Quando mangiare la frutta secca? I momenti migliori per consumarla

Quando mangiare la frutta secca

La frutta secca piace e fa bene. Oltre al gusto, che fa la sua parte, mangiare frutta secca e semi oleosi è un consiglio presente ormai in quasi tutte le diete, anche se rimane qualche prudenza dovuta al contenuto calorico di questo alimento. Tuttavia, i benefici sono innegabili perché mangiare frutta secca dona energia, riduce il rischio di morte per tumore o malattie cardiache ed è utile nella dieta per chi soffre di colesterolo alto o ipertensione, grazie alla presenza degli acidi grassi Omega-3 e Omega-6, oltre alla vitamina E.

Ma quando mangiare la frutta secca? Vediamo quali sono i momenti migliori per consumarla, con l’aiuto della dott.ssa Francesca Evangelisti, biologa nutrizionista.

Frutta secca: una miniera di proprietà

mano aperta con frutta secca

Consumare frutta secca è un elisir di lunga vita? Innanzitutto è una sana abitudine perché contiene grassi monoinsaturi e polinsaturi, che fanno bene all’organismo, in primis al colesterolo. Anche la presenza di Vitamine, come la A, E, C, K, contribuisce a rendere noci, mandorle, pistacchi e simili, ottimi alleati per la salute, insieme al contenuto di fibra e ai minerali, quali zinco, magnesio, ferro, potassio, fosforo e calcio. In particolare, i semi oleosi e la frutta a guscio, come le noci, sono tra gli alimenti protettivi della Dieta Smartfood, contro obesità e malattie croniche.
Ma quanta frutta secca mangiare al giorno? La nutrizionista ci spiega che dovrebbe sempre far parte di una corretta alimentazione, pur non esagerando nelle quantità. Il contenuto lipidico e calorico, infatti, è elevato, per cui si consiglia una dose giornaliera di circa 30-40 grammi.

Quando mangiare la frutta secca

Colazione con yogurt e frutta secca

Sarebbe meglio evitare di sgranocchiare noccioline o pistacchi la sera davanti alla tv, o al cinema, oppure durante un aperitivo, quando le calorie si sommerebbero con quelle dei drink facendovi ingrassare. Come avviene per la frutta fresca, i momenti migliori per consumare frutta secca sono al mattino: “a colazione, in aggiunta ad uno yogurt contenente anche frutta fresca e cereali integrali, oppure in alternativa come snack di metà mattinata, in quanto il contenuto proteico è altamente saziante”. Mangiandola al mattino è possibile poi smaltire le calorie durante la giornata e fare un pieno di energia. Attenzione, però, mangiare frutta secca può avere delle controindicazioni che non riguardano solo la temuta “lievitazione” del girovita. Approfondiamo questo aspetto.

In quali casi evitare la frutta secca?

reflusso gastrite

Noci, mandorle, pinoli, pistacchi fanno bene, come ci spiega la nutrizionista, ma non bisogna esagerare! In particolare, occorre fare attenzione al leggero effetto lassativo che non va bene per chi soffre di malattie infiammatorie croniche intestinali in quanto potrebbe provocare diarrea, aerofagia o irritazione, sintomi che possono manifestarsi anche in caso di allergia o intolleranza alla frutta secca. Infine, il consumo è sconsigliato a chi ha la gastrite, in quanto potrebbe risultare difficile da digerire. In caso di gotta la frutta secca va assolutamente evitata poiché contiene purine, ossia acidi nucleici che, in presenza della malattia, l’organismo non riesce a smaltire, provocando un accumulo di acido urico nel sangue, che si deposita poi nelle articolazioni.

latte di mandorle

Ecco perché è importante sapere quando mangiare la frutta secca, in che quantità e quando è meglio evitarla, in modo da poter usufruire di tutte le sue potenzialità, senza effetti collaterali. I benefici della frutta secca sono tanti, per cui, soprattutto d’inverno, è bene farne incetta! Se siete amanti del genere, potrebbe interessarvi sapere come si preparano gustose bevande a base di frutta secca, oppure per la vostra colazione date un’occhiata a questi dolci alle mandorle, pensati per Natale, ma buoni tutto l’anno!

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