Con il ritorno del vino in anfora, arte e cultura enoica si fondono per dare vita a un prodotto di grande fascino e storia. Dietro alla sapienza degli enologi che seguono i vari passaggi della fermentazione e dell’affinamento dei vini nella terracotta, c’è un’altra sapienza primordiale alla base di questa antica pratica tornata di moda: la lavorazione della terracotta. Leonardo Parisi, primo produttore di giare da vino d’Italia, con la sua fornace Artenova a Impruneta è passato dalla lavorazione della terracotta con maestria artigianale per oggetti, bottiglie e decorazioni di anfore per vino, interamente a mano.
Leonardo Parisi, dopo l’esperienza nella lavorazione ornamentale della terracotta, come mai vi siete avvicinati alla produzione di giare da vino?
Leonardo Parisi: “Abbiamo sentito parlare delle Anfore Georgiane e ci siamo chiesti se non fosse possibile fare qualcosa di simile anche con la terra d’Impruneta. Da qui è iniziata una sperimentazione con l’aiuto di un amico Sergio Bettini e l’enologo Francesco Bartoletti che ha portato dei risultati interessanti, poi abbiamo deciso di incominciare la produzione delle giare e a proporle ad alcune aziende che producono vino”.
Da quando avete iniziato a produrre anfore per vino ad oggi, è cambiato il panorama tra i vostri clienti?
L.P.: “Da quando abbiamo iniziato la produzione le richieste sono aumentate, sempre più aziende sono incuriosite da questo nuovo metodo per conservare il vino. I buoni risultati hanno permesso tramite il passaparola e internet una buona diffusione delle giare non solo in Italia, ma anche all’estero. Anzi, si vende di più oltre confine che in Italia. Abbiamo deciso noi di fare modelli diversi prendendo spunto dalla storia incominciando a produrre i Dolium (antichi contenitori di terracotta usate dai Romani) e le Uova prendendo spunto da quelle in cemento che vengono prodotte in Francia”.
In quali Paesi si produce con assiduità il vino in anfora?
L.P.: “Ancora non molti anche se so che qualcuno sapendo del nostro successo si sta organizzando. La storia delle Anfore in terracotta per uso enologico è soprattutto Georgiana e poi Spagnola”
Da produttore a consumatore, a te Leonardo, cosa ti piace bere?
L.P.: “E’ difficile fare una classifica. Cito Francesco Cirelli che con il suo Montepulciano D’Abruzzo affinato in terracotta sta raccogliendo molti consensi in Italia e all’estero. Da quando produco Giare per vino apprezzo maggiormente e ho imparato a bere i vini naturali (biologici o biodinamici) e apprezzo molto meno i vini molto tannico”.
E un vino unico nel suo genere fuoriesce proprio dalle giare che Artenova plasma artigianalmente con una tecnica antica una sapienza che si aggiorna nel tempo e rende l’arte funzionale al prodotto. Unendosi all’arte della terracotta il binomio vino–cultura si fa sempre più ricco di sfumature e nuove realtà da scoprire. Anche secondo voi il vino e l’arte sono una traide union perfetta?
Fonte immagini: facebook.com/artenovaterrecotte