Vi avevamo già parlato del ristorante Au Pied de Cochon a proposito della nostra guida sui migliori locali dove mangiare a Parigi. Ma non vi avevamo ancora detto perché si tratta di un’istituzione così unica e importante, che arriva a servire fino a 900 coperti al giorno e che non potete assolutamente perdere se vi trovate in città. Aperto giorno e notte, 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, questo ristorante racchiude un pezzo della storia di Parigi ed è quella che vi racconteremo oggi svelandovi che cosa lo rende così speciale.
Au Pied de Cochon: che cosa lo rende così speciale?
Au Pied de Cochon si trova nel primo arrondissement, nel cuore pulsante di Parigi, a pochi passi da Les Halles, che oggi è un grande centro commerciale con al suo interno un’infinità di negozi. Ma in passato non era affatto così: era il mercato centrale della città, pieno di agricoltori che venivano da ogni dove per vendere i loro prodotti e che rendevano questo luogo sempre vivo e in grande fermento, brulicante di vita e di gente, come si può notare anche nei tantissimi quadri dell’epoca che ritraggono Les Halles. Nel corso del Novecento, le cose però sono cambiate: gli agricoltori hanno lasciato il posto agli operai, impegnati nella costruzione del centro così come lo vediamo oggi. Ed è in questo periodo che nasce Au Pied de Cochon, il primo di una serie di ristoranti nati proprio per loro.
[elementor-template id='142071']La nascita e la storia di Au Pied de Cochon
Gli operai impegnati nella costruzione de Les Halles arrivavano molto presto al mattino, anche alle 2, e lavoravano fino a tardi la sera. Avevano dunque bisogno di trovare ristoro. Così è in questo periodo, in particolare nel Dopoguerra, che iniziano a nascere numerosi ristoranti nati proprio per servire i pasti agli operai che lavoravano qui fino a sera tardi o già dal mattino presto. Molti di questi oggi hanno chiuso, altri sono ancora aperti ma sono diventati trappole per turisti, mentre altri ancora hanno conservato lo spirito di un tempo, anche restando aperti tutta la notte, proprio Au Pied de Cochon.
Era il 1946 quando Clément Blanc, rappresentante di una macelleria a Les Halles e fondatore del futuro gruppo di ristorazione Frères Blanc, acquistò un caffè-ristorante che era rimasto chiuso durante la guerra. Visionario, poiché fu il primo a farlo, ebbe l’idea di proporre da mangiare e da bere ai lavoratori a tutte le ore del giorno e della notte. Ancora oggi è uno dei pochissimi locali, se non l’unico, ad essere sempre aperto, tant’è che la serratura fu installata solo durante il periodo del Covid, quando furono costretti a chiudere, poiché prima, essendo sempre aperti, non ne avevano mai avuto bisogno. Tutto questo è possibile grazie a una squadra di circa 90 persone che ci lavorano e che servono tra i 600 e i 900 coperti al giorno. La clientela è estremamente variegata: ci sono tanti turisti, così come tantissimi habitué parigini, che quando hanno ospiti, spesso scelgono proprio Au Pied de Cochon come primo ristorante da visitare. Ma l’apertura continuativa non fu l’unico colpo di genio del signor Blanc.
Che cosa si mangia Au Pied de Cochon?
Dal nome del ristorante, si può facilmente intuire parte del menù, ma c’è molto di più. Avendo lavorato a lungo nelle macellerie, Clément Blanc ebbe l’intuizione di mettere al centro della sua carta un pezzo di carne quasi sempre scartato dai macellai: il piede di maiale, ovvero il pied de cochon. E così, allo stesso tempo, trovò anche facilmente il nome del locale. Ricordiamo che,in generale, la gente prediligeva sempre più il manzo o il vitello, mentre il maiale era ritenuto la carne dei poveri, e ancor più le sue parti di scarto. E invece no, qui è diventato il piatto per eccellenza, servito con salsa gribiche, quello per cui ancora oggi moltissimi vengono appositamente perché lo trovano solo qui. Infatti, essendo ritenuto uno scarto, è difficile trovarlo in giro e che venga proposto nei ristoranti. Ma non solo piede di maiale: Au Pied de Cochon vengono serviti anche tantissimi altri classici della cucina francese, tutti preparati magistralmente, come le ostriche ed escargots, la tartare con le patatine fritte, la sogliola alla mugnaia o da provare assolutamente la soupe à l’oignon gratinée des Halles. Si tratta della classica zuppa di cipolle francese, ma nella versione parigina che si distingue per la presenza di una fetta di pane ricoperta di groviera o emmenthal, messa sopra la zuppa al forno, in modo che contribuisca a mantenerla calda. Inoltre, è uno dei piatti più consumati proprio dagli operai, il cibo notturno dei lavoratori così come anche degli aristocratici o dei festaioli che rientrano a notte fonda… Insomma di tutti coloro che hanno bisogno di cibo, calorie e calore! Ma non finisce qui: tutti questi piatti vengono serviti in una cornice meravigliosa, che aggiunge un tocco speciale all’esperienza culinaria offerta da Au Pied de Cochon.
La bellezza del locale, meta delle celebrità
Non da meno è la bellezza del locale, in stile classico e tipico da brasserie, tutto ricoperto di affreschi floreali. Questi furono dipinti da un gruppo di studenti delle Belle Arti nel 1986 e, tra le composizioni di fiori, se state bene attenti, troverete dei piccoli maiali nascosti che spesso il personale invita a cercare.Il maiale è davvero il protagonista del locale, presente in tantissime forme: dai pasticcini a forma di maiale ai grembiuli rossi dei camerieri, fino ai manici delle porte in oro a forma di piede, ovviamente di maiale. Vicino al bar, invece, c’è tutta un’intera parete dedicata alle celebrità, con tutti i nomi dei personaggi famosi che hanno contribuito alla fama del posto: gli attori Jean-Paul Belmondo e Catherine Deneuve, Jacques Chirac che per anni ha frequentato Au Pied de Cochon, e François Mitterrand che la sera in cui ha vinto le elezioni ha scelto questo ristorante per celebrare la sua vittoria. Ma ancora oggi non è raro incontrare persone celebri, come ad esempio i giocatori della squadra di rugby XV di Francia che alla fine di ogni partita allo Stade de France terminano qui, proprio qui, la loro serata.
Allora, vi abbiamo fatto venire voglia di andare in questa istituzione parigina la prossima volta che sarete a Parigi, magari per un pranzo,una cena o un pasto in piena notte?
Immagine in evidenza di: Petr Kovalenkov/shutterstock