Il Kumquat – il cui nome scientifico è Fortunella, della famiglia Rutacee, ma noto anche come mandarino cinese – è un agrume originario della Cina meridionale portato in Europa nella metà del XIX secolo dal botanico inglese Robert Fortune, da cui la specie trae il nome scientifico. Simile all’oliva alla vista, è formato da quattro o cinque spicchi dalla polpa acidula e ricchi di semi, mentre la scorza è arancione, aromatica, liscia e dolce. Per conoscere meglio il mandarino cinese e le sue proprietà abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista.
Mandarino cinese: le proprietà e le caratteristiche nutrizionali
Il Kumquat si trova in commercio soltanto nei mesi invernali, da novembre a febbraio, ed esistono due specie principali: la Narumi o Fortunella nipponica e la Nagami, detta anche Fortunella margarita. Nel primo caso i frutti sono più tondi, nella seconda, più diffusa in Italia, sono ovali. È coltivato in Nord America (California, Florida, Texas), Brasile, Sudafrica, Australia ed Europa.
Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di kumquat contengono:
- 80 g di acqua,
- 1,8 g di proteine,
- 16 g di carboidrati,
- 0,8 g di grassi,
- 6,5 g di fibra;
- Minerali: potassio, calcio, fosforo, magnesio, sodio e tracce di zinco, rame e ferro.
- Vitamine: C, come tutti gli agrumi, in grande quantità, e A, soprattutto nella scorza.
- Acido citrico.
- Antiossidanti: acido pantotenico, riboflavina e acido folico (oltre alla vitamina C).
“L’apporto calorico – aggiunge l’intervistata – è di circa 70 kcal sempre per 100 grammi di mandarino cinese edibile”.
Kumquat, i benefici per la salute
Sono molti i benefici per l’organismo che derivano dal consumo del mandarino cinese. La dottoressa Evangelisti spiega, innanzitutto, che è positivo per l’apparato digerente, ciò “grazie al buon contenuto di fibra che aiuta la digestione e favorisce la peristalsi intestinale promuovendo la formazione e l’espulsione delle feci”. Aggiunge che, se consumato in quantità, può essere considerato un leggero lassativo naturale, motivo per cui è consigliato talvolta in caso di stitichezza.
Il buon apporto di vitamina C, in secondo luogo, contribuisce al potenziamento del sistema immunitario per cui il kumquat è molto utile in caso di raffreddamento e malanni di stagione. “La vitamina A – spiega l’intervistata – apporta benefici alla pelle e alla vista, ma per giovarne è necessario consumare il frutto intero, scorza compresa”. Il kumquat svolge anche azione benefica per l’apparato respiratorio, utile in caso di infezioni della gola e delle vie aeree, e per il sistema nervoso.
Antinfiammatorio e antiossidante
La nutrizionista ricorda, inoltre, anche le sue azioni antibatterica, antinfiammatoria, antivirale e antimicrobica che vanno ad aggiungersi all’azione della vitamina C nel sostegno delle difese immunitarie. “I vari antiossidanti presenti – specifica – fanno del kumquat un alleato contro l’invecchiamento, poiché contrastano l’azione dei radicali liberi: tale azione risulta essere particolarmente efficace per gli occhi, prevenendo la cataratta e la degenerazione maculare”.
Il kumquat ha proprietà benefiche per l’apparato cardiovascolare grazie al potassio che stabilizza la pressione sanguigna e alla fibra che, invece, aiuta ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. “Sempre grazie alla presenza di potassio, che regola il bilancio idrico dell’organismo, il mandarino cinese è molto utile in chi pratica sport e si sottopone a sforzi fisici, mentre il calcio ed il fosforo sono importanti per la salute delle ossa e dei denti”. La dottoressa Evangelisti aggiunge una curiosità: gli oli essenziali che il kumquat emana sembrano avere effetti antidepressivi, in grado di contrastare tristezza, agitazione e conciliare il sonno.
Come si consuma il mandarino cinese?
Il kumquat si consuma intero compresa la buccia al naturale, oppure può essere utilizzato per la preparazione di marmellate, canditi, conserve sotto spirito, guarnizioni di dolci. Si abbina molto bene, per quanto riguarda piatti salati, con l’anatra.
Al momento dell’acquisto è bene optare per frutti ben maturi, sodi e dalla buccia elastica, ben aderente al frutto e di un colore brillante e uniforme. “Consiglio di fare attenzione alla presenza di tracce lisce e lucide sulla buccia, indice di eccessiva maturazione. Non devono inoltre essere presenti macchie, ammaccature o aree molli”.
Controindicazioni per chi soffre di gastrite, ulcera o reflusso
Dato il contenuto di acido citrico, il kumquat è sconsigliato in caso di gastrite, ulcera gastroduodenale e reflusso esofageo. La dottoressa Evangelisti raccomanda prudenza ai soggetti allergici e, soprattutto, in gravidanza: “in questo caso, è opportuno confrontarsi con un medico prima del consumo”. È bene sapere, sottolinea l’intervistata, poi che il kumquat interferisce con alcuni medicinali, per cui, in caso di assunzione di farmaci è sempre doveroso consultare il medico.
Conoscevate il mandarino cinese e le sue proprietà?