In Italia, il pane è una cosa serissima. In questi anni vi abbiamo portato con noi alla scoperta di questo incredibile patrimonio, raccontandovi i prodotti più famosi, come il pane di Matera, di Altamura o il pane carasau, ma anche quelli – magari – meno conosciuti, come il pane di Maiolo, di Monte Sant’Angelo o del “pane del pescatore” di Rimini. E la lista è ancora lunga… scorrendola, infatti, ne trovereste anche un altro che non può mancare: la Coppia Ferrarese IGP, un prodotto che incarna l’essenza della tradizione e dell’arte panificatoria di Ferrara, in Emilia-Romagna. La sua forma unica, caratterizzata da un nodo centrale da cui si dipartono due nastrini chiamati curnit (cornetti), la rende immediatamente riconoscibile. Ma qual è la sua storia? E quali sono le sue caratteristiche? Scopriamolo insieme!
Un po’ di storia: le origini del “pane più buono del mondo”

Così è stato definito dallo scrittore Riccardo Bacchelli (1891-1985), che in un articolo del 1958 sul Corriere della Sera lo celebrava come un “capolavoro di eleganza, di ingegnosità e di sapore che allieta l’occhio e persuade il gusto”.
Al di là dei pareri personali, è indubbio che la Coppia Ferrarese abbia conquistato il cuore di molti, e che vanti una storia molto antica. Le sue origini risalirebbero addirittura al 1287, anno in cui alcuni documenti dell’epoca prescrivevano che nel ferrarese si realizzassero “pani con orletti che non si abbassano durante la cottura”. Questo dettaglio dimostra quanto fosse importante la cura nella lavorazione, tanto da essere regolata negli Statuta Ferrariae, una raccolta di norme fondamentali per la vita della città.
Nel XVI secolo, il pane iniziò a essere conosciuto come “intorto” o “ritorto”, nomi che richiamavano l’aspetto intrecciato della sua forma. Una testimonianza significativa si trova nei preventivi di spesa della corte di Alfonso II d’Este e di suo fratello Luigi, redatti nel 1547 da Cristoforo da Messisbugo, scalco di Ercole II d’Este. In questi documenti, il “pane intorto” viene citato come una delle pezzature di pane servite alla tavola ducale, confermando la presenza di un prodotto simile all’attuale Coppia Ferrarese. Da queste origini illustri, la Coppia Ferrarese si è affermata come simbolo della città, custodendo nei suoi intrecci una storia fatta di eccellenza e maestria artigianale.
Caratteristiche uniche della Coppia Ferrarese IGP

Un pane dalla storia antica ed estremamente peculiare, al punto che nel 2001 ha ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP) dall’Unione Europea, a testimonianza della sua unicità e del legame indissolubile con il territorio ferrarese.
Partiamo dalla forma, che è senz’altro quella che colpisce di più all’occhio. Ogni pezzo di pane è composto da due strisce di pasta intrecciate e arrotolate su se stesse a forma di nastro, poi unite al centro in modo da creare una sorta di grande “X”. Questa struttura unica non è solo un segno distintivo, ma anche un elemento funzionale che favorisce una cottura uniforme, garantendo la croccantezza esterna e la morbidezza interna. Un dettaglio che colpisce sono le estremità, chiamate “crostini”, che si assottigliano progressivamente fino a diventare affusolate. Si presenta quindi come un pane appiattito, con un nodo morbido al centro da cui partono quattro corna… o curnit. Una delle sue caratteristiche più distintive è la crosta, dorata e croccante, che racchiude un cuore di mollica leggera e fragrante.
Come viene prodotta la Coppia Ferrarese?

Trattandosi di un prodotto IGP, la Coppia Ferrarese viene prodotta seguendo un processo rigoroso definito dal disciplinare. Partiamo dall’impasto, preparato con soli questi ingredienti: farina di grano tenero di tipo 0, acqua, strutto di puro suino, olio extravergine d’oliva, lievito naturale madre, malto e sale.
Dopo la fase di lievitazione, l’impasto viene suddiviso in strisce sottili che vengono poi modellate con grande manualità e precisione: ogni striscia è infatti attorcigliata e unita a un’altra, creando così la caratteristica forma con il nodo centrale e le quattro estremità. Successivamente, i pani vengono lasciati riposare per un’ulteriore lievitazione prima di essere cotti in forno a una temperatura controllata, fino a ottenere una crosta dorata e fragrante. Questo processo garantisce non solo il rispetto della tradizione, ma anche un prodotto di qualità che incarna l’essenza del territorio.
Il risultato è un pane dal sapore deciso, che si distingue per la sua lunga conservabilità. Anche dopo giorni, la Coppia Ferrarese mantiene la sua fragranza e la capacità di accompagnare alla perfezione i piatti della tradizione.
Come gustare al meglio la Coppia Ferrarese IGP
La versatilità della Coppia Ferrarese la rende adatta a diversi abbinamenti. Grazie alla consistenza secca e croccante dei cornetti, che ricordano quasi quella di un grosso grissino, può essere gustata da sola, per apprezzarne appieno il sapore, oppure accompagnata da salumi e formaggi tipici della gastronomia emiliano-romagnola, come la coppa piacentina, il prosciutto di Parma DOP o lo squacquerone. La sua croccantezza, in realtà, la rende ideale anche per essere intinta in salse o zuppe, mentre la parte morbida del nodo, dalla mollica compatta, si presta benissimo a raccogliere sughi, brodetti, salse o altri intingoli.
La Coppia Ferrarese IGP non è solo un pane, ma un simbolo della cultura e della tradizione di Ferrara: la sua forma distintiva e il suo sapore inconfondibile raccontano una storia secolare di maestria artigianale.
Hai mai avuto modo di assaggiarla?
Immagine in evidenza di: Azdora/shutterstock
Fonti:
- movio.beniculturali.it
- agricoltura.regione.emilia-romagna.it
- qualigeo.eu
- ferrarainfo.com