L’educazione alimentare come una risorsa per tutti e tutte, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado. Questo è il cuore della petizione lanciata da Slow Food che chiede al Governo di intervenire per rendere obbligatorio questo tema nelle scuole italiane. L’iniziativa, promossa dal fondatore Carlo Petrini, mira a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del cibo e delle scelte alimentari per la salute e l’ambiente. L’ambizioso obiettivo è raggiungere 1 milione di firme, coinvolgendo in maniera trasversale aziende, enti, università, cittadinanza, consumatori e consumatrici, insieme a sottolineare una rinforzata consapevolezza di come ciò che mangiamo abbia un impatto sulla salute individuale e collettiva.
[elementor-template id='142071']Sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica
Intitolata “Educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane”, la petizione è stata ideata da Slow Food, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dalle Comunità “Laudato si’”, e supportata e promossa dall’Università degli studi di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino. Gli obiettivi principali sono, dunque, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di inserire l’educazione alimentare nei curricula scolastici di ogni ordine e grado.
“L’educazione alimentare non riguarda solo ciò che mangiamo, ma anche come il cibo viene prodotto, distribuito e consumato” ha spiegato Petrini in occasione della presentazione della petizione.
Perché l’educazione alimentare nelle scuole? I contenuti della petizione
La petizione sottolinea l’importanza di formare le nuove generazioni su temi cruciali come la sostenibilità, la salute e la consapevolezza ambientale. Tra i focus principali troviamo anche alcune informazioni pratiche sui contenuti che le lezioni di educazione alimentare dovrebbero affrontare:
- la conoscenza delle filiere alimentari e della stagionalità dei prodotti;
- le pratiche agricole sostenibili e il rispetto per la biodiversità;
- l’importanza di una dieta equilibrata e delle abitudini alimentari sane;
- l’educazione sensoriale per sviluppare un rapporto consapevole e critico con il cibo.
La crisi climatica e le recenti emergenze globali hanno messo in luce la fragilità dei nostri sistemi alimentari, rendendo l’educazione alimentare un pilastro indispensabile per costruire un futuro più sostenibile e resiliente. “Le nuove generazioni chiedono un cambiamento,” ha affermato ancora Petrini, “e l’educazione alimentare è il primo passo verso stili di vita più consapevoli e sostenibili”.
Una proposta innovativa della petizione è l’inclusione dei contadini e delle contadine nelle scuole come educatori. Questo avvicinerebbe le comunità urbane e rurali, permettendo a studenti e studentesse di apprendere direttamente da chi lavora quotidianamente con la terra, portatori e loro stessi custodi dei territori e di saperi da preservare.
Dai cittadini alle imprese: già oltre 12.000 firme per dire che “Col cibo si educa, col cibo si cambia”
Il tema dell’educazione alimentare nelle scuole, al centro anche del recente evento ospitato al CIRFOOD DISTRICT “Nutrire il futuro. Dare valore al cibo nella nuova scuola”, è di grande attualità e sono molte le realtà, non solo del Food Service, che già stanno supportando l’iniziativa di Petrini.
Tra queste si trovano diverse associazioni ambientaliste, cooperative agricole e organizzazioni del settore agroalimentare che condividono gli stessi valori di Slow Food, ma la campagna sta ricevendo anche il sostegno di numerose scuole e istituti educativi che vedono nell’educazione alimentare un’opportunità per migliorare la salute di studenti e studentesse e promuovere la consapevolezza ambientale. L’appoggio di queste realtà evidenzia l’importanza trasversale della petizione e il desiderio comune di vedere un cambiamento concreto nell’approccio alla produzione e al consumo di cibo.
Il tema, infatti, non riguarda solo la nutrizione, ma abbraccia una comprensione più ampia dei sistemi di produzione alimentare, della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Promuovere uno stile di vita sano e consapevole è fondamentale per affrontare le sfide del nostro tempo e il coinvolgimento delle scuole è imprescindibile per raggiungere l’obiettivo. Slow Food è attiva da anni in tal senso con varie iniziative come gli Orti in condotta, la challenge rivolta ai giovani consumatori e consumatrici On My Plate, o ancora l’opportunità di “adottare a distanza” gli orti in Africa della Fondazione.
La petizione per l’educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane (che è possibile firmare online qui) rappresenta un ulteriore passo verso un sistema educativo più inclusivo e consapevole, capace di preparare le nuove generazioni a fare scelte alimentari responsabili.
Immagine in evidenza di: Pixel-Shot/shutterstock
Fonti:
- slowfood.it
- ansa.it
- Repubblica.it
- Lastampa.it