Nonostante le basse temperature, l’inverno offre verdura e frutta di stagione a volontà e tantissime arrivano proprio dalle temperate e ricchissime terre del sud Italia, come la Sicilia. Tra i prodotti di questa meravigliosa isola, non può di certo mancare una specialità che ogni anno, verso i primi di novembre, entra nelle nostre case e diventa un alleato per combattere il freddo e le influenze stagionali: è l’arancia di Ribera DOP, una vera e propria star degli agrumi siciliani, che si è pure meritata una sagra tutta sua. Quindi, state pronti, perché partiremo alla volta del profondo sud e ci immergeremo nelle valli dove si coltiva questa meraviglia.
Storia e origine dell’arancia di Ribera
La storia di quest’arancia è antica, tanto che la sua coltivazione nella vallata del fiume Verdura, in Sicilia, è testimoniata da diversi documenti storici già a partire dal 1800: all’epoca, si parla della produzione di “melarance”, arance vaniglia e altri agrumi, che erano destinati a essere commercializzati non solo in Italia ma anche in America. La fortuna dell’arancia in questa zona, però, è dovuta all’arrivo prima della cultivar Brasiliano, poi della Washington Navel: i riberesi acquistarono le prime piante intorno agli anni ‘30 del ‘900, a Palermo, e ben presto si accorsero che gli aranci si acclimatavano perfettamente nel territorio intorno a Ribera. Gli agricoltori allora cominciano a sostituire la coltivazione degli aranci più antichi: combinando l’abbondante produzione all’incredibile qualità del frutto, queste varietà hanno permesso uno sviluppo straordinario della coltivazione dell’arancia lungo le vallate del Verdura, del Magazzolo e del Platani.
Il Consorzio, la DOP e il marchio Riberella®
La storia dell’arancia di Ribera è frutto di serie di fortunate circostanze, ma non ci sarebbe stato uno sviluppo così incredibile senza il lavoro del Consorzio di tutela Arancia Ribera di Sicilia, istituito nel 1994 proprio con lo scopo di garantire e tutelare la qualità di questo prodotto. In quel periodo, è nato anche il marchio registrato Ribella®, che va a identificare la regina di tutte le arance. E infatti, il duro lavoro viene premiato nel 2011, quando arriva il riconoscimento ufficiale da parte dell’Unione Europa, con la denominazione “Arancia di Ribera DOP”. Ancora oggi, è l’unica arancia ad aver ottenuto il marchio più prestigioso di tutte, la DOP.
Caratteristiche e disciplinare dell’Arancia di Ribera DOP
Bionda, succosa, zuccherina, con una bassa percentuale di acidità, e ricchissima di vitamine A, B1, B2 e C: saranno forse queste le carti vincenti che hanno resa così famosa l’arancia di Ribera DOP? Sì, ma non solo: che ne dite di scoprire insieme perché è così speciale?
Innanzitutto, la DOP è riservata alle produzioni derivanti da tre varietà – Brasiliano, Washington Navel o Navelina – che presentano le specifiche caratteristiche tutelate dal disciplinare. All’aspetto esterno, il frutto deve avere:
- un diametro non inferiore a 70 mm;
- una forma tipicamente sferica-elissoidale con ombelico interno;
- la buccia di un colore arancio brillante e uniforme, tendente al rossastro a fine inverno;
- la polpa interna bionda e zuccherina, a tessitura fine e soda, senza semi.
Il succo estratto, invece, deve essere:
- non inferiore al 40% del peso dell’intero frutto;
- di un bel colore arancione;
- con contenuto di solidi solubili compreso tra 9 e 15 Brix;
- con acidità tra 0.75 e 1.50;
- con un rapporto solidi solubili/acidi organici titolabili non inferiore a 8.
In generale, tutte e tre le varietà si distinguono, quindi, per l’eccellente croccantezza e la persistenza gustativa; inoltre, presentano una buona dissolvenza delle membrane delle vescicole che racchiudono il succo, caratteristica che rendono questi frutti particolarmente indicati per essere consumati freschi. Infine, il gusto è elemento vincente, grazie alla sua consistenza particolarmente delicata, l’elevata dolcezza e, soprattutto, l’assenza di note amare, creando un equilibrio nei sentori degli aromi e dei flavour (agrume, frutta esotica e vaniglia).
[elementor-template id='142071']Zona di produzione dell’arancia di Ribera
Le caratteristiche che abbiamo descritto sopra dipendono anche dalla peculiarità del territorio di produzione: i suoli argillosi, la presenza di fonti d’acqua purissime, una natura incontaminata e un clima temperato, tanto da far diventare la zona di quelle vallate un vera e propria “oasi arancicola”. Ribera – da cui prende il nome l’arancia – sorge in provincia di Agrigento, tra due fiumi, il Verdura e Magazzolo, e tra la natura rigogliosa della Valle del Verdura. Ma qual è la zona di produzione prevista dal disciplinare? Vediamo che diversi Comuni situati in provincia di Agrigento – come Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Ribera, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula – e il Comune di Chiusa Sclafani in provincia di Palermo.
Ma veniamo alle caratteristiche del territorio: si tratta di terreni ricchissimi di minerali – come ad esempio il potassio che contribuisce ad aumentare il contenuto zuccherino dei frutti – e di fonti d’acqua, facilitando l’irrigazione durante i mesi estivi. Un altro elemento vincente è senz’altro il clima che non è soggetto a grossi sbalzi termici e subisce gli effetti benefici della presenza del mare. Questi elementi, uniti alla grande esperienza dei coltivatori, ha permesso una diffusione di questo agrume, la cui raccolta è effettuata rigorosamente a mano distaccando i frutti con le forbici: inizia i primi di novembre per la varietà Navelina terminando alla fine di febbraio, mentre per le varietà Brasiliano e Washington Navel inizia nella prima decade di dicembre e termina alla fine di maggio.
Come consumare l’arancia di Ribera DOP?
Che questo frutto faccia bene, lo sappiamo: tantissime sono le proprietà benefiche dell’arancia, ma come possiamo consumare al meglio questo prodotto?
Grazie alle sua caratteristiche qualitative di pregio – come ad esempio la mancanza di semi, il facile distacco della buccia e la grande succosità – l’arancia di Ribera DOP è perfetta sia come frutto da pasto sia per spremute, oppure per creare nuovi e originali abbinamenti in cucina, grazie alla sua dolcezza e consistenza. Quindi, oltre a godersi ottime spremute o infusi, come la salutare tisana mela, carote, arancia e zenzero, perché non preparare delle scorze d’arancia candite, o lanciarsi in preparazioni più creative, come primi e secondi piatti, dai risotti fino all’anatra all’arancia, oppure crostate, cheesecake, pasticciotti o bignè alla crema d’arancia e cioccolato?
Insomma, spremuta o mangiata così, al naturale, oppure usata in cucina, l’arancia di Ribera DOP è un frutto che dobbiamo tenere sempre vicino a noi: conoscevate le sue caratteristiche e la sua storia?
Fonti:
aranciadiriberadop.it
qualigeo.eu
politicheagricole.it