Pranzi pantagruelici, cene infinite, pandori e panettoni. Si avvicinano ormai le Feste e l’agenda si infittisce di impegni che portano a mangiare spesso fuori casa o, comunque, in abbondanza. Il bello del Natale è godersi questi momenti di convivialità con le persone care, ma c’è il rischio che questa serenità venga minata da malesseri o disagi conseguenza di alcuni problemi di salute che condizionano la dieta. Proprio per assicurare una certa tranquillità, abbiamo intervistato la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista, a cui abbiamo chiesto dare alcuni consigli pratici per mangiare durante le Feste e scegliere un menù di Natale adatto a chi soffre di colesterolo alto. Scopriamoli insieme!
Consigli sul menù di Natale per chi soffre di colesterolo alto
La dottoressa Evangelisti parte da un’analisi di un tipico pranzo delle feste per capire come limitare i danni senza rinunciare al gusto. Dall’antipasto al dolce spiega come aggiustare il tiro realizzando un menù sicuro e salutare che non vada a innalzare i livelli di colesterolo “cattivo” nel sangue.
Non abusare degli antipasti
“Uno dei momenti più pericolosi è certamente quello degli antipasti, poiché si arriva a tavola con la fame e si tende ad abusarne. Nella maggior parte dei casi, poi, si tratta di antipasti elaborati, non certo di uno spuntino leggero con cui iniziare un pasto.”
Se vengono serviti antipasti a base di salumi, formaggi e verdure, la nutrizionista suggerisce di optare per queste ultime, evitando così grassi e colesterolo in eccesso. “Meglio ancora se a base di verdure crude in vista di successive portate nuovamente a base di grassi animali e colesterolo, come per esempio arrosti di carne di vario genere o primi vari, quali lasagne, cannelloni e tortellini.”
Quando mancano le verdure, la scelta si fa più complessa: è importante, dunque, scegliere i salumi più magri, come per esempio il prosciutto crudo a cui togliere il grasso, oppure formaggi freschi come feta, mozzarella, ricotta, ma anche il parmigiano.
“Non facciamoci quindi prendere dalla gola alla prima portata, ma limitiamo i danni facendo subito una scelta a nostro favore. E attenzione anche alla presenza di uova, poiché il tuorlo è ricco di colesterolo”. Il consiglio, in questo caso, è di concedersi, al massimo, una sola piccola porzione.
Primi di qualità più che di quantità
I primi sono piatti “pericolosi” per chi soffre di colesterolo alto, perché si tratta di alimenti solitamente elaborati. Tortellini, lasagne e cannelloni, ad esempio, presentano ingredienti come macinato di carne, formaggi e besciamella, che apportano una quantità non indifferente di grassi animali. “Se abbiamo iniziato con un buon antipasto – spiega la dottoressa Evangelisti – possiamo permetterci di consumare uno di questi primi, ma stando sempre attenti alle quantità.” Meglio, quindi, non esagerare e consumarne una porzione ridotta, anche per poter consumare con più tranquillità il secondo previsto.
Un errore molto comune, durante le feste, è quello di dedicare attenzione solamente a limitare grassi animali, dando poca importanza al consumo di paste elaborate. “Una leggerezza – spiega l’intervistata – che ci può costare caro perché, oltre al fatto di contenere grassi animali, l’enorme apporto di carboidrati che ne deriva determina comunque un aumento di colesterolo. Questo perché l’eccesso di carboidrati viene convertito in grassi, con conseguente aumento delle formazione di colesterolo cattivo.”
Lenticchie e verdure per secondo
Per quanto riguarda il secondo, troviamo spesso nei menù della tradizione carni particolarmente grasse, che contengono un’elevata quantità di grassi e calorie per porzione. “Anche se sarebbe meglio evitare questi alimenti, possiamo fare un piccolo sgarro alla regola, ma avendo l’accortezza di limitarsi a una piccola porzione, soprattutto a Capodanno, quando il secondo piatto è composto da cotechino e zampone.” Se possibile è meglio optare per alternative vegetariane e, soprattutto per il cenone, scegliere le lenticchie, anch’esse di tradizione, ma certamente più salutari e prive di grassi e colesterolo.
Dolci poco elaborati e panettoni non farciti
Giunti a conclusione del pasto della festa, è tempo di dolci e ogni regione italiana ha le sue ghiotte tradizioni a cui è difficile rinunciare. “Il consiglio è di scegliere i dessert meno elaborati o i panettoni non farciti, ricordando che si tratta ancora una volta di zuccheri, il cui eccesso viene convertito in grassi, con conseguente aumento del colesterolo cattivo.”
Errore comune è quello di spiluccare la frutta secca a fine pasto: la dottoressa Evangelisti precisa che si tratta sì di un ottimo alimento, ricco di grassi buoni, ma anche molto calorico. È consigliato, anche in questo caso, non abusarne: “va bene una piccola porzione, corrispondente circa a una manciata scarsa”.
In conclusione, la nutrizionista suggerisce di fare scelte corrette tutte le volte che è possibile e limitare le quantità di ciò che si assaggia, non solo per quanto riguarda i grassi, ma anche i carboidrati. “È buona norma inoltre arrivare preparati al pasto. In caso di pranzo, fare quindi sempre una colazione leggera, mangiando semplicemente un frutto o uno yogurt magro ed evitando lo spuntino di metà mattina. In caso di cena, fare sempre colazione e pranzo leggeri, evitando la merenda del pomeriggio e tenendo conto che è altamente sconsigliato fare due pasti abbondanti (pranzo e cena) nello stesso giorno.” Infine, non dimentichiamo l’importanza del moto, anche durante le feste: nei giorni in cui si mangia di più, è consigliato fare attività fisica, che aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo.
Quale sarà il vostro menù di Natale adatto anche a chi soffre di colesterolo alto?