Alle nostre latitudini occuparsi di sicurezza alimentare nella ristorazione significa food safety, ovvero, monitorare che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie previste dalla normativa per la somministrazione dei cibi. In molte zone del mondo, tuttavia, si parla soprattutto di food security ovvero di accesso al cibo, come garantire a tutti la possibilità di alimentarsi, con pasti sani ed equilibrati e l’accesso ad acqua potabile, in modo da soddisfare il fabbisogno nutrizionale delle persone.
È ciò che avviene in Mozambico, dove l’impresa di ristorazione CIR food è stata chiamata dal Comune di Milano a partecipare a un progetto di cooperazione internazionale per mettere a disposizione le esperienze e le competenze italiane in merito alla gestione delle mense scolastiche, all’interno del Sustainable Child Friendly Cities programme di UNICEF.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Gabriella Iacono, Direttrice Ricerca e Sviluppo CIR food, da poco rientrata da un workshop di due giorni a Pemba, in Mozambico.
Sustainable Child Friendly Cities programme di UNICEF
CIR food è fra i sostenitori del programma di cooperazione internazionale con l’obiettivo di promuovere buone pratiche in tema di sicurezza alimentare, protezione ambientale e resilienza comunitaria. Promossa dal Comune di Milano e sviluppata da Oikos nel distretto di Pemba, nel nord del Mozambico, l’iniziativa fa parte del Sustainable Child Friendly Cities programme di UNICEF, programma di scambio tra i Comuni italiani di Milano e Reggio Emilia e sette municipi mozambicani per permettere a quest’ultimi di iniziare il percorso di riconoscimento come “città amica dei bambini”.
“Siamo stati contattati dal Comune di Milano per portare in Mozambico l’esperienza italiana, e confrontarci con varie realtà”, ci spiega la dott.ssa Iacono. In particolare il progetto vede il coinvolgimento di Unicef, Comune di Milano, Comune di Reggio Emilia, la ONG Oikos e altre realtà del terzo settore, ma la vera novità – sottolinea l’intervistata – è che “si tratta di un primo esempio di cofinanziamento privato”.
Sicurezza alimentare e strumenti di sviluppo in Mozambico
All’interno del programma di cooperazione, che prevede lo scambio tra municipi mozambicani ed internazionali per la creazione e la gestione di servizi per la prima infanzia, l’11 e 12 gennaio 2018 è stato organizzato da UNICEF un workshop nella città di Pemba con tema “Sicurezza alimentare e gestione dei servizi municipali”.
Qui, la Direttrice R&S CIR food ha portato l’esperienza italiana nella ristorazione scolastica, non solo come veicolo di educazione alimentare, ma come contributo concreto, a sottolineare come il tema del cibo di cittadinanza sia tra i valori dell’azienda reggiana. Infatti, “in queste zone quando parliamo di sicurezza alimentare facciamo riferimento al diritto di accesso al cibo, alla possibilità di nutrirsi con alimenti sani e nutrienti e con acqua potabile”, evidenzia la dott.ssa Iacono.
Oltre a portare le proprie best practice, quindi, grazie ad un’esperienza di oltre 40 anni CIR food, leader in Italia proprio nel segmento della ristorazione scolastica (fonte Edifis Intelligence), ha incontrato istituzioni e imprenditori locali e ha cofinanziato il progetto mettendo a disposizione due strumenti concreti.
L’orto verticale per le zone aride
“Contribuiremo alla realizzazione di keyhole gardens, ovvero orti rialzati ideati per coltivare in zone semiaride, che verranno costruiti in alcune scuole primarie mozambicane”. Sono stati progettati dagli agronomi della ONG Oikos e sono realizzati con prodotti di riciclo, che tuttavia non gli impediscono di essere assolutamente funzionali: infatti, come ci racconta la dirigente CIR food, “prevedono un sistema intelligente per raccogliere l’acqua, attraverso una camera d’aria artigianale, collocata in 3-4 punti dell’orto, che in sinergia con l’azione del sole, permette di mantenere l’umidità e distribuire in maniera uniforme e dosata l’acqua nel terreno”.
Gli orti verticali sono lo strumento per insegnare ai ragazzi questa pratica di coltivazione, in modo che possano portarla a casa e farla applicare anche in famiglia, per colmare il vuoto produttivo nei periodi aridi o di eccessiva pioggia e raggiungere la sussistenza, almeno per quanto riguarda leguminose e verdure. Infatti il Mozambico è caratterizzato dall’alternarsi di periodi di siccità estrema, a piogge torrenziali. “Bisogna inoltre considerare che in questo Paese non esiste la ristorazione scolastica, non c’è logistica e le industrie di trasformazione sono pochissime, per cui l’alimentazione si basa solo su prodotti freschi, poiché non hanno modo di conservarli. Questo fa sì che quando termina il periodo di stagionalità o quando entrano in azione fenomeni atmosferici avversi, si creano gravi problemi di sussistenza”.
I manuali della sana alimentazione
Il cofinanziamento CIR food è servito anche a ristampare dei manuali divulgativi per la diffusione di buone pratiche alimentari, redatti da nutrizionisti e ricercatori mozambicani, tenendo conto del fabbisogno di quella popolazione e dei prodotti locali più diffusi, suggerendo anche delle ricette con i prodotti locali: “in queste zone i problemi non sono quelli legati all’obesità infantile o alle “malattie del benessere” che abbiamo nelle nostre scuole, qui la sfida è insegnare a mangiare bene con le risorse a disposizione”, sottolinea la Direttrice Ricerca e Sviluppo CIR food.
La cooperazione internazionale come strumento per la sicurezza alimentare
Come detto, il Sustainable Child Friendly Cities programme di UNICEF intende promuovere buone pratiche in tema di sicurezza alimentare, protezione ambientale e resilienza comunitaria.
Un contributo molto utile e interessante in questa direzione, è arrivato nella seconda giornata del workshop di Pemba, in cui erano presenti i rappresentanti di 7 Comuni della zona con i quali sono stati creati tavoli di lavoro operativi, per fare networking. “Unicef ha chiesto ad ogni gruppo di individuare due azioni praticabili, autosostenibili e di veloce realizzazione, per ciascuno dei tre temi di interesse della giornata, ovvero acqua, energia e agricoltura”.
Nei prossimi mesi le azioni individuate verranno avviate nei 7 Comuni di riferimento e a luglio 2018 ci sarà un nuovo incontro per fare il punto della situazione e confrontarsi sullo stato dei lavori e su cosa ha funzionato.
Sarà l’occasione anche per vedere la diffusione degli orti verticali, progetto in cui CIR food crede molto, in un’ottica di sostenibilità dei progetti di cooperazione internazionale, che dovrebbe offrire occasioni di scambio e strumenti che permettano lo sviluppo autonomo delle popolazioni coinvolte. Voi cosa ne pensate?