Acido folico e folati sono vitamine del gruppo B, conosciute anche come vitamina B9. Si tratta di sostanze che servono per la crescita e la moltiplicazione cellulare, infatti sono essenziali per la sintesi del DNA, delle proteine e per la formazione di emoglobina. Per quanto vengano comunemente usati come sinonimi, l’Istituto Superiore di Sanità specifica che “non vanno confusi: oltre che per la formula chimica folati e acido folico si differenziano per la diversa stabilità e biodisponibilità all’assorbimento”. Infatti, anche se la microflora intestinale opera una certa sintesi di folati, tuttavia non sono sufficienti per prevenire fenomeni di carenza e vanno, quindi, assunti tramite il cibo. Vengono assorbiti a livello intestinale, mentre l’acido folico si forma dopo, nel fegato. Esso è molto importante per la salute, soprattutto in gravidanza e rappresenta la forma attiva della vitamina (THF), ovvero la forma che le permette di svolgere le sue funzioni. Ci siamo, quindi, rivolti alla dott.ssa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista, alla quale abbiamo chiesto di spiegarci perché l’acido folico in gravidanza è così importante, a cosa serve e come assumere folati tramite gli alimenti. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Acido folico: a cosa serve
L’acido folico è necessario per la crescita e la moltiplicazione cellulare, per cui i tessuti che risentono maggiormente di una sua carenza sono quelli con alta velocità di duplicazione cellulare, in particolare il midollo osseo, le cellule del sangue e della pelle. Ecco perché l’acido folico in gravidanza è particolarmente importante durante la formazione dell’embrione, quando inizia a sviluppare gli organi. “I folati assunti con gli alimenti sono la forma inattiva della vitamina. – spiega la nutrizionista – Queste sostanze vengono poi assorbite a livello intestinale e convertite nella forma biologicamente attiva, ovvero l’acido folico tetraidrofilico (THF), quella che gli permette di svolgere le loro funzioni.
Fabbisogno giornaliero
Una volta capito a cosa serve l’acido folico, chiediamo alla dott.ssa di dirci qual è il fabbisogno giornaliero di folati: “In genere, un’alimentazione equilibrata e completa è sufficiente a fornire il fabbisogno quotidiano (circa 0,4 mg) di folati”. Tuttavia, è utile ricordare che durante la gravidanza il fabbisogno giornaliero aumenta a 0,6 mg, poiché il feto attinge alle risorse materne, similmente a quanto avviene durante l’allattamento. Per assicurare il giusto apporto di folati durante la gravidanza e l’allattamento, l’Istituto Superiore della Sanità consiglia alla donna di assumere acido folico sotto forma di supplementi già mentre sta programmando una gravidanza.
Carenza di folati
Per quanto in Occidente la carenza di acido folico sia molto rara, può verificarsi a causa di un’alimentazione inadeguata, o perché è cresciuto il fabbisogno (gravidanza e allattamento), oppure se i folati non vengono assorbiti bene, anche a causa dell’uso di alcuni farmaci.
Inoltre, alcune patologie possono alterare l’assorbimento di folati, in particolare Morbo di Crohn, gastrite atrofica o celiachia. Aumentate richieste di acido folico da parte del corpo, inoltre, si possono avere in caso di alcolismo, poiché “l’alcool inibisce l’enzima coinvolto nella formazione del THF”, in seguito all’uso di alcuni farmaci come alcuni chemioterapici e anticonvulsionanti, ma anche con l’assunzione della pillola anticoncezionale (i principi attivi ne riducono l’assorbimento a livello intestinale), in caso di emorragie (per un aumento dell’eritropoiesi=formazione di globuli rossi), e, naturalmente, in gravidanza (legato alle richieste fetali, alla necessità di accrescimento dell’utero e delle mammelle e per l’aumentata formazione di globuli rossi).
Sintomi e conseguenze
La carenza di acido folico si manifesta principalmente con anemia, data dalla carenza di globuli rossi,[f3] (ipercromica o normocromica), leucopenia (ridotta quantità dei globuli bianchi) e trombocitopenia (ridotta quantità di piastrine). Spesso è interessato anche l’apparato digerente, con la frequente comparsa di episodi diarroici. “In particolare – sottolinea la dott.ssa Evangelisti – l’anemia da carenza di acido folico è una anemia megaloblastica, in cui la ridotta quantità di globuli rossi è dovuta appunto alla presenza, al loro posto, delle cellule progenitrici dei globuli rossi (megaloblasti)”.
Acido folico in gravidanza
Un discorso particolare riguarda l’assunzione di acido folico in gravidanza. La donna incinta è ad elevato rischio di carenza, con l’anemia megaloblastica molto frequente. “Il fabbisogno giornaliero della donna incinta aumenta in quanto il feto attinge dalle riserve materne per il suo sviluppo in maniera massiccia” spiega la nutrizionista. Diversi studi hanno rivelato nella donna incinta una stretta relazione fra bassi livelli di acido folico e presenza di difetto del tubo neurale, “che può causare malformazioni del sistema nervoso centrale dell’embrione in via di sviluppo (difetti congeniti)”. Il tubo neurale è infatti la struttura da cui si formeranno il cranio, il cervello, la colonna vertebrale ed il midollo spinale. Perché lo sviluppo sia normale, occorre che questa struttura si chiuda entro 30 giorni dal concepimento. “Qualora questo non avvenisse – specifica l’intervistata – parte del cervello o del midollo spinale resterebbe scoperta ed il feto andrebbe incontro a importanti malformazioni”.
Può prevenire malformazioni
Studi scientifici hanno dimostrato che il regolare uso di acido folico iniziato prima del concepimento, riduce del 70% il rischio di sviluppare gravi malformazioni congenite. “Si tratta di prevenire disturbi gravi, come anencefalia (assenza parziale o totale della volta cranica e dell’encefalo), cefalocele (ernia cerebrale), spina bifida (malformazione del midollo spinale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre), ma anche basso peso alla nascita”. Purtroppo l’aumento del fabbisogno di acido folico in gravidanza non sempre può essere coperto da una corretta alimentazione. Pertanto, la dott.ssa in linea con quanto riportato anche sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, consiglia insieme ai cibi ricchi di folati[f4] , “l’assunzione quotidiana di un’integrazione di acido folico da 0,4 mg, iniziando quanto più precocemente possibile fino alla fine dell’allattamento, soprattutto in caso di gravidanze gemellari, gravidanze ravvicinate, gravidanza a seguito dell’assunzione prolungata di pillola anticoncezionale, iperemesi (nausea e vomito gravidici eccessivi) e donna portatrice sana di talassemia, in quanto l’accelerata eritropoiesi (formazione di globuli rossi) induce un maggior fabbisogno di acido folico”.
Donne con fattori di rischio
Se, come ci conferma la nutrizionista “è stato ormai ampiamente dimostrato che l’assunzione quotidiana di acido folico in gravidanza è in grado di ridurre in maniera considerevole (fino al 50-70%) l’insorgenza di anomalie a carico del sistema nervoso del nascituro”, questo dato assume ancora più valore nelle donne in età fertile che presentano fattori di rischio. pertanto l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda “4-5 mg di acido folico al giorno nelle donne che presentano fattori di rischio per i difetti del tubo neurale e familiarità o precedente gravidanza esitata con tali disturbi, anamnesi familiare positiva per malformazioni, diabete insulino-dipendente, obesità, epilessia”.
Come assumere folati con gli alimenti?
Ora che abbiamo visto a cosa serve l’acido folico, vediamo quali alimenti sono ricchi di folati. “Un’alimentazione equilibrata per la donna che cerca una gravidanza, dovrebbe essere composta da 5 porzioni di frutta e verdura, cereali integrali, circa due porzioni settimanali di legumi e occasionalmente frutta secca”.
In particolare, gli alimenti ricchi di folati sono:
- legumi secchi
- spinaci
- insalata
- cavolo cappuccio
- lattuga
- indivia
- asparagi
- cavoli di Bruxelles
- broccoli
- sedano
- fagiolini
- frutta secca
- crusca
- fegato
- uovo.
Per quanto riguarda la frutta fresca, la dott.ssa specifica che “non è molto ricca di acido folico, tuttavia i frutti che comunque ne contengono di più sono le amarene, le ciliegie, le fragole e l’uva”. Fondamentale è consumare frutta e verdure crude, in quanto la cottura dei cibi distrugge circa il 90% di acido folico.
Per aumentare l’apporto di acido folico esistono anche alimenti fortificati. A tal proposito, leggiamo sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità: “Gli alimenti fortificati sono quegli alimenti a cui viene aggiunto l’acido folico durante il processo produttivo. Questi alimenti contengono quindi una quota di folati naturali e una quota di acido folico sintetico. L’uso moderato dei prodotti fortificati (1-2 porzioni al giorno) può rappresentare un valido aiuto per aumentare l’assunzione giornaliera di folati e acido folico”. In ogni caso è sempre utile attenersi a quanto consiglia il proprio medico.
Ora che con l’aiuto della nutrizionista sappiamo perché l’acido folico in gravidanza è così importante e quali alimenti ricchi di folati non dovrebbero mancare nella dieta, potrebbe interessarvi anche l’approfondimento su cosa mangiare in gravidanza. Se invece volete sperimentare subito uno degli alimenti in lista, ecco 3 verdissime e golose ricette con i broccoli. Che ne pensate?