Ogni racconto che parla di cibo, racconta anche della società: lo abbiamo ricordato spesso, a proposito delle implicazioni antropologiche e culturali dell’alimentazione. La letteratura di ogni epoca è piena di riferimenti a ingredienti, pietanze, ricette, tradizioni culinarie, che a volte sono defilati, altre invece diventano vero e proprio sfondo se non addirittura protagonisti. Ci sono piatti iconici, che hanno fatto la storia della cucina e anche della letteratura: è il caso del timballo di maccheroni de Il gattopardo, o delle madeleine di Proust, per citare solo due esempi molto noti.
Dopo avervi suggerito alcuni libri da leggere a colazione, oggi vogliamo parlare dei romanzi sul cibo, aggiungendo due appetitosi suggerimenti che non rientrano nella categoria, ma che vi lasceranno con l’acquolina in bocca.
Romanzi sul cibo: 7 titoli da mettere nella vostra libreria
Prendete una coperta, sedete sulla vostra poltrona preferita, sul tappeto, tra i cuscini di un bovindo, insomma, scegliete voi. Portate una tazza di tisana fumante, qualche biscotto e, soprattutto, uno di questi romanzi, in cui il cibo svolge un ruolo importante. Ci muoveremo tra delizie dolci, salate, esotiche e d’altri tempi, con 7 titoli che intrecciano la cucina ai racconti di vita.
La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl (1964)
Con questo titolo ci piace vincere facile: un po’ perché Roald Dahl è un autore molto amato, un po’ perché quando c’è la parola cioccolato… beh, prende tutto un’altra piega. Libri compresi. La ricerca dei biglietti d’oro nascosti nelle tavolette del dolciume, in grado di assicurare una fornitura a vita di delizie, e l’avventura di Charlie Bucket sono un viaggio fantastico nel regno di Willy Wonka, ispirato alla realtà. Quando Dahl era appena adolescente, infatti, frequentava una scuola accanto alla quale sorgeva una fabbrica di cioccolato.
Estasi culinarie di Muriel Barbery (2000)
Se il condominio di rue de Grenelle sveglia in voi dei ricordi, vuol dire che avete letto e probabilmente amato L’eleganza del riccio di Muriel Barbery. Estasi culinarie, che si svolge nello stesso palazzo signorile, in realtà è il primo romanzo della scrittrice francese, tradotto in italiano solo dopo il successo dell’altro.
La storia è quella di monsieur Arthens, grande critico gastronomico, noto per la sua bravura ma anche per la sua arroganza. Il romanzo comincia col protagonista in punto di morte: gli restano soltanto una manciata di ore da vivere, il passato gli affolla la mente e tutto ciò che vorrebbe ricordare è un unico sapore, il più sublime, quello che vorrebbe di nuovo provare prima di andarsene per sempre. Ma non riesce a farlo, tra le pietanze sontuose evocate a meraviglia e i luoghi sparsi per il mondo che hanno segnato la vita di questo esteta, Barbery dipinge con la scrittura il ritratto di un uomo, delle sue vittorie professionali e delle miserie sul piano umano e relazionale.
Le assaggiatrici di Rosella Postorino (2018)
Vincitore del Premio Campiello 2018 (e di molti altri) e tradotto finora in più di 30 lingue, il romanzo di Rosella Postorino è ispirato alla vera storia di Margot Wolk, che insieme ad altre ragazze aveva il compito di assaggiare il cibo destinato ad Adolf Hitler, per controllare che non fosse avvelenato. Nella Tana del Lupo, rifugio-roccaforte e quartier generale nel fitto della foresta, attendeva che trascorressero le ore tra un pasto e l’altro.
Riuscendo a districarsi nel racconto di un periodo sul quale è stato ormai scritto di tutto, con intelligenza e tatto, senza mai sfiorare la banalità, la scrittrice racconta la quotidianità di Rosa Sauer (la protagonista) e delle altre “assaggiatrici”.
L’inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimée Bender (2011)
Immaginate di poter cogliere, attraverso ogni boccone del vostro cibo, le emozioni provate da chi lo ha preparato: è quanto accade a Rose Edelstein, la protagonista del romanzo di Aimée Bender. Il giorno del suo nono compleanno, mentre assapora una fetta di torta al limone, la bimba fa questa scoperta che la cambierà per sempre, mettendola in contatto con la molteplicità delle emozioni umane. Ricco di descrizioni e dettagli, L’inconfondibile tristezza della torta al limone si muove con agilità su un terreno scivoloso, per parlare delle apparenze, dei rapporti umani e degli universi che ognuno di noi si trascina dentro, quasi sempre all’insaputa degli altri.
La signora del miele di Fanny Buitrago (1993)
Nella patria del realismo magico, la Colombia, Teodora Vencejos insegue un amore impossibile, l’affascinante quanto frivolo donnaiolo Galaor Ucròs, figlio della sua matrigna, che si innamora di un’altra. Ma la storia di Teodora è ancora tutta da scrivere, è un percorso verso la rivincita e la sensualità, costellato di umorismo e personaggi insoliti, di atmosfere surreali, frutta tropicale e ricette della cucina colombiana.
Umami di Laia Jufresa (2015)
Umami è un romanzo costruito con estrema intelligenza. Il titolo è anche il nome del condominio in cui è ambientata la storia: ogni appartamento ha il nome di un gusto, Salato (in cui vive la protagonista, Ana), Amaro, Dolce, Acido e Umami. L’ideatore e proprietario del complesso è un antropologo ormai vedovo, che dato un nome al suo pc (si chiama Nina Simone) e sta lavorando a un libro sull’umami, il gusto nascosto. Ogni personaggio ha i suoi segreti, i suoi dolori, le sue esperienze, e la storia del singolo, incrociando le altre e quasi specchiandosi al loro interno, assume valore universale.
L’ultimo chef cinese di Nicole Mones (2007)
La cucina cinese e le tradizioni a cui è legata trovano una casa accogliente ed elegante tra le pagine di Nicole Mones. La scrittrice ne parla attraverso la storia di Maggie, arrivata da poco a Pechino, e intenzionata a intervistare un giovane chef emergente. Liang, un uomo calmo e affascinante, le aprirà le porte della sua abitazione e della sua cucina, facendole scoprire una cultura millenaria e un Paese che ancora cerca il modo giusto per districarsi tra passato e futuro, tra antico e moderno.
Bonus track: La vendetta della melanzana di Bulbul Sharma (1997) e Ricette immorali di Manuel Vásquez Montalbán (1992)
Fuori categoria, c’è una raccolta di 13 racconti che vanno via d’un solo fiato e vi immergeranno con tutti i sensi nell’India dei profumi speziati, dei sapori forti e dei colori abbaglianti. Esotico, evocativo e pieno di umorismo, La vendetta della melanzana vi accompagnerà da un personaggio all’altro con una scrittura sempre gradevole, che a volte si fa storia e a volte ricetta (ce ne sono diverse nel libro), e che lascia sempre trasparire un amore intenso per il Paese natale. Da recuperare, della stessa autrice, anche i romanzi Eating woman, telling tales (in inglese) e Banana-flower.
Il secondo bonus è invece Ricette immorali di Manuel Vásquez Montalbán. Il padre del famoso detective Pepe Carvalho è anche l’autore di questo delizioso ricettario che riunisce 62 piatti, alcuni elaborati e dalla lunga preparazioni, altri semplici come pane e pomodoro, di cui l’autore scrive: “È indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell’alimentazione umana”. Ricette immorali non è un libro di cucina, ma utilizza il cibo come pretesto e complice di un discorso che abbraccia gli aspetti sensuali della vita, muovendosi alla ricerca di un amante perfetto con cui condividere i piaceri, anche della tavola.
Avete letto questi libri? Li trovate tutti online su tantissime piattaforme e quasi tutti sono disponibili anche in formato ebook e Kindle (tranne La signora del miele e gli utlimi due titoli citati). Qual è il vostro romanzo preferito che parla di cibo? Raccontatecelo nei commenti.