In passato mi sono cimentato più volte con gli aspic, sia di frutta, sia salati (gamberetti, appunto, e/o prosciutto ed insalata russa), ma è sempre stato un quasi disastro: se erano buoni al sapore erano indecenti a vedersi e viceversa. Stavolta, però, ho finalmente capito il principio in base al quale si cucina un aspic.
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Preparazione 2 ore h
Tempo totale 2 ore h
Portata Antipasti
Cucina Italia
Porzioni 8 persone
Ingredienti
Istruzioni
- Sgusciate i gamberi, lavateli e mettete a bollire abbondante acqua salata ed acidulata con il succo di limone ed 1 cucchiaio di aceto. Lessateli per pochi minuti e scolateli.
- Nella stessa acqua, lessate le carote.
- Rassodate le uova, raffreddatele de affettatele con l'apposito utensile.
- Tagliate a fettine i cetriolini, sminuzzate i peperoni e tagliate a rondelle le olive. Tenete da parte tutti gli ingredienti e dedicatevi a preparare la gelatina, componente essenziale di ogni aspic che si rispetti.A
- Far ammorbidire i fogli di colla di pesce in 1 litro d'acqua fredda, poi, dopo averli strizzati ed aver messo l'acqua sul fuoco, far sciogliere la colla di pesce.
- A questo punto potete cominciare la preparazione dell'aspic o degli aspic. Sulle formelle mettete un po' della gelatina che avete preparato e fatela rapprendere bene in frigorifero. Su questo strato di gelatina sistemate uno strato di gamberi, un po' di cetriolini affettati, un po' di olive tagliate a rondelle. Versateci sopra un altro strato di gelatina e mettete le formelle nuovamente in frigo in maniera da farla addensare. Completate con gli altri ingredienti e finite con le fettine d'uovo sodo e le fettine di carota.
- Completate con l'ultimo strato di gelatina e mettete in frigo almeno 2 ore prima di servire.
Note
E' meglio preparare l'aspic sempre il giorno prima. Il mio errore era quello di inserire nello stampo o nelle formelle i vari strati di ingredienti e poi versarci sopra la gelatina che - secondo il mio errato convincimento - doveva avvolgere tutti gli ingredienti e fasciarli nel suo abbraccio. Niente di più sbagliato. Ecco perché i miei aspic erano veramente inguardabili e (talvolta) immangiabili.