Biologico: Non E’ Un Ritorno All’antico

una fattoria con due vitelli in primo piano

Questo primo intervento parte un po’ dalla fine della storia, e con un titolo di stampo “negazionista” che si usa di rado, ma lo scopo è quello di suggerire al lettore un percorso attraverso quello che sa (e non sa) del biologico. un mercato biologicoUn percorso che a livello europeo, e quindi anche italiano, ha quasi vent’anni di vita,perché la normativa vigente è stata emanata nel 1991, tempi ormai storici per un settore che è nato piccolo piccolo, quasi in segreto, ma oggi è un’importante realtà imprenditoriale, commerciale e di consumo. Raccontare “la fine”, l’oggi, dicevamo: quello di un grande mercato che vale alcune decine di miliardi di Euro (ma non vogliamo infastidire con troppi dati, solo quelli che servono), e viene attuato, in diversa misura, nei due terzi dei Paesi del mondo (fonte: ONU). Parliamo quindi di un fenomeno che riguarda un po’ tutti, Paesi grandi produttori – tra i quali anche l’Italia con più di un milione di ettari coltivati con il metodo biologico – e Paesi grandi consumatori come la Germania, che per l’Europa è anche un modello di riferimento, e di questo parleremo in una prossima puntata. Ma concludiamo questa prima parte parlando proprio di Italia: attualmente i consumatori di prodotti biologici sono stimati in un milione di unità, con un’incidenza sulla spesa alimentare dell’ordine del 2 %. Può sembrare poco, ma dobbiamo considerare il biologico come un “modello di consumo” per il futuro, soprattutto per i nostri figli e le future generazioni. Ed è anche per questo che segnaliamo volentieri l’ottimo dato delle “mense bio”, cioè della ristorazione scolastica, con quasi 800 centri di preparazione dei pasti che ne sfornano circa un milione al giorno. Cibo biologico anche come cultura ed educazione: avremo presto modo di riparlarne.

l'ingresso di una fattoriaBiologico è soprattutto sinonimo di innovazione, negli ultimi vent’anni ha rappresentato una delle poche novità nel settore agroalimentare e non solo, anticipando di fatto i grandi temi ambientali che hanno nel riscaldamento globale del Pianeta il paradigma cui il sistema produttivo deve tendere per riorientare i processi produttivi al fine di ridurne l’incidenza e così garantire la sopravvivenza di questa nostra casa comune. Ridurre il ricorso agli input, siano essi fertilizzanti, agrofarmaci, energia fossile o altro e impostare processi produttivi maggiormente in equilibrio con l’ambiente circostante ha costituitol’ossatura del metodo di produzione biologico e della regolamentazione comunitaria che nel tempo ne ha definito il quadro di riferimento. verdura in un mercatoL’obiettivo di produrre in quantità sufficienti prodotti biologici in sintonia dell’ambiente ha comportato un notevole sforzo in termini di sperimentazione che spesso è stata condotta dallo stesso sistema produttivo e che nell’ultimo quinquennio ha visto anche nel nostro Paese un maggior impegno da parte di enti ed istituti a ciò preposti. Produrre alimenti di qualità nel rispetto dell’ambiente in quantità sufficienti a sfamare le popolazioni, come sta accadendo in molti Paesi ad economia in fase di sviluppo, comporta uno sforzo in termini di conoscenza e di sperimentazione notevole che contrasta con la sbagliata credenza che biologico sia sinonimo di ritorno adun’agricoltura del passato. due agnellini ch bevonoUna migliore conoscenza dei processi che regolano la vita delle piante e degli animali, la ricerca e la sperimentazione che hanno permesso una migliore efficacia dei prodotti ammessi durante il processo di produzione hanno consentito l’efficacia e l’efficienza di un settore che come prima si accennava ha raggiunto a livello internazionale i 32 milioni di ettari ed un fatturato di oltre 40 miliardi di dollari USA.

lattuga biologicaL’innovazione che si innesta sulla tradizione: l’uso di batteri e virus, accanto alla confusione ed al disorientamento sessuale, trovano spazio accanto all’uso della sostanza organica ed alla riscoperta della rotazione delle colture come l’agronomia classica ci ha tramandato; quanto di buono l’agricoltura ci ha tramandato dal passato con le nuove frontiere della conoscenza per preservare il perpetuarsi dei cicli produttivi anche nel futuro delle generazioni che verranno e per un’eredità ambientale positiva.

sedani e carote bioSul piano più strettamente agronomico, il biologico ha consentito di indagare al meglio le positività della sostanza organica nei terreni, i benefici derivanti dalla rotazione delle colture, maggiori conoscenze derivanti dalla consociazione e dai sovesci con particolari colture, maggiori conoscenze in termini di microflora e microfauna del terreno, conoscenze più approfondite in materia di equilibri biologici per impostare piani di protezione più adeguati. Tutto ciò si è tradotto nella conservazione della biodiversità ed in un miglior uso delle risorse certificato da un minor ricorso all’energia, con bilanci energetici positivi e minori emissioni di gas serra.

Ora occorre passare dalla fase delle “fondamenta” a quelle della costruzione di un edificio in grado di reggere agli scossoni degli scambi e dell’economia internazionale perché il biologico diventi strumento principe dello sviluppo rurale e della salvaguardia dei processi ecosostenibili.

Cosa pensi dell’agricoltura biologica? Scegli cibi biologici perché pensi che siano più sani o più rispettosi dell’ambiente? Sono molto cari o hanno un prezzo che ritieni giusto? Scrivi il tuo parere sul forum!

di Fabrizio Piva e Luciano Didero del CCPB(Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici).

 

 

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