Pane Di Soccia

di Martino Ragusa.

A Genzano troverete uno dei pani più buoni d’Italia, non a caso è il primo ad avere ottenuto il marchio di tutela europeo IGP. Per trovarlo non avrete nessuna difficoltà, in questa piccola città ci sono ben 18 forni, molti dei quali ancora a legna (qui li chiamano socce) che sfornano più volte al giorno pagnotte e filoni impregnando l’aria di un odore che ormai è diventato tipico di Genzano.

Che sia un pane con qualcosa di speciale lo si capisce ancora prima dell’assaggio. Ha una crosta scura e spessa in forte contrasto con un interno bianchissimo. Inoltre, come tutti i pani di origine contadina e ancora preparati con i vecchi sistemi di panificazione, si mantiene buono per 3-4 giorni, durante i quali anziché indurirsi riesce addirittura a migliorare il sapore e ad assumere una consistenza anche più gradevole. I segreti di tanta bontà sono davvero pochi e me li ha svelati Franco Ripanucci del forno “Moretto” con cui ho scambiato due chiacchiere pericolosamente, schivando l’andirivieni del lungo manico della sua pala. Ma stava sfornando e non poteva certo interrompere la delicata operazione per soddisfare le mie curiosità.

Tutto sta nel continuare a fare il pane come si è sempre fatto da secoli.” – Mi ha detto Franco inseguendomi con la sua pala –Usiamo lievito naturale, che rinfreschiamo tutti i giorni con acqua e farina, e con questo facciamo il panetto che fa da innesto. Cioè lo uniamo a farina doppio zero, acqua e sale, impastiamo e poi facciamo lievitare per 3 ore. Alla fine della lievitazione cuociamo nel forno a legna. I tempi sono lunghi. Pensi che se usassi un forno elettrico e il lievito chimico che permette una lievitazione rapida, riuscirei a fare dieci volte il pane che riesco a fare con il metodo tradizionale. Ma noi lavoriamo così, all’antica. Anche quello moderno è un buon pane, per carità, ma di sicuro non si mantiene per più giorni come questo”.

Io posso aggiungere che non è solo questione di durata, ma anche di odore che ricorda quello dei granai e di un sapore gradevolmente intenso e totalmente privo di sentori chimici. È croccante fuori, grazie alla crosta scura spessa almeno 3 millimetri, e candido all’interno, con una mollica morbida e spugnosa. Per via dei fermenti naturali del lievito-madre, il pane di Genzano va considerato un prodotto vivo. Perciò non può essere né incelofanato né posto sotto vuoto, ma conservato all’aria avvolto in un panno. Così può continuare a vivere per 3-4 giorni mantenendosi morbido e addirittura migliorando.

Il Forno “Moretto” è in via Don Minzoni a Genzano di Roma.

Ultimi articoli

Ultime ricette

Iscriviti alla newsletter

Risparmia tempo, assapora il meglio

    Questo sito è protetto da reCAPTCHA, il suo utilizzo è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

    Ho preso visione dell'informativa privacy e presto il consenso alla ricezione della newsletter. (obbligatorio)

    Desidero ricevere informazioni relative a offerte, prodotti e servizi dei partner commerciali de Il Giornale del Cibo.

    Vuoi ricevere i nostri Ebook?

    Compila il form e iscriviti alla newsletter per scaricare gli Ebook esclusivi de Il Giornale del Cibo
    Cerca

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Conoscere

    Scoprire

    Gustare