Il nome dialettale di questa focaccia è scacciuni c'a cipudda. Si tratta di una focaccia rustica che in genere si preparava la sera per essere consumata dai braccianti l'indomani. E' un piatto povero, ma di eccezionale gusto che purtroppo sta scomparendo dalle tavole per lasciare il posto a più remunerativi prodotti da forno che ormai i fornai si ostinano a chiamare con i più svariati appellativi. La sua particolarità è che si realizza con un impasto morbido aggiungendo una patata lessa schiacciata. Può essere consumata sia calda, sia fredda, ma sempre accompagnata da un bel tocco di Caciocavallo ragusano semi stagionato e da un bicchiere di vino rosso siciliano: il Nero d'Avola è l'ideale.
5 da 1 voto
Preparazione 2 ore h
Tempo totale 2 ore h
Portata Prodotti da Forno
Cucina Italia
Porzioni 4 persone
Ingredienti
- 500 gr farina
- 1 patata grossa
- 500 cl acqua tiepida
- 1/2 bicchiere latte tiepido
- 1 cubetto lievito di birra
- 1 cipolla bianca di Giarratana
- pepe nero
- 1 cucchiaino sale fino
- olio d'oliva extra vergine
- 1 manciata sale grosso
Istruzioni
- Impastate la farina con il lievito di birra precedentemente sciolto in acqua tiepida, aggiungendo la patata lessa già schiacciata, il latte ed infine un cucchiaino abbondante di sale fino. E' necessario che l'impasto rimanga morbido aggiungendo via via l'acqua mentre si sta impastando.
- Lasciate lievitare l'impasto in un contenitore coperto con un panno pesante fino a quando il suo volume non sia raddoppiato (di solito occorre un'ora e mezzo circa).
- A lievitazione completata, e con le mani unte d'olio, mettete l'impasto in una teglia già abbondantemente oliata, rendendo poi la parte superiore liscia, aiutandovi con il dorso di un cucchiaio.
- Fate riposare l'impasto ancora per qualche minuto.
- Condire con la cipolla tagliata a fette, il pepe nero e i granelli di sale grosso.
- Infornate e cuocete in forno già caldo a 200° per 30 - 35 minuti.