di Anastasia Scotto.
I consumatori diventano protagonisti e nascono i Gruppi di Acquisto Solidale, Gas, un modo per fare la spesa valorizzando un’economia che mette al centro le persone e le relazioni.
Il riavvicinamento alla campagna ha portato il cittadino a non voler più essere solo un potenziale consumatore, ma ad ambire a diventare il creatore e il fruitore di una piccola “economia” il più possibile autogestita. Nascono così i Gruppi di Acquisto Solidale, o Gas, formati da un insieme di persone che si accordano per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari da redistribuire tra loro. Gli organizzatori del Gas decidono quali fornitori contattare per l’acquisto dei prodotti e in genere si tratta di piccoli produttori che possono assicurare ai Gas alimenti di stagione e tipici del luogo che, in buona parte dei casi, vengono anche venduti a un buon prezzo. Al momento in Italia sono censiti 518 gruppi di acquisto solidale. Il sito Retegas raccoglie tutti i Gas “ufficiali” presenti sul territorio nazionale.
Come nasce un gas? A raccontarlo è Luca Falasconi, ricercatore del Dipartimento di economia e ingegneria agrarie dell’Università di Bologna, che coordina un Gas alla Facoltà di Agraria. «Il Gas di Agraria è nato nel 2006 da una ricerca commissionata dalla Provincia ed eseguita con la collaborazione di Pro.B.E.R., associazione dei produttori biologici e biodinamici dell’Emilia Romagna. La nostra idea inizialmente era quella di un mercatino di produttori da gestire nel centro di Bologna, ma in seguito abbiamo deciso di creare un gruppo di acquisto che potesse rifornirsi dai piccoli produttori della zona».
Attualmente il Gas della Facoltà di Agraria può contare su 35 nuclei familiari e ha sede proprio presso la facoltà. «Tutti i prodotti del nostro gruppo di acquisto sono biologici e trattiamo sia l’ortofrutta sia alimenti confezionati come pasta, biscotti e caffè, tra breve saranno disponibili anche insaccati e prosciutti».
Il Gas di Agraria ha creato una piccola rete di 15 produttori, la maggior parte dei quali ha sede nella regione. Gli ordini vengono gestiti tramite mailing-list settimanale che viene inviata non solo a coloro che partecipano al Gas, ma anche a tutti i dipendenti della Facoltà e a tutti coloro che ne fanno richiesta.
«Per quanto riguarda i prezzi, i prodotti che noi acquistiamo costano in media tra il 10 e il 30% in meno rispetto ai supermercati, la verdura è sicuramente l’alimento che compriamo a un prezzo più competitivo». Quale è il valore più importante di un Gas? «Per quanto riguarda la mia esperienza – racconta Falasconi – l‘aspetto più interessante è poter entrare in contatto con un gran numero di persone e scoprire quale è il loro rapporto con il cibo. C’è chi è categorico e decide di aderire a un gas solo se gli alimenti sono biologici, chi lo trova semplicemente comodo, chi ha voglia di provare e chi odia i supermercati».
Anche Cristiana Costantini fa parte di un Gas, dal nome Gruppo Belle Arti, un piccolo gruppo di acquisto che raccoglie adesioni da una zona centrale di Bologna ed è legato ad altri gruppi che insieme costituiscono la rete dei Gas della città. «Il nostro Gas è a cadenza mensile, gli ordini vengono raccolti tutti via mail da un coordinatore che invia la lista dei prodotti disponibili a tutti i partecipanti del gruppo di acquisto. Il mio Gas è formato da 10 nuclei familiari e possiamo contare su circa una trentina di fornitori che sono soprattutto piccoli produttori locali e biologici. Non abbiamo ortofrutta ma solo alimenti confezionati,formaggio e adesso anche carne che però è necessario comprare in grandi quantità».
Scorrendo la lista degli alimenti messi a disposizione nella rete dei Gas di Bologna, notiamo la presenza di pasta, condimenti, dolci, bevande, ma anche prodotti per la casa e per l’igiene. Una curiosità: nella lista dei prodotti disponibili compare anche una categoria “risparmio energetico” nella quale figura un riduttore di flusso per rubinetti.
I vari gruppi di acquisto della città, nel rispetto dei principi su cui si basano i Gas, fanno a turno nella gestione e nella distribuzione degli ordini, alternandosi nella raccolta delle liste e nella suddivisione degli alimenti tra i partecipanti. Perché ai deciso di aderire a un Gas? «La mia è una scelta etica – mi risponde Cristiana – mi piace essere in contatto con gli altri e mangiare soprattutto cibi biologici che è difficile trovare nei supermercati comuni. È anche una questione di comodità, so di poter fare una grossa spesa una volta al mese spendendo un buon prezzo».
Ma quale potrebbe essere l’impatto dei Gas a livello economico nazionale? «I Gas al momento coinvolgono solo un’élite di persone», ci spiega Rino Ghelfi, professore di economia e ingegneria agrarie dell’Università di Bologna. «Secondo me è improbabile che questa nuova modalità di acquisto riesca a estendersi più di tanto sul territorio. Il sistema produttivo nazionale è impostato secondo modelli organizzativi che non prevedono la vendita diretta ai consumatori ma seguono circuiti che portano alla grande distribuzione. La trasformazione di un sistema agroalimentare organizzato in questo modo potrebbe richiedere molto tempo e questo di fatto è un grosso limite per l’espansione delle forme di vendita diretta come i Gas e i farmer’s market. Non è poi solo un problema di come è strutturata la filiera, l’acquisto diretto dai Gas comporta un vero e proprio cambiamento di mentalità da parte del consumatore. Non possiamo prevedere se e quando questa trasformazione avrà luogo, è probabile che, visti i tempi di crisi economica, i consumatori siano spinti a cercare nuove vie di acquisto e scegliere sempre più spesso i Gas o i farmer’s market. I Gas senza dubbio hanno il grande valore di promuovere un nuovo stile di consumo che sia il più possibile locale e stagionale, chissà che anche i consumatori italiani decidano di cambiare il modo di fare la spesa prendendo esempio magari da Michelle Obama che ha deciso di convertire il suo giardino di rose bianche in un orticello familiare».
Fai anche tu parte di un Gas o ti piacerebbe aderire? Volete creare un nuovo Gas nella vostra zona? Scrivete sul forum, raccontate le vostre esperienze e organizzate i vostri Gruppi di Acquisto Solidale!