Alimentazione Scolastica: Cosa Hai Mangiato Oggi A Scuola?
Redazione
di Anastasia Scotto.
Con l’inizio dell’anno scolastico sono circa 2 milioni i bambini che lasciano la cucina di casa per affollare le mense delle scuole materne ed elementari.
Ma a scuola le mense cercano la qualità o i bassi costi? Un dato che di recente ha lanciato l’allarme arriva da un’indagine dei Nas che ha denunciato che ben un terzo dei 178istituti ispezionati negli ultimi 2 mesi ha presentato delle irregolarità. Questa notizia è stata poi però smentita dalla Associazione nazionale dei gestori mense (Angem) che ha effettuato un sondaggio interno dal quale risulta che nessuna azienda iscritta ha commesso infrazioni amministrative. La preoccupazione che i bambini a scuola abbiano un’alimentazione sana è del tutto legittima proprio perché è in questi primi anni, in cui i bambini trascorrono l’ora di pranzo all’asilo o a scuola con i coetanei, che si formano le prime abitudini alimentari che, se sono scorrette, possono anche dare problemi.
La Coldiretti ha promosso in tutte le Regioni proposte di legge regionali sul consumo di cibi a chilometri zero che prevedono, tra l’altro, di privilegiare nelle mense scolastiche ed ospedaliere prodotti di qualità locali e stagionali. L’iniziativa ha avuto successo in Veneto, Calabria e Puglia dove si è arrivati all’approvazione definitiva delle norme. Nel 2008 si è verificato un aumento del 16 per cento nelle mense scolastiche bio mentre sono saliti a 983.243 i pasti biologici serviti, un aumento del 6 per cento rispetto allo scorso anno secondo i dati Biobank. A questo proposito, però, il direttore dell’Angem ha sottolineato come la disponibilità di cibo biologico nelle mense ha come limite gli elevati costi degli alimenti bio e le grandi quantità di cibo di cui le mense necessitano.
Ai rischi immediati per la salute evidenziati dai Nas si sommano quelli provocati dall’alimentazione scorretta. Secondo Coldiretti, un bambino su tre, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, pesa troppo, il 12,3 per cento dei bambini è obeso, mentre il 23,6 per cento e’ in sovrappeso. Le cause, secondo l’ultima indagine “Okkio alla Salute” del Ministero della Salute, sono da ricercare soprattutto nelle cattive abitudini alimentari. La principale causa individuata dagli esperti è lo scarso esercizio fisico e il consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. È per questo che, secondo gli esperti, bisogna intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.
Ma come dovrebbe essere un’ alimentazione sana per i bambini? I nutrizionisti sottolineano che il pranzo di mezzogiorno dovrebbe apportare dal 35 al 40 % delle calorie assunte durante l’intera giornata, ossia in media tra le 500 e le 700 calorie per i bambini delle scuole materne e 800-1000 per i bambini delle scuole elementari. È importante che nell’alimentazione siano presenti tutti i gruppi di alimenti, in modo da fornire al bambino sia zuccheri a lento assorbimento (come quelli derivati da pasta e riso), sia zuccheri semplici, utilizzabili immediatamente dall’organismo. Il menù deve inoltre prevedere la presenza di proteine e grassi, sia di origine animale sia di origine vegetale. E ovviamente in una sana alimentazione per i bambini non devono mancare frutta e verdura che danno il giusto apporto di vitamine, fibre e sali minerali. Purtroppo non di rado nell’alimentazione dei bambini l’apporto calorico o quello proteico finiscono per essere eccessivi, perché i bambini, se lasciati a se stessi e se non sono seguiti, tendono a dividersi in due gruppi: quelli che prediligono soprattutto il primo piatto e quelli che puntano sulla carne. Pesce e contorni rischiano invece di restare in buona parte sul piatto.
Annalisa Melloni, Responsabile Servizio Refezione Scolastica e Controllo Qualità del comune di Bologna, sostiene che: “L’80% di ciò che avanza nelle mense delle scuole medie è verdura. Per quanto possibile abbiamo provato ad aumentare le porzioni ma non è servito, l’unica parziale soluzione che per ora abbiamo trovato è mascherare le verdure nel condimento della pasta”. Una recente ricerca condotta da Altroconsumo ha messo in evidenza come là dove la maestra mangia allo stesso tavolo dei bambini, questi tendono a mangiare in maniera più equilibrata, specie se l’ insegnante è sensibile ai problemi dell’educazione alimentare e scoraggia, per esempio, il bis dei primi invitando a mangiare anche i contorni e la frutta.
Un altro stratagemma per garantire un apporto equilibrato di tutti i principi nutritivi nell’alimentazione dei bambini sembra essere quello di proporre il piatto unico al posto del classico primo, secondo e contorno, una soluzione che però a volte è vista con diffidenza dai genitori, timorosi che si tratti di una scelta “al risparmio”. Per una corretta alimentazione è anche importante che il menù a scuola non sia ripetitivo e che presenti un minimo di possibilità di scelta tra primi e secondi piatti. Perché tutto questo funzioni è però necessario che si instauri una collaborazione tra operatori scolastici, famiglie e gestori della mensa, cosa che può essere realizzata attraverso la Commissione Mensa della scuola.
Grazie alla Commissione Mensa, i rappresentanti dei genitori possono prendere visione delle certificazioni di qualità dei prodotti utilizzati, controllare la conservazione e le modalità di lavorazione e di distribuzione dei pasti, oltre che assicurarsi della corretta applicazione delle diete normali e di quelle speciali per i bambini con intolleranze alimentari.
La Commissione Mensa è formata su base volontaria, per lo più da insegnanti e genitori e può anche valutare il livello di soddisfazione dei bambini (una delle lamentele più frequenti dei bambini che mangiano a scuola riguarda per esempio il cibo che arriva troppo freddo in tavola) e redigere una relazione che può essere inviata al Comitato di Circolo, alla Direzione Didattica, al Coordinamento Genitori e all’Ufficio Economato del Comune. La Commissione Mensa è anche il luogo ideale per concordare piccoli corsi di educazione alimentare, un aspetto della formazione che al momento non trova una collocazione ufficiale nei programmi scolastici, ma che è sempre più sentito come un’esigenza di fronte a problemi che riguardano un numero crescente di giovani e bambini quali l’obesità e l’anoressia.