Il fritto della Vigilia: un rito tra tradizione e sapori

Piatto di frittura di pesce
C'è una tradizione immancabile che è la cifra della Viglia di Natale: la frittura! Ecco tutti i consigli per farne una coi fiocchi!

Il 24 dicembre, la cena della Vigilia rappresenta un momento speciale per molte famiglie italiane, valorizzando la cucina tradizionale. Tra i piatti simbolo di questa ricorrenza, il fritto occupa un ruolo di primo piano e diventa uno dei piatti più attesi. 

La tradizione del “mangiare di magro”, ha dato vita a una cucina che, pur rinunciando alla carne, esalta la varietà e la bontà degli ingredienti. In questo contesto, il pesce diventa il grande protagonista: alici, calamari, gamberi, baccalà e tanti altri doni del mare si alternano nei piatti. In molte regioni, vengono aggiunte anche verdure di stagione – dai carciofi alle zucchine, dal cavolfiore alla zucca – che arricchiscono il menù con i loro colori e sapori.

Tuttavia, ottenere un fritto perfetto non è scontato. Per questo, abbiamo raccolto i suggerimenti indispensabili per organizzare al meglio il fritto della Vigilia, assicurandone il successo in ogni occasione.

piatto di frittura di pesce
bonchan/shutterstock.com

Come fare la pastella per un fritto impeccabile

Il fritto può essere preparato anche semplicemente con farina, un metodo tradizionale e minimalista che si presta bene soprattutto per ingredienti delicati come pesce e verdure. In questo caso, è fondamentale setacciare la farina per evitare grumi e garantire un rivestimento uniforme.

Tuttavia, per ottenere un fritto croccante e leggero, la pastella rimane la scelta ideale. Prepararla richiede equilibrio tra consistenza, leggerezza e aderenza. Gli ingredienti devono essere scelti con cura e lavorati rapidamente, per evitare che il rivestimento perda la sua effervescenza prima della frittura.

La farina 00 è la base più comune, ideale per ottenere una consistenza liscia e uniforme, ma si possono anche utilizzare altre opzioni, come la semola di grano duro o la semola rimacinata. Per un risultato più croccante, puoi aggiungere farina di riso o amido di mais alla miscela. Anche il liquido gioca un ruolo essenziale: l’acqua frizzante ghiacciata o la birra chiara fredda sono perfette per conferire leggerezza e favorire lo shock termico al momento della frittura.

La consistenza di questo composto deve essere fluida, simile a una crema leggera, e per ottenerla è importante mescolare con delicatezza, evitando di lavorare troppo il composto. Infine, una buona pastella va preparata e utilizzata subito: lasciarla riposare a lungo rischia di compromettere l’effervescenza e la croccantezza. Un accorgimento utile per alcune verdure, come i carciofi o i cavolfiori, è aggiungere un pizzico di lievito o bicarbonato, che aiuta a ottenere un rivestimento più gonfio e soffice.

I segreti per un fritto leggero e irresistibile

Un fritto ben fatto è croccante, leggero e asciutto, ma per raggiungere questo risultato è necessario seguire alcune regole fondamentali. Ogni dettaglio, dalla qualità degli ingredienti alla gestione dell’olio, contribuisce al successo finale. Ecco i punti chiave per ottenere un fritto impeccabile:

  • Ingredienti freschi e asciutti. La qualità degli ingredienti è il punto di partenza: il pesce deve essere freschissimo e ben pulito, mentre le verdure vanno lavate e asciugate con cura. In caso di utilizzo di pesce surgelato, assicurati di scongelarlo completamente in frigorifero e di tamponarlo accuratamente per eliminare tutta l’acqua in eccesso: l’umidità è il nemico principale della croccantezza, perché provoca schizzi d’olio e rende la crosta meno uniforme. Prima di friggere, quindi, è utile tamponare gli alimenti con carta assorbente o un panno pulito per eliminare ogni residuo di acqua.
  • Niente sale. Un altro accorgimento fondamentale è evitare di salare gli alimenti prima di friggerli: il sale, infatti, richiama umidità, rendendo il rivestimento meno croccante. Il momento ideale per salare il fritto è subito dopo averlo tolto dall’olio, quando è ancora caldo, così da far aderire il sale senza compromettere la consistenza.
  • La scelta dell’olio. Quello di arachidi è tra i migliori oli per friggere, grazie al suo punto di fumo elevato che lo rende stabile alle alte temperature. Questo tipo di olio permette una frittura più leggera e con un sapore neutro, che non altera il gusto degli ingredienti. È importante sostituirlo quando inizia a scurirsi, perché un olio utilizzato troppo può compromettere la qualità e il sapore del fritto.
  • La temperatura dell’olio. La temperatura ideale per friggere si aggira tra i 170°C e i 180°C. Se l’olio è troppo freddo, il cibo assorbirà grasso in eccesso diventando unto; se troppo caldo, si rischia di bruciare l’esterno lasciando l’interno crudo. Un termometro da cucina è utile per monitorare la temperatura, ma anche metodi casalinghi, come immergere un pizzico di farina e controllare se sfrigola subito, o posizionare uno spiedino di legno in verticale e vedere se si formano le bollicine, possono funzionare.
  • La quantità di cibo in cottura. Friggere troppi pezzi contemporaneamente abbassa la temperatura dell’olio, compromettendo la croccantezza e uniformità della cottura. È meglio procedere in piccoli lotti, attendendo che l’olio torni alla temperatura corretta prima di aggiungere altri alimenti.
  • Carta per fritti: una volta scolati, sistema i cibi su un piatto da portata rivestito con carta per fritti o, in alternativa, con carta da cucina assorbente. Questo passaggio aiuta a eliminare l’olio in eccesso, mantenendo il fritto leggero e asciutto.
  • Come mantenere il fritto caldo e croccante. Una volta pronto, il fritto va trasferito su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Per conservarlo caldo senza rovinarne la croccantezza, un forno impostato a 80°C è un ottimo alleato, con lo sportello semi aperto. È importante non coprire il fritto, per evitare che l’umidità rovini la crosticina dorata e asciutta. 
frittura di pesce della vigilia di natale
gowithstock/shutterstock.com

Non ci resta che… friggere: due ricette per la cena della Vigilia!

Sebbene sia un gran classico del 24 dicembre, la frittura si adatta a qualsiasi occasione speciale. Oggi ti proponiamo due idee irresistibili per soddisfare tutti i gusti: una frittura di pesce leggera e delicata, avvolta in una semplice panatura di farina, e una variante vegetale croccante, preparata con una pastella che valorizza al meglio il sapore delle verdure. Due ricette facili da realizzare, perfette per portare in tavola piatti sfiziosi e festivi.

Il fritto di mare

Il fritto di mare è un classico intramontabile della cucina italiana, perfetto per le grandi occasioni o semplicemente per chi desidera un piatto che sappia conquistare al primo assaggio. Ogni passaggio, dalla pulizia del pesce alla frittura, contribuisce a creare una pietanza leggera e croccante, capace di esaltare la freschezza degli ingredienti.

Ingredienti per 6-8 persone

  • 700 g di gamberi
  • 700 g di calamari
  • 150 g di farina di semola
  • 1,5 litri di olio di arachide
  • q.b. di sale
  • q.b. di limone (facoltativo)

Procedimento

  1. Inizia con la pulizia dei gamberi: stacca le teste, rimuovi il carapace, ossia la pellicina e elimina il filamento nero. Taglia i calamari ad anelli, passali sotto l’acqua. 
  2. Sciacqua gamberi e calamari, poi tamponali con carta da cucina.
  3. Prendi un sacchetto per alimenti, versa un paio di cucchiai di farina e aggiungi una manciata di pesce, sbattendo bene per ricoprirlo interamente. Man mano che calamari e gamberi risultano ben infarinati, disponili su un piatto. Aggiungi altra semola e continua fino a infarinare tutto il pesce, poi setaccialo con un colino per eliminare la farina in eccesso.
  4. Scalda l’olio. Per verificarne la temperatura, immergi uno spiedino di legno in verticale: se si formano bollicine intorno, è pronto. 
  5. Friggi il pesce poco alla volta, girandolo dopo circa un minuto. Aiutati con una schiumarola e, quando avrà una crosticina dorata, scolalo e disponilo su un piatto rivestito di carta assorbente. 
  6. Tieni in caldo mentre friggi il resto. Sala, trasferisci in un piatto pulito e servi la frittura di calamari e gamberi con spicchi di limone.
fritto di terra della vigilia
etorres/shutterstock.com

Il fritto di terra

Aggiungere verdure pastellate alla cena della Vigilia non solo soddisfa chi non mangia pesce, ma arricchisce la varietà del menù. Importante però è friggerle separatamente dal pesce, utilizzando olio pulito, per mantenere i sapori distinti e valorizzare ogni ingrediente.

Ingredienti per 6-8 persone

  • 2 carciofi
  • 1 cavolfiore
  • 2 zucchine
  • 250 g di farina di semola
  • 300 ml di acqua frizzante ghiacciata
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1,5 litri di olio di arachide
  • q.b. di sale

Procedimento

  1. Lava il cavolfiore e taglia le rosette. Sbollentale in acqua per cinque minuti, poi scola e fai asciugare perfettamente. 
  2. Taglia i carciofi in spicchi, eliminando le punte e le foglie esterne più dure. Rimuovi anche la barbetta interna e immergile in acqua e limone per evitare che si anneriscano.
  3. Lava le zucchine, elimina le estremità e tagliale in listarelle.
  4. In una capiente ciotola versa l’acqua ghiacciata, aggiungi il bicarbonato e la farina un po’ alla volta, mescolando con una frusta lentamente, per evitare la formazione di grumi. 
  5. Scalda l’olio in una padella dai bordi alti. 
  6. Asciuga molto bene le verdure, poi tuffale nella pastella. Scolale con una schiumarola e friggi fino a quando saranno ben dorate. Sollevale e posizionale in un piatto rivestito con carta da cucina.
  7. Prosegui con il resto della frittura e, infine, salale. Servi le verdure pastellate calde.

 

Quali sono i tuoi ingredienti immancabili per il fritto della Vigilia?


Immagine in evidenza di: Claudio Stocco/shutterstock.com

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