“Sei vegetariana? Ah, quindi mangi solo verdura?”. Vorrei aver avuto un euro per ogni volta che qualcuno mi ha detto questa frase, ora sarei così ricca da poter aprire un ristorante vegetariano.
Nonostante il numero sempre crescente di vegetariani in Italia, di attenzione dei media sull’argomento, di eventi, articoli e conferenze in cui si elogia la dieta vegetariana, persistono purtroppo falsi miti e diffidenza, con cui chi ha sposato questa “filosofia” è costretto a fare costantemente a fare i conti.
Diciamoci la verità: nell’immaginario comune il vegetariano è tuttora visto come un erbivoro gracile e cagionevole, che si illude di salvare il mondo mangiando tofu e carotine. Praticamente siamo l’equivalente degli sfigati della classe.
Il dramma per noi “sfigati dell’alimentazione” è che non solo dobbiamo fronteggiare, in ogni tipo di situazione e dalle persone più insospettabili, un’infinità di frasi fatte senza fondamento, ma che siamo consapevoli che nel 90% dei casi nessuna risposta e spiegazione possa colmare le lacune dell’interlocutore. Per cui spesso ci limitiamo a ostentare una risatina e cambiamo argomento.
Dedicando questo articolo a quel 90% di persone che non solo non hanno compreso le ragioni della mia scelta ma hanno obiettato con un’infinità di luoghi comuni errati, ho deciso di raccogliere per punti i falsi miti sulla dieta vegana e vegetariana.
Dieta Vegana e Vegetariana: i falsi miti
1. Non siamo degli erbivori e non ci nutriamo solo di bacche e insalata
…O almeno, credo, quasi nessuno lo faccia. Chi fa questa scelta di vita quasi sempre si documenta sui valori nutrizionali, sa come bilanciare e variare gli alimenti e avere un’alimentazione ricca, soddisfacente e fantasiosa.
Per cui, oltre ai prodotti industriali vegetali che sostituirebbero la carne, quali seitan, tofu ecc, fanno parte della nostra dieta pasta, legumi, cereali, frutta, frutta secca, verdura, tuberi (non solo patate), semi, piante aromatiche, spezie e perfino fiori, il tutto combinabile sapientemente e fantasiosamente, dando vita a un’infinità di ricette semplici o elaborate.
Interessante la reazione degli amici non vegetariani, alle prime armi con il mio “problema”, quando faccio notare che tanti piatti tipici italiani e regionali sono vegetariani o addirittura vegani. Basti pensare alle panelle siciliane, alle tantissime ricette di pesti e sughi sparsi in Italia, alla parmigiana di melanzane, ai tortelli di zucca, alla cacio e pepe romana… e chi più ne ha più ne metta!
2. Siamo deboli e la nostra dieta non è sufficiente proteica per praticare sport
…body building e fitness in particolare. Chiunque abbia frequentato anche solo per un breve periodo una palestra sarà incappato almeno una volta nell’”elogio alla carne e alle uova come stile di vita”. Essere un vegetariano in una palestra al giorno d’oggi può rivelarsi un’attività già di per sé stancante, altro che lo sport! Scherzi a parte: le diete vegane e vegetariane sono del tutto compatibili con un’attività sportiva anche molto intensa. In campo scientifico sono oramai tantissimi gli studi che attestano la potenziale completezza nutrizionale ed energetica di una dieta vegetariana, in grado di soddisfare un fabbisogno giornaliero all’altezza di qualsiasi fatica fisica.
Inoltre, chi elimina la carne dalla propria alimentazione, spesso conosce perfettamente combinazioni di alimenti in grado di migliorare l’assimilamento di sostanze nutritive (ad es. cereali e legumi), così come una gran varietà di alimenti, ai più poco noti, ricchi di fibre, ferro e calcio, quali alghe, semi, oli, spezie e condimenti. E a dimostrazione delle mie parole il fatto che tantissimi sportivi e body builder famosi sono vegetariani e vegani.
Fonte: networkfitnessclubs.ie
3. La dieta vegetariana è povera di proteine
Niente di più falso: cari onnivori, ho una notizia che vi stupirà: la carne non è l’unica fonte di proteine “buone”.
Senza scomodare le etichette dei sostituti della carne già citati, tofu, soia e seitan, sempre in testa, basterà cercare qualche semplice tabella nutrizionale su Internet per scoprire che un piatto di lenticchie o un’insalata ricca di frutta secca possono contenere esattamente lo stesso valore proteico di una bistecca. Una spiegazione più scientifica? Una dieta vegana o vegetariana variegata assicura lo stesso fabbisogno di amminoacidi di una dieta onnivora proteica. E, credetemi, variare non è così difficile come sembra, basta un minimo di attenzione, preparazione e fantasia.
4. I vegetariani sono degli asociali e dei rompiscatole
(Non vi dico cosa dicono agli amici vegani, ci vorrebbe un articolo a parte). Sto chiaramente estremizzando ma è un luogo comune tristemente diffuso. Al giorno d’oggi, con la vastissima scelta di portate, selezioni e alternative vegetariane, e con il giusto spirito di adattamento e improvvisazione che spesso ci contraddistingue, avere una vita sociale “normale” è facilissimo. E spesso, nei locali, affrontiamo l’assenza di alternative vegetariane con una birra, una ciotola di noccioline e un sorriso.
Per quanto riguarda le cene organizzate a casa chiaramente il discorso è diverso: se a cucinare è il vegetariano di turno forse il “rompiscatole”, in senso buono, è proprio lui.
In questi casi mi metto nei panni degli ospiti, con cui solitamente mi confronto per il menù, cercando il più possibile di sperimentare ma senza esagerare. Chiaramente mi sbizzarrisco solo se mi danno carta bianca, ma mi rendo conto che non sempre l’imposizione di piatti vegetariani viene ben accolta. In questi casi, fortunatamente, i ristoranti sono la salvezza di tutti.
Dopo questo articolo non posso che augurarmi che gli amici onnivori comprendano che essere vegetariani non preclude l’essere felici, in salute, in forma, socievoli, mondani e grandi viaggiatori. Anzi.