“Educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane”: Slow Food lancia una grande petizione

Angela Caporale
2

     

    L’educazione alimentare come una risorsa per tutti e tutte, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado. Questo è il cuore della petizione lanciata da Slow Food che chiede al Governo di intervenire per rendere obbligatorio questo tema nelle scuole italiane. L’iniziativa, promossa dal fondatore Carlo Petrini, mira a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del cibo e delle scelte alimentari per la salute e l’ambiente. L’ambizioso obiettivo è raggiungere 1 milione di firme, coinvolgendo in maniera trasversale aziende, enti, università, cittadinanza, consumatori e consumatrici, insieme a sottolineare una rinforzata consapevolezza di come ciò che mangiamo abbia un impatto sulla salute individuale e collettiva.

    Sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica 

    Intitolata “Educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane”, la petizione è stata ideata da Slow Food, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dalle Comunità “Laudato si’”, e supportata e promossa dall’Università degli studi di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino. Gli obiettivi principali sono, dunque, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di inserire l’educazione alimentare nei curricula scolastici di ogni ordine e grado.

    “L’educazione alimentare non riguarda solo ciò che mangiamo, ma anche come il cibo viene prodotto, distribuito e consumato” ha spiegato Petrini in occasione della presentazione della petizione. 

    Perché l’educazione alimentare nelle scuole? I contenuti della petizione

    Bimbi che mangiano frutta a scuola

    Hryshchyshen Serhii/shutterstock

    La petizione sottolinea l’importanza di formare le nuove generazioni su temi cruciali come la sostenibilità, la salute e la consapevolezza ambientale. Tra i focus principali troviamo anche alcune informazioni pratiche sui contenuti che le lezioni di educazione alimentare dovrebbero affrontare:

    • la conoscenza delle filiere alimentari e della stagionalità dei prodotti;
    • le pratiche agricole sostenibili e il rispetto per la biodiversità;
    • l’importanza di una dieta equilibrata e delle abitudini alimentari sane;
    • l’educazione sensoriale per sviluppare un rapporto consapevole e critico con il cibo.

    La crisi climatica e le recenti emergenze globali hanno messo in luce la fragilità dei nostri sistemi alimentari, rendendo l’educazione alimentare un pilastro indispensabile per costruire un futuro più sostenibile e resiliente. “Le nuove generazioni chiedono un cambiamento,” ha affermato ancora Petrini, “e l’educazione alimentare è il primo passo verso stili di vita più consapevoli e sostenibili”​.

    Una proposta innovativa della petizione è l’inclusione dei contadini e delle contadine nelle scuole come educatori. Questo avvicinerebbe le comunità urbane e rurali, permettendo a studenti e studentesse di apprendere direttamente da chi lavora quotidianamente con la terra, portatori e loro stessi custodi dei territori e di saperi da preservare.

    Dai cittadini alle imprese: già oltre 12.000 firme per dire che “Col cibo si educa, col cibo si cambia”

    mensa in una scuola

    Robert Kneschke/shutterstock

    Il tema dell’educazione alimentare nelle scuole, al centro anche del recente evento ospitato al CIRFOOD DISTRICT “Nutrire il futuro. Dare valore al cibo nella nuova scuola”, è di grande attualità e sono molte le realtà, non solo del Food Service, che già stanno supportando l’iniziativa di Petrini. 

    Tra queste si trovano diverse associazioni ambientaliste, cooperative agricole e organizzazioni del settore agroalimentare che condividono gli stessi valori di Slow Food, ma la campagna sta ricevendo anche il sostegno di numerose scuole e istituti educativi che vedono nell’educazione alimentare un’opportunità per migliorare la salute di studenti e studentesse e promuovere la consapevolezza ambientale. L’appoggio di queste realtà evidenzia l’importanza trasversale della petizione e il desiderio comune di vedere un cambiamento concreto nell’approccio alla produzione e al consumo di cibo.

    Il tema, infatti, non riguarda solo la nutrizione, ma abbraccia una comprensione più ampia dei sistemi di produzione alimentare, della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Promuovere uno stile di vita sano e consapevole è fondamentale per affrontare le sfide del nostro tempo e il coinvolgimento delle scuole è imprescindibile per raggiungere l’obiettivo. Slow Food è attiva da anni in tal senso con varie iniziative come gli Orti in condotta, la challenge rivolta ai giovani consumatori e consumatrici On My Plate, o ancora l’opportunità di “adottare a distanza” gli orti in Africa della Fondazione.  

    La petizione per l’educazione alimentare obbligatoria nelle scuole italiane (che è possibile  firmare online qui) rappresenta un ulteriore passo verso un sistema educativo più inclusivo e consapevole, capace di preparare le nuove generazioni a fare scelte alimentari responsabili. 

     


    Immagine in evidenza di: Pixel-Shot/shutterstock

    Fonti:

    • slowfood.it
    • ansa.it
    • Repubblica.it
    • Lastampa.it

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

    Lascia un commento