Solo poche settimane fa l’autorevole Commissione Eat-Lancet ha rivelato i dettagli di quella che potrebbe essere la dieta universale, sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche preziosa per la salute. Un’ulteriore dimostrazione di quanto sia stretto il rapporto tra ciò che mangiamo e come sta il nostro corpo. Ciò è vero, in particolare, nell’ottica di una corretta ed efficace prevenzione dei tumori. Sono molti gli studi, infatti, che sottolineano come un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, sia protettiva per l’organismo e, al contrario, come esistano dei cibi potenzialmente cancerogeni che, se consumati in grandi quantità con una certa frequenza, possono diventare dei veri e propri fattori di rischio. Quali sono questi alimenti? Lo vediamo grazie al prezioso contributo divulgativo dell’AIRC, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, e la classificazione internazionale dell’IARC, l’International Agency on Cancer Research che hanno evidenziato come funziona il rapporto tra alimentazione e cancro.
Alimentazione e cancro: 3 tumori su 10 dipendono dalle cattive abitudini alimentari
È importante partire da una premessa: secondo l’American Institute for Cancer Research tre tumori su dieci sono causati da cattive abitudini alimentari, comprese quelle che portano a sovrappeso e all’obesità, a sua volta considerato un fattore di rischio per il cancro.
Nel complesso, l’Airc sottolinea che la cattiva alimentazione può favorire uno stato di infiammazione permanente, come accade spesso nei soggetti obesi, il che a sua volta può rappresentare un fattore di rischio tumorale. Conoscere i cibi potenzialmente cancerogeni e quelli che, invece, possono proteggere l’organismo, è quindi cruciale per alimentarsi in maniera consapevole e sicura.
Un fattore di rischio per i tumori dell’apparato gastrointestinale
Ci sono alcune forme tumorali che dipendono in maniera più diretta di altre dalle abitudini alimentari. Secondo quanto riporta uno studio dell’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC), le malattie che colpiscono gli organi dell’apparato gastrointestinale, ovvero stomaco, intestino e colon-retto, sono particolarmente sensibili alla quantità e alla qualità di quello che si mangia. La stima dell’EPIC è che il 75% di questi tumori, in Europa, possa essere evitato grazie ad un’alimentazione più salutare.
Per via del suo ruolo depurativo, anche il fegato è particolarmente esposto ai rischi connessi all’assunzione di cibi cancerogeni per l’uomo, mentre alcuni studi più recenti hanno osservato che l’azione locale di sostanze come l’etanolo presente negli alcolici può mettere a rischio la gola e la bocca.
Cibi cancerogeni: la lista dell’IARC
Lo IARC ha elaborato alcune liste di sostanze e alimenti, classificate sulla base della loro cancerogenicità per l’uomo. Molto dibattuto e interessante è il primo gruppo, dove troviamo 120 sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo, tuttavia non tutte queste sono vietate. Ciò perché lo IARC indica sì, sulla base di evidenze scientifiche, il rischio per l’uomo, ma non specifica quantità e frequenza del consumo. Inoltre, lo IARC non valuta, inserendo una sostanza nella lista, quanto possono essere gravi le conseguenze del consumo di un determinato alimento che la contiene. Le sostanze, infine, non vengono posizionate nella lista sulla base dell’intensità degli effetti negativi sulla salute: per esempio, non ci sono indicazioni specifiche che spiegano che il fumo è più pericoloso del prosciutto cotto e a che condizioni. Si tratta, dunque, di liste da conoscere, ma non vuol dire che tutti i cibi in esse contenuti devono essere banditi necessariamente dalla dispensa.
Cosa troviamo, dunque, in questi elenchi? Gli alcolici, la carne rossa lavorata e gli insaccati, le aflatossine, ovvero delle muffe che possiamo trovare nel mais o nei legumi mal conservati, i fosfati, contenuti in molti alimenti come alcune bevande zuccherate oppure alcuni formaggi industriali. Tuttavia, come nel caso del basilico, gli esperti predicano prudenza: il fatto che una sostanza sia presente in questa lista non significa che anche il minimo contatto possa provocare il cancro.
Quali alimenti evitare e perché
Il consiglio è, piuttosto, di evitare alcuni cibi che possono rappresentare fattori di rischio. È il caso, per esempio, degli insaccati nei quali si trovano gli ormai famosi nitriti e nitrati, sostanze la cui nocività per l’uomo è stata scientificamente provata. Come riporta Matteo Garuti, “secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità non si dovrebbero ingerire più di 0,1 milligrammi di nitriti per chilo di peso corporeo al giorno. Il Comitato scientifico europeo per l’Alimentazione, invece, consiglia di non superare la quantità di 0,06 milligrammi di nitriti e 3,7 milligrammi di nitrati per chilogrammo di peso corporeo. In base a questi dati, mangiare 100 grammi di salume trattato con nitriti può significare ingerire una dose già a rischio.” È importante, dunque, non superare questa soglia settimanalmente e, se possibile, preferire prodotti conservati solo naturalmente come, per esempio, il Prosciutto di San Daniele DOP, sgrassato.
Inoltre, l’Airc sottolinea come sia importante evitare di consumare cibi ricchi di zuccheri che possono aumentare l’indice glicemico, e contemporaneamente prestare sempre molta attenzione alla quota limite di sale da consumare nel quotidiano. Non più di 5 grammi al giorno per potersi mantenere in salute.
La dieta della prevenzione: i cibi che non possono mancare
Le regole per una corretta alimentazione anticancro ricalcano, in parte, i dettami della dieta mediterranea: cinque porzioni di frutta e verdura al giorno sono, infatti, imprescindibili per poter garantire l’apporto necessario di fibre e vitamine. Cereali integrali e legumi, in particolare, contribuiscono a proteggere il colon-retto dal rischio di tumore, ma sostiene anche l’intestino nel suo complesso nella funzione digestiva.
Particolarmente interessanti sono le proprietà della soia che consente di proteggere l’organismo, soprattutto dai tumori femminili. Ciò avviene poiché contiene isoflavoni, ovvero delle sostanze che prendono il posto degli estrogeni sui recettori delle cellule, proteggendole.
Via libera anche al pesce, ottima alternativa alla carne per garantire all’organismo il corretto apporto proteico, ma anche alghe, semi di lino e le spezie e le erbe aromatiche. In particolare, curry, zenzero, curcuma, ma anche aglio, cipolla e tutte quelle che sembra possano aiutare l’organismo nella risposta immunitaria.
Infine, anche la cottura ha un suo ruolo. È stato dimostrato, infatti, come la cottura alla griglia delle carni in maniera particolare può produrre sostanze cancerogene. Al contrario, è consigliabile preferire vapore, cartoccio oppure lessatura per preparare piatti sani e sicuri.
Conoscevate queste regole anticancro?