Giornale del cibo

5 cose da sapere prima di Aprire una Caffetteria

Un giornalista tedesco disse che la scoperta del caffè fu, a suo modo, tanto importante quanto l’invenzione del telescopio o del microscopio, avendo intensificato e modificato le capacità e la vivacità del cervello umano. Che il motivo sia davvero questo non lo si può affermare, ma sappiamo che il caffè è da sempre la bevanda più amata da tutti, assaporata in modi diversi da ben 6 tipologie di “bevitori”Dal 1645, quando proprio in Italia – a Venezia – nacque la prima caffetteria di tutta Europa, la crescita del suo consumo non si è mai fermata.

bevitori di caffè

Potrebbe sembrare che aprire una caffetteria sia un investimento facile, che garantisce guadagni assicurati. Ma è davvero così? Dopo aver parlato della situazione della ristorazione in Italia, avervi dato qualche dritta su come aprire un ristorante all’estero e aver letto i dati allarmanti di Confesercenti, questa volta vogliamo dare qualche consiglio a chi ha intenzione di aprire una caffetteriaE lo facciamo facendo tesoro dei consigli di chi è leader, proprio dell’Espresso, in Italia e nel mondo: la Segafredo Zanetti.

Aprire una Caffetteria: 5 cose da sapere prima di intraprendere l’attività

“Prima di aprire un’attività bisogna essere ben consci di cosa significhi fare impresa” ci dice Comellini, che sottolinea l’importanza di “una vision adeguata che permetta di tenere in considerazione tutti gli elementi del puzzle”. Quindi, prendete coscienza di ciò che state intraprendendo, considerando nel dettaglio  tutti gli aspetti ed avendo cura di costruire una previsione che tenga conto sì di valori e aspirazioni, ma che fissi obiettivi specifici e le azioni necessarie a raggiungerli.  

“Uno degli errori più comuni è sottovalutare l’importanza di redigere un piano, un prospetto di ciò che comporterà l’attività, e indicare tutti gli elementi che permettono di far emergere il dato di consumo che sarà necessario sviluppare”. E continua: “se non si pensa di riuscire a sviluppare un certo fatturato nell’ambito della giornata, probabilmente si dovrà rivedere il proprio piano, magari considerando di reclutare meno collaboratori, oppure estendendo gli orari di apertura, o ancora allargare l’offerta per cercare di presidiare le differenti occasioni di consumo che si presentano nella giornata. Insomma: bisogna avere un business plan che permetta di pensare a come affinare l’equazione, perché altrimenti i conti, alla fine, rischiano di non tornare.”

In sintesi, è necessario lavorare per obiettivi realisticamente raggiungibili e questo lo si può fare solo conoscendo il proprio mercato e l’ambito in cui ci si vuole posizionare e operare.

È ciò che in Segafredo viene definita l’etica del barista secondo cui il professionista è garante della propria filosofia e del proprio nome sul consumatore.

Quindi, aspiranti baristi, sappiate che il modo in cui si somministra il caffè determina anche la qualità dello stesso: pur sembrando una banalità, la modalità di approccio con il cliente è fondamentale al fine dei buoni profitti dell’attività. Il cliente che va al bar, infatti, si aspetta un’esperienza di consumo completa. Non solo il caffè one shot, quindi, ma una pausa di piacere che include anche la disponibilità e la cortesia del barista, nonché un ambiente pulito e ordinato in cui vivere un momento, seppur breve, di relax.

L’eterno dilemma: proporre il prodotto della tradizione o le nuove tendenze rivolgendosi anche alle nicchie di mercato“Il caffè è tradizione” sostiene Segafredo Zanetti: “L’espresso costituisce le fondamenta su cui costruire un bel palazzo”. Questo si traduce necessariamente nella verifica costante dei segnali di mercato e della loro concretezza. Segafredo Zanetti, ad esempio, pur avendo capito immediatamente le potenzialità del segmento del monoporzionato, ha cominciato a produrre cialde e capsule solo quando la tecnologia produttiva è stata in grado di garantire la realizzazione di un caffè che si potesse chiamare tale. Un prodotto, quindi, all’altezza dell’azienda e del suo vissuto.

“Oggi alcune nuove tendenze fanno moda, altre sono legate alla salute: pensiamo ad esempio alle intolleranze”. Possiamo dedurre quindi che il latte di soia, ad esempio, è uno di quei prodotti che possono essere integrati in un’offerta allargata, purché alla base ci sia la qualità dei prodotti tradizionali.  

Le 5 M di Segafredo rappresentano, ad esempio, un sistema di qualità dove ogni “M” è una caratteristica necessaria per far funzionare a dovere una caffetteria e arrivare al top del piacere del caffè:

  1. miscela
  2. macinadosatore
  3. macchina
  4. mano-manutenzione
  5. mission

Chiaramente le 5 caratteristiche devono convivere in modo equilibrato: “avere la migliore miscela del mondo senza aver fatto, ad esempio, una buona manutenzione dei macchinari, porta comunque ad un risultato negativo e di spreco, perché è come “ voler  correre con una Ferrari in mezzo al traffico”.

Fonte immagine: quka / Shutterstock.com

E infine, l’ultimo consiglio ve lo diamo noi. Aprire un’attività e non promuoverla nel modo giusto è come sfruttare solo il 50% delle potenzialità del vostro locale. Per questo è importante conoscere e seguire le regole della comunicazione: fondamentale è saperne gestire la pagina Facebook (come vi abbiamo suggerito in questo articolo) e creare degli eventi per promuovere la vostra attività.

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