Cosa si mangia a Capodanno in Europa?

capodanno all'estero

I festeggiamenti di Capodanno prevedono una lunga serie di rituali e scaramanzie che più o meno tutti conosciamo (e mettiamo in pratica!). Indossare biancheria rossa, mangiare lenticchie e uva come auspicio di ricchezza per l’anno nuovo, disseminare la sala da pranzo di melagrane e vischio per assicurarsi abbondanza, fertilità e fortuna… Fino ai fuochi d’artificio di mezzanotte e ai lanci di piatti e oggetti inutilizzati dalla finestra (fortunatamente ormai più che altro simbolici…) per lasciarsi il vecchio alle spalle e accogliere il nuovo! Questo – con alcune varianti regionali – succede in Italia. Ma nel resto d’Europa?

Partiamo insieme per un inter-rail virtuale di Capodanno tra i paesi europei, a caccia di curiosità e tradizioni per salutare l’anno nuovo, ovviamente dal nostro punto di vista preferito: quello gastronomico…

Capodanno all’estero: come si festeggia in Europa?

Francia

frutta secca

Il 31 Dicembre i francesi partecipano a le Rèveillon de Saint-Sylvestre; che sia un ballo, una festa fra amici, o una serata alla moda sicuramente non mancheranno abbondante fois-gras (patè di fegato d’oca) e lo Champagne, da stappare rigorosamente con il botto allo scoccare della mezzanotte! Tra parentesi, la Francia fornisce Champagne ai festeggiamenti di Capodanno di tutto il mondo…

Una tradizione meno conosciuta, invece, è quella di mangiare 13 tipi diversi di frutta secca come buon auspicio per l’anno nuovo! Se vi scambierete gli auguri guardando i fuochi che partono dalla Tour Eiffel, ricordate che in francese Buon Anno si dice ‘Bonne Annèe!’ e si brinda con un elegante ‘à votre santè’.

 

Olanda

La particolarità del Capodanno olandese è il bagno di Mezzanotte: ogni anno sul molo di Scheveningen (la spiaggia de L’Aia) un centinaio di coraggiosi si da appuntamento per tuffarsi tra le acque del gelido Mare del Nord! I temerari, poi, vengono riscaldati da abbondante Erwtensoep, la tradizionale zuppa di piselli (che annovera tra gli ingredienti anche pancetta, piedino di maiale, cipolla, porro e sedano…).

Il tuffo è libero, se qualcuno di voi se la sente sappia che si sono tuffati in passato anche un bambino di 3 anni e un signore di 79… Altrimenti potete comunque approfittare della confusione per gustare una scodella di Erwtensoep, lasciando agli olandesi il piacere del tuffo! In questo caso può esservi utile sapere che in olandese Buon Anno si dice ‘Gelukkig Nieuwjaar’ e si brinda dicendo ‘Proost!’.

 

Grecia

In Grecia il 1 Gennaio si festeggia San Basilio (Agios Vassilis), equivalente del nostro Babbo Natale, a cui è dedicata la Vassilopita, che in greco significa appunto ‘torta di San Basilio’. La Vassilopita è un tradizionale ciambellone di Capodanno a base di latte, uova, burro e zucchero; la particolarità è che nell’impasto viene nascosta una moneta e chi la trova all’interno della propria fetta sarà molto fortunato per tutto l’anno!

vassilopita

 

Il taglio della Vassilopita tradizionalmente è fatto dal capofamiglia ed è un momento molto solenne: la prima fetta viene destinata a Cristo, la seconda alla Madonna, la terza a San Basilio, poi alla casa, al capofamiglia e via via a tutti gli altri membri della famiglia, seguendo una rigida gerarchia. È una tradizione che resiste ancora oggi, anche nelle città più grandi come Atene, dove – male che vada – il dolce non è fatto in casa, ma comprato in pasticceria! Sempre secondo le tradizioni locali, poi, chi nell’Anno Nuovo entra per primo in un’abitazione deve lanciare a terra un melograno spargendo più chicchi possibile, come rito di buon augurio per i padroni di casa. Per augurare Buon Anno in greco dite ‘kalI khron’A’, oppure ‘Eis Igian!’ per il brindisi…

 

Spagna

In Spagna esistono numerosi rituali di Capodanno: come da noi si indossa qualcosa di rosso, ma perché il nuovo anno sia ricco di fortuna, bisogna soprattutto bere da un bicchiere nel quale si è gettato un anello! Per brindare dite ‘1ªSalud!’. Secondo un’antica tradizione popolare, poi, dodici secondi prima della mezzanotte bisogna mangiare esattamente dodici chicchi d’uva, uno per ogni mese dell’anno. L’uva simboleggia fortuna e soldi… Così facendo, quindi, ci si protegge dalla malasorte per tutto l’anno.

churros

 

Dappertutto in Spagna a Capodanno si fa l’alba, fino alla prima colazione che tradizionalmente è consumata nei caffè, con cioccolata calda e churro. Il churro è un dolcetto madrileno da mangiare preferibilmente appena fatto, niente più di una semplice pastella fritta, spolverata di zucchero. La preparazione è più facile a dirsi che a farsi: la pastella a base di farina, olio, zucchero e sale si mette in una churrera (una tasca da pasticcere con l’imboccatura spessa un dito e la tipica sezione a stella), poi l’impasto si spinge fuori con un unico movimento rotatorio direttamente nell’olio bollente, creando una lunga spirale da friggere. Dopo poco il dolce serpentone si può spezzettare, spolverare di zucchero e servire in un cartoccio! Davanti al vostro churro caldo, augurate un ‘Pròspero Año Nuevo’.

 

Irlanda

Originariamente nella tradizione celtica la festa di Capodanno si svolgeva alla fine di ottobre, come fine dell’estate (Samhain), sopravvissuta oggi in Irlanda e negli altri paesi anglosassoni sotto forma della festa di Halloween. Sono d’ispirazione celtica, però, anche le usanze che gli irlandesi adottano ancora oggi il 31 dicembre: il vischio porta ancora fortuna e capita che le ragazze vadano a dormire con ramoscelli di vischio, agrifoglio o edera sotto i loro cuscini per sognare i futuri mariti!

Fare un pasto abbondante il giorno che precede l’anno nuovo è considerato di buon augurio; anticamente, proprio per scongiurare la cattiva sorte, una pagnotta di pane o un pezzo di torta venivano deposti vicino a porte e finestre di casa, poi chiuse per lasciare idealmente fuori gli eventi negativi e trattenere la gioia all’interno. Oggi gli irlandesi sono più inclini ad aprire le loro porte ai vicini, per augurarsi un ‘Nollaig Shona Dhuit’ (felice anno nuovo!) e per brindare dicendo ‘Slainte!’, magari con un boccale della loro tanto amata birra scura.

 

Svezia

riso cotto nel latte

In Svezia le temperature a Capodanno di solito scendono molto, gli svedesi quindi non disdegnano un brindisi a base di Snaps, la loro tipica acquavite di patate (cin cin si dice ‘Skål!’). La tradizione vuole che il giorno successivo si cuocia del riso o del grano nel latte, si aggiunga zucchero, cannella e pezzetti di mandorla sbucciata; chi troverà le mandorle nella propria scodella avrà fortuna per tutto l’anno. è diffusa tuttora anche l’usanza di preparare con la paglia pupazzi antropomorfi o zoomorfi, da lanciare in segno augurale verso le finestre delle case di parenti e vicini, assieme a scatole di doni. Mentre lanciate regali e pupazzi, non dimenticate di urlare un convinto ‘Gott Nytt år!’, altrimenti i vicini penseranno a qualche antipatico scherzo!

 

Germania

Per dare il benvenuto al nuovo anno i tedeschi si mascherano come a Carnevale, brindando con spumante (cin cin si dice ‘Prosit!’) e mangiando noci, nocciole e uvetta. La festa più affollata è quella attorno alla Porta di Brandeburgo di Berlino, diventata presto un classico, dopo la caduta del Muro. Una curiosa tradizione comune con i vicini austriaci è quella di fondere statuine di piombo per simboleggiare il superamento degli avvenimenti negativi del passato e cercare di predire il futuro: il piombo fuso si versa nell’acqua e si attende che formi disegni da interpretare! Un cuore o un anello simboleggiano un’unione futura, una nave predice un viaggio, mentre il maiale significa abbondanza. Se la pronuncia non vi difetta augurate in tedesco un ‘Glückliches Neues Jahr’.

 

Estonia

sanguinaccio

Gli estoni festeggiano tutte le loro ricorrenze più importanti, compreso Capodanno, con una bella sauna! Antico rituale di purificazione da fare prima di andare nella chiesa locale del villaggio, ancora oggi abituale. Sulla tavola delle feste, gli alimenti tradizionali sono il porco con i crauti estoni (mulgikapsad), le patate con la testa di maiale, il sanguinaccio, il patè di maiale, ma anche -per i pochi vegetariani superstiti- l’insalata di patate con la bietola rossa. Come dessert pan di zenzero e marzapane, per il brindisi (che si augura dicendo ‘Tervist!’) vino caldo, oppure semplice birra. Buon Natale e Felice Anno Nuovo in estone si dice ‘Rõõmsaid Jõulupühi Head uut aastat!’.

 

Lituania

In alcune regioni lituane il nuovo anno è conosciuto come ‘Piccola Vigilia di Natale’, perché le specialità culinarie previste dalla tradizione per le due giornate di festa sono praticamente le stesse. L’usanza vuole che si resti alzati almeno fino a mezzanotte… Se qualcuno dorme in momenti importanti come l’arrivo del nuovo anno, infatti, significa che sarà pigro per tutto l’anno! Anche la situazione meteorologica e altri eventi vengono vissuti come premonitori: se nevica, il tempo sarà cattivo per il nuovo anno; se il giorno è chiaro, la raccolta sarà buona; se gli alberi sono coperti di gelo, l’anno andrà bene; ma se c’è nebbia spessa, ci sarà il rischio di un’epidemia! Se fa molto freddo il primo giorno del nuovo anno, però, Pasqua sarà calda. In lituano cin cin si dice ‘I sveikas’, mentre se volete cimentarvi con gli auguri, la frase completa è ‘Linksmu Kaledu ir laimingu Nauju metu’.

 

Portogallo

chicchi uva

Il Capodanno è intenso e vivace in tutto il Portogallo. La festa più sentita è quella di Madeira, dove si tiene lo spettacolo pirotecnico più grande del mondo: 6 km di estensione e 2,7 km di larghezza, attorno alla baia di Funchal. Oltre ai fuochi d’artificio, sempre spettacolari, i portoghesi più tradizionalisti fanno rumore per le strade con padelle e pentole cantando i Janeiras (canzoni natalizie) porta a porta, per augurare un ‘Feliz Ano Novo!’ ai loro vicini. Per assicurasi fortuna per tutto l’anno, anche qui bisogna salire su una sedia e mangiare dodici chicchi d’uva (va bene anche l’uva passa…) ed esprimere dodici desideri, uno per ogni mese dell’anno. Il colore di buon auspicio è il blu e per il brindisi si dice ‘A sua saùde!’.

 

Inghilterra

I festeggiamenti del Capodanno londinese sono famosi dappertutto, gli inglesi tradizionalmente si raccolgono a Trafalgar Square, Piccadilly Circus e intorno al Big Ben. Anche la formula augurale ‘Happy New Year’ ormai è nel gergo quotidiano internazionale. Ma per sperimentare un vero Capodanno inglese provate uno di questi giochi: pescare con le dita frutta secca che galleggia in un contenitore pieno di liquore caldo; saltare all’interno di un cerchio formato da tredici candele disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una; mangiare una mela infilata in un bastoncino sospeso ad un filo senza spegnere la candela infilata sull’altra estremità… Siete riusciti? Meritate un brindisi, ricordate che cin cin in inglese si dice ‘Cheers!’.

 

Bulgaria

bagel

Il giorno di Capodanno in Bulgaria è una festa soprattutto per i bambini, che vanno di casa in casa con ramoscelli decorati con fiori, popcorn e piccole bagel (ciambelline), colpendo leggermente gli adulti sulla schiena o sulle spalle, recitando un piccolo poema augurante salute, ricchezza e successo per il nuovo anno. In cambio, ricevono caramelle e dolci!

La tradizione gastronomica, invece, prevede che vengano serviti a tavola frutti tipici della terra: fagioli, sottaceti, riso cotto confezionato in involtini di foglie di cavolo o di vite (il Sarmi), frutta secca sciroppata. Sul Sarmi, tipica preparazione bulgara, c’è da dire che -date le dosi degli ingredienti e la natura della ricetta- è praticamente impossibile cucinarlo per poche persone, a meno che non siano disposte a mangiarne ciascuna una porzione enorme! Più comunemente, viene preparata una pentola colma di Sarmi per un’intera famiglia, per questo è un piatto adatto a cerimonie e festività, quando i commensali sono tanti. A tavola, il pane non si taglia con il coltello, ma si spezza con le mani e si distribuisce prima agli adulti e poi ai piccoli. Un boccone di pane va conservato e messo sotto il cuscino, per avverare i propri desideri… La notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, comunque, si mangia e si beve molto. Per brindare si dice ‘Na zdrave!’.

Polonia

In Polonia Capodanno è conosciuto come la Vigilia di San Silvestro. Questo nome, secondo la leggenda, deriva da Papa Silvestro I che avrebbe imprigionato il drago Leviathan per impedirgli di distruggere il mondo proprio il primo giorno dell’anno 1000. Così, a Capodanno, ci si rallegra che il mondo non sia finito!

pane polacco

 

Un evento tradizionale imprescindibile in Polonia è il ballo a Varsavia della Philarmonic Society, che comincia sempre con una Polonaise, la danza cerimoniale di cui hanno proposto proprie versioni anche Chopin e Handel. Quanto agli aspetti gastronomici, per l’anno nuovo è usanza cuocere dei pani tradizionali dalle forme particolari per augurare buona fortuna. In passato, venivano nascosti nella tavola imbandita tre pani a forma di anello, di traversa, o di bambino; ritrovarli significava rispettivamente attesa di unione, entrata nel clero e nuova nascita… Annotazione di rito, Buon Anno in polacco si dice ‘Szczliwego Nowego Roku!’, mentre si brinda con ‘Na zdrowie!’

 

Danimarca

I festeggiamenti del 31 dicembre in Danimarca iniziano alle 18, quando la regina pronuncia il suo solenne discorso. Proseguono poi fino a pochi minuti prima della mezzanotte, in attesa che l’orologio del municipio di Copenaghen si fermi sulle 12 e le campane comincino a suonare. Tradizione vuole che i danesi, a questo punto, facciano sette inchini rovesciando il contenuto delle proprie tasche per terra e pronunciando la formula magica ‘Annuncia la fine del vecchio, annuncia l’inizio del nuovo, annuncia l’usura del falso, annuncia l’ingresso del vero’!

merluzzo al vapore

 

Protagonista del menu festivo il merluzzo cotto al vapore, arricchito da tanti contorni (a scelta tra patate, uova tagliate e bollite, barbabietole conservate, capperi e sugo); in alternativa potreste trovare sul piatto anche sontuose aragoste, oppure arrosti e bistecche. Il brindisi, tra una fetta di torta al marzapane e l’altra, si scandisce dicendo ‘Skal’, mentre gli auguri in lingua originale suonano più o meno così: ‘Glædelig Jul og godt nytår!’

Finiamo il nostro giro d’Europa scoprendo come si brinda nelle altre lingue rimaste, così ovunque passerete Capodanno nel vecchio continente saprete cosa dire al momento cruciale degli auguri! Cin cin in albanese si dice ‘Gëzuar’, in ceco ‘Na zdravì’, in croato ‘ivjeli’, in finlandese ‘kippis’, in russo ‘Na zdorovje’, in ungherese ‘kedves egeszsègedre’.

 

E dopo questa euro rassegna tanti auguri di felice anno nuovo a tutti i lettori dalla redazione del Giornale del Cibo!

Ultimi articoli

Ultime ricette

Iscriviti alla newsletter

Risparmia tempo, assapora il meglio

    Questo sito è protetto da reCAPTCHA, il suo utilizzo è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

    Ho preso visione dell'informativa privacy e presto il consenso alla ricezione della newsletter. (obbligatorio)

    Desidero ricevere informazioni relative a offerte, prodotti e servizi dei partner commerciali de Il Giornale del Cibo.

    Vuoi ricevere i nostri Ebook?

    Compila il form e iscriviti alla newsletter per scaricare gli Ebook esclusivi de Il Giornale del Cibo
    Cerca

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Company

    Contenuti

    Servizi

    Scopri anche

    Seguici

    Conoscere

    Scoprire

    Gustare