di Martino Ragusa. A introdurmi nel mondo sel passito di Pantelleria è stata Misette Casano che, malgrado sia una vera ‘donna del vino’, non si occupa più attivamente dell’azienda di famiglia. Afflitta da quel misto di claustrofobia e claustrofilia tipico degli isolani, vive tra Pantelleria, Catania e gli Stati Uniti. Perciò per parlare di passito mi ha fatto incontrare suo fratello Roberto nella loro casa di Bukkuram, dove si trovano i vigneti che ‘sconfinano’ anche nella vicina contrada di Bonsulton. ‘Bukkuram è un nome arabo che significa Padre della vite’, mi ha spiegato Francesco ‘Il nome è dovuto al fatto che questa contrada è al centro di una zona esposta a sudovest particolarmente adatta alla coltivazione dello zibibbo. Qui il sole batte tutto il giorno e sono possibili le vendemmie precoci. Già ai primi di Agosto si raccolgono le uve primizie di Zibibbo che vengono fatte appassire al sole prima della vinificazione del Passito. Solo a Bonsulton, Nica, Scauri, Bukkuram, Scirafi, Suachi e Martingana le uve zibibbo hanno un tenore alcolico zuccherino dai 16 ai 18 gradi che diventeranno dai 20 ai 24 dopo che l’uva sarà appassita. Nelle altre parti dell’isola le uve raggiungono un massimo di 13, 50 gradi alcolici e non possono essere primizie perchè la vendemmia avviene a settembre come dappertutto. In poche parole, non si sa come si possa produrre tanto passito. E non solo per la limitatezza della zona vocata alla sua produzione, ma anche per lo spazio necessario a stendere le uve sui letti di un’erba spontanea che qui chiamiamo ‘disa’ [scientificamente è l’Ampelodesmos mauritanicus n.d.r.]. Se pensi che per fare un litro di passito ci vogliono 3 chili e mezzo di uva e che su un metro quadrato ci stanno 13 chili di uva, puoi immaginare quanti chilometri quadrati di terreno ci vorrebbero per stendere le tonnellate necessarie a tutto il passito che viene commercializzato. Evidentemente molti ricorrono a altri sistemi meno tradizionali e più economici’.Grazie alle nuove tecniche di vinificazione, Francesco produce un passito dalla personalità moderna, molto beverino e adatto non solo ai dessert ma anche ai formaggi piccanti e ai patè, come il Sauterne. A proposito, il Bonsulton – questo il suo nome – nel ’93 ha vinto il primo premio al concorso enologico internazionale di Bordeaux, piazzandosi proprio davanti a uno Châteaux d’Yquem.A questo punto, però vorrei farvi qualche precisazione sui nomi ‘zibibbo’, ‘passito’ e ‘moscato’ perchè è facile fare confusione.Parlando di uva, Zibibbo e Moscato sono sinonimi,’zibib’ è una parola araba che significa ‘uva passa’ mentre il nome della cultivar è ‘Moscato di Alessandria’ (ovviamente ci si riferisce a Alessandria d’Egitto) o ‘moscatellone’. Questa qualità d’uva ha anche altri nomi nei paesi a vocazione vinicola: in Francia si chiama ‘Muscat Romain’, in Spagna ‘Moscato di Malaga’ e ‘Moscato di Jerez’, in Sudafrica ‘Hanepoot’, in Australia ‘Lexia’. Passando ai vini di Pantelleria, ne potete trovare con tre nomi: Moscato, Zibibbo e Passito. Anche in questo caso Moscato e Zibibbo sono sinonimi, e sono vini ottenuti da uve ‘moscato di Alessandria’ trasformate in mosto subito dopo la vendemmia. Il Passito è fatto sempre con la stessa uva, ma solo dopo che è stata appassita al sole.Indirizzi utili:L’azienda del fratello di Misette si chiama Agricola Bonsulton sasctr. Bonsulton 10/DPantelleria (Tp)Tel. 0923 918353Altro grande passito è il ‘Bukkuram’ prodotto da Marco de Bartoli a:Bukkuram, Azienda di PantelleriaContrada Bukkuram, 9Pantelleria (Tp)Tel. 0923 918344Internet: www.marcodebartoli.com
Agricola Bonsulton Di Pantelleria
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Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
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