…Con tante buone cose da mangiaredi Martino Ragusa.Forse a causa dell’isolamento geografico, i liguri delle cinque terre hanno sviluppato un attaccamento speciale alla loro gastronomia giunta pressoché incorrotta fino ai nostri giorni. Per chi ama le verdure, i pesci, le fragranze delle erbe aromatiche, una cucina fragrante e poco elaborata sono il Paese di Bengodi.Fra i primi piatti vi saranno senz’altro offerte le trofie di farina di frumento o di castagne o mista e ovviamente condite con il pesto di basilico, olio, aglio e formaggio grattugiato. Anche le tagliatelle, sempre rigorosamente senza uova, sono spesso “avvantaggiate” con la farina di castagne e vengono servite con i funghi o con un sugo di pomodoro. Veramente singolari e da assaggiare senza esitazioni sono le tagiain cun er pistu crudu, tagliatelle fresche di sola acqua e farina cotte assieme varie verdure di stagione come zucchine, fagiolini, fagioli freschi, fiori di zucca, piselli e patate, poi scolate e condite con il pesto. Le tagliatelle, ovviamente, sono aggiunte alle verdure quando queste sono già cotte.Un’alternativa è la polenta, anch’essa servita con il pesto o con il sugo di pomodoro o con i cavoli quando è stagione. A granuna è una polenta mista a cipolla e addensata in testi di terracotta con una singolare procedura: i testi vengono scaldati nel forno, quando sono roventi vengono riempiti con la polenta alla cipolla coperti con foglie di castagno. Poi vengono sovrapposti uno sull’altro e lasciati impilati finché la polenta non si raddensa prendendo l’aspetto di una focaccia. Ma potrete iniziare il pasto anche con una torta di riso e funghi secchi o di verdura (borragine o bietole o zucchini o patate e porri).Se invece puntate dritti al pesce cominciate con un ciuppin, zuppa di pesci di scoglio e pane abbrustolito. Potranno seguire acciughe ripiene e fritte, frittelle di bianchetti, il novellame di acciughe, seppie di scoglio in zimino (con le bietole), rossetti fritti e le immancabili cozze, qui chiamate muscoli. Ve li proporranno in molti modi, ma voi date la precedenza ai muscoli ripieni, aperti a crudo e farciti con di mollica di pane, mortadella (o tonno), pecorino grattugiato, maggiorana, aglio. A fine pasto non dimenticate di assaggiare lo Sciachetrà, il vino liquoroso orgoglio della Liguria. Infine, segnate nel vostro promemoria che nella trattoria Gianni Franzi in piazza Marconi 5, tra le altre specialità tradizionali delle Cinque Terre viene servito il Tegame di Vernazza, un imperdibile timballo al forno di acciughe patate e pomodori.
Cinque terre, un piccolo paradiso terrestre
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Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
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