere meglio la piattaforma e come funziona, abbiamo intervistato Alessio Mennecozzi di Fondazione Barilla.
Fondazione Barilla lancia “We, The Food, The Planet”, un gioco per imparare la sostenibilità
Imparare a come essere più sostenibili attraverso l’alimentazione è la sfida che pone “We, The Food, The Planet”. In pochi semplici passaggi e gratuitamente, grazie a una grafica chiara, è possibile raccogliere informazioni, rispondere a quiz, sbloccare alcuni badge e livelli e, proprio come in un videogioco, provare a “salvare” la Terra.
We, The Food, The Planet è una piattaforma online che permette, attraverso un sistema interattivo, di approfondire l’impatto delle proprie scelte alimentari sul pianeta. Come nasce questo progetto?
A.M.: “A livello globale quasi il 70% degli under 18 è consapevole che il cambiamento climatico sia un’emergenza. Nel nostro Paese, però, solo una piccola parte di loro sa che la produzione e il consumo di cibo ricoprono un ruolo centrale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dall’ONU. Educare le nuove generazioni all’importanza della sostenibilità attraverso il cibo è dunque fondamentale per comprendere che tutti noi possiamo diventare agenti del cambiamento, scegliendo consapevolmente il cibo che mettiamo nel nostro piatto. Il progetto nasce proprio per veicolare questo messaggio, avvicinandosi ai giovani ‘parlando il loro linguaggio’ con una piattaforma ludico-interattiva, lanciata in occasione dell’ultima Giornata Mondiale dell’Ambiente.”
La “gamification” è una strategia per raggiungere pubblici nuovi, che si informano sul digitale e in questo modo possono apprendere in maniera coinvolgente. A chi si rivolge, dunque, il progetto di We, The Food, The Planet?
A.M: “La piattaforma si inserisce all’interno del programma educativo ‘Noi, il cibo, il nostro Pianeta’, che offre approfondimenti su cibo e sostenibilità per ogni ordine e grado scolastico. Sicuramente l’elemento della gamification da una parte facilita l’apprendimento non convenzionale, dall’altra estende le possibilità di inserirsi in nuovi ambienti e attrarre nuovi pubblici potenzialmente interessati all’argomento.”
Il “percorso” di We, The Food, The Planet, si compone a livelli. Quali sono le tematiche che avete scelto di affrontare?
A.M.: “L’esperienza si apre con l’interfaccia di una chat. Dall’altra parte c’è il Pianeta, che chiede di poterci parlare per raccontarci le problematiche che affliggono i sistemi alimentari attuali, per poi farci scoprire tutte le soluzioni che possiamo mettere in atto per migliorare la situazione. Tra quiz e giochi interattivi, l’esperienza culminerà in un ristorante virtuale nel quale scegliere il nostro menu ideale. Nel conto scopriremo quanto il nostro pasto sia effettivamente buono per la nostra salute e rispettoso di quella del nostro Pianeta.”
La piattaforma, per l’appunto, permette di creare una vera e propria “chat” con il Pianeta Terra che, in prima persona e attraverso l’uso delle emoji, spiega che cosa c’è che non va, pone domande, stimola la conversazione. Come avete lavorato per dare “voce” alla Terra e come rispondono gli utenti?
A.M: “Abbiamo cercato di interpretare le richieste della nostra community di docenti, come quella di avere a disposizione materiali multidisciplinari e di semplice utilizzo, tanto in presenza quanto a distanza. Per questo abbiamo massimizzato la componente digitale, offrendo contenuti in doppia lingua, italiano ed inglese, ideali anche per l’insegnamento dell’educazione civica. La risposta è stata molto positiva sia per durata di gioco che per accessi, concentrati soprattutto in Italia e Stati Uniti.”
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Infine, come Fondazione Barilla, da anni vi occupate di sensibilizzazione su temi quali la sostenibilità delle filiere alimentari, ma anche delle scelte di consumo con un focus sulle nuove generazioni. Guardando proprio ai più giovani, quali sono le iniziative più interessanti che avete in cantiere?
A.M.: “È fondamentale divulgare in maniera semplice e chiara informazioni con una solida base scientifica, al fine di promuovere stili di vita più sani e ispirare scelte alimentari consapevoli. Sicuramente le nuove generazioni hanno un ruolo chiave perché rappresentano gli adulti di domani ma siamo tutti chiamati, giovani e adulti, a comprendere quanto il cibo sia un elemento imprescindibile per il nostro futuro, agendo in maniera consapevole ed informata. In questa direzione siamo capofila di vari Progetti Europei, LIFE ed Erasmus Plus, che creando un network internazionale, applicano questi principi a progettualità concrete dai risultati misurabili.”
Non ci resta che collegarci al sito di We, The Food, The Planet e provare a salvare la Terra!