Incentivi e sostegno alle aziende agricole che decidono di puntare su innovazione, sostenibilità e tracciabilità. La Legge di Bilancio per il 2020 prevede, infatti, una serie di misure pensate proprio nell’ottica di una crescita dell’agricoltura 4.0, riconoscendole un valore non solo industriale ma anche collettivo. Come abbiamo visto intervistando Pier Luigi Romiti, responsabile ufficio filiere agroalimentari di Coldiretti, gli strumenti per portare la tecnologia nei campi esistono, mentre si conferma un blocco culturale. Si sostiene, infatti, che a frenare la diffusione dell’innovazione sia, soprattutto, la mancata conoscenza delle opzioni a disposizione o la convinzione che non possano nel concreto migliorare la produttività. Non secondariamente, inoltre, sono molti gli agricoltori a temere che l’investimento necessario per l’agricoltura 4.0 sia troppo esoso. Gli incentivi promossi dal Ministro per politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, vanno proprio nella direzione del superamento di queste barriere. Vediamo in che modo.
Agricoltura 4.0, gli incentivi della Legge di Bilancio 2020
La Legge di Bilancio prevede, in primo luogo, due forme di sostegno alle aziende agricole presenti su tutto il territorio nazionale: da un lato, l’introduzione del credito d’imposta per gli investimenti nell’ambito dell’innovazione tecnologica; dall’altro, la concessione di contributi a fondo perduto per iniziative atte a migliorare precisione e tracciabilità.
Il credito di imposta – così com’è stato strutturato a partire dal 1 gennaio 2020 – implica un riconoscimento per gli interventi nell’ambito della ricerca, dello sviluppo, della transizione ecologica, dell’innovazione tecnologica e di altre attività orientate allo stesso obiettivo. In termini percentuali, si prevede un bonus pari al:
- 6% delle spese ammissibili, considerate al netto di altre sovvenzioni o contributi con un limite massimo fissato a 1,5 milioni di euro;
- 10% sempre delle relative spese ammissibili con lo stesso tetto, per attività esplicitamente destinate alla realizzazione di prodotti e processi di produzione nuovi (o migliorati in maniera sostanziale) nell’ottica di un adeguamento all’agricoltura 4.0.
Per quanto riguarda, invece, i contributi a fondo perduto ai fini di migliorare precisione e tracciabilità della filiera agricola – una priorità per migliorare l’efficienza e alleggerire l’impatto ambientale del settore – sono previste le seguenti concessioni:
- fino al 35% della spesa ammissibile per le iniziative in sé;
- agevolazione fino al 60% per la sottoscrizione di un mutuo.
Di fatto, la Legge di Bilancio investe sulla tecnologia blockchain, che consente di innovare e rivoluzionare la tracciabilità delle filiere alimentari. Da molti esperti, infatti, è ritenuta una soluzione fondamentale, che ha un impatto sia sulla qualità dei prodotti sia sulla lotta contro gli sprechi alimentari.
L’agricoltura 4.0 come strada da percorrere
Il riconoscimento di diverse forme di incentivi per l’innovazione in campo agricolo è un passaggio che risponde alle esigenze degli agricoltori e degli stakeholder del settore che hanno sottolineato come, fino ad oggi, non ci fosse un concreto sostegno per chi sceglieva di investire in questo ambito. Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio SmartAgrifood del PoliMi, il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia è cresciuto del 270% tra il 2017 e il 2018, e sono oltre 300 le soluzioni già adottate da aziende piccole, medie e grandi. Restavano, tuttavia, alcuni freni determinati da molteplici fattori: dalla mancanza di fondi alla carenza di infrastrutture, fino a una limitata conoscenza delle opportunità a disposizione e della loro concreta utilità.
L’importante crescita della tecnologia blockchain
Le aziende che impiegano la blockchain sono una parte di queste e l’obiettivo è migliorare la tracciabilità della filiera. In altre parole, si tratta dell’applicazione di strumenti e software ad alto tasso tecnologico che permettono di monitorare ogni tipo di alimento, sostanza o azione compiuta per portare un qualsiasi prodotto agricolo dal campo al consumatore.
Ciò risponde non soltanto a un obbligo europeo dettato dal Regolamento 178/2002, ma anche alle esigenze di una maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità della produzione, sottolineate come priorità sia dalle aziende che dai consumatori finali. La tracciabilità consente al produttore, infatti, di fornire una serie di informazioni utili e verificabili a chi porterà in tavola un determinato alimento.
La blockchain non è la sola tecnologia utile in tal senso. Sempre secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood, corrisponde solamente al 9% delle soluzioni adottate delle aziende italiane nel 2018 per la migliorare la tracciabilità. Ma è una percentuale in forte aumento, soprattutto nelle filiere in cui sono più frequenti i casi di richiamo di un certo prodotto dal mercato a causa di possibili rischi per la salute.
Il successo e la curiosità nei confronti della blockchain è determinato anche dalla stabilità garantita dalle piattaforme che raccolgono i dati. Consentono, infatti, di conservare a lungo una mole di dati importante, tale per cui è possibile anche prevenire sprechi e rischi in maniera molto efficiente.
Sostegno e investimento, un primo passo verso il futuro
Certo è che l’innovazione non sia possibile senza il sostegno del pubblico e, contemporaneamente, all’investimento infrastrutturale. Il vicepresidente di Confagricoltura Matteo Lasagna, intervenuto a un recente convegno, ha sintetizzato così la richiesta del settore: “gli imprenditori agricoli hanno bisogno di banda larga. […] Bisogna innovare di più e il processo in corso rappresenta il primo passo verso la terza rivoluzione agricola.”
È stata accolta, dunque, con tiepido ottimismo la Legge di Bilancio che, per la prima volta, apre la platea di soggetti che possono beneficiare degli incentivi. Ma questo non è che un passo, piccolo e importante, in direzione del futuro.
Conoscevate queste opportunità?