La ricetta delle uova in purgatorio: come si fanno e perché si chiamano così

 

Ormai avrete capito che a noi l’idea di sprecare il cibo proprio non piace! Ecco perché, quando possiamo, cerchiamo sempre di proporre delle “ricette del riciclo”, che ci danno la possibilità di preparare un piatto con gli ingredienti rimasti in frigo, creando ogni volta qualcosa di nuovo. 

Con la ricetta di oggi vi diamo un’idea per sfruttare il ragù avanzato, e cioè le uova in purgatorio. Un piatto della tradizione campana che consente appunto di utilizzare il sugo rimasto, creandone un altro ancora più gustoso e sostanzioso. Scopriamo il perché di un nome così particolare e poi vediamo due ricette per fare le uova in purgatorio.  

Africa Studio/shutterstock.com

Perché si chiamano uova in purgatorio

È una pietanza napoletana che serviva a sfruttare al meglio il ragù della domenica avanzato. Facendo cuocere le uova dentro al sugo, si crea così un contrasto di colori, il rosso del pomodoro e il bianco candido dell’albume. E chissà chi, guardando questo piatto, un giorno avrà detto: “Sembrano anime del purgatorio avvolte dalle fiamme”. Questo nome così particolare deve essersi poi diffuso passando di casa in casa fino a diventare la denominazione della ricetta tradizionale, oggi molto diffusa. 

Cosa serve per la ricetta delle uova in purgatorio

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Come ogni ricetta del riciclo, anche quella delle uova in purgatorio si fa con quello che si ha in casa. Ma se non avete avanzi della domenica e volete creare il piatto da zero, vi basterà preparare un sughetto veloce: un soffritto, un po’ di salsa e le uova (calcolatene due per ogni commensale). A piacimento potete poi aggiungere parmigiano, prezzemolo, pepe o peperoncino. Se poi avete un pezzetto di mozzarella, di provola o un altro tipo di formaggio, ancora meglio. Insomma, personalizzate la ricetta con quello che avete!

Le accortezze da seguire per una ricetta impeccabile

La cosa importante è non rompere i tuorli: per questo motivo, scaldate bene il sugo, poi abbassate la fiamma e solo a questo punto aggiungete le uova, aprendo i gusci con delicatezza senza mai mescolare. Coprite e lasciate cuocere il tutto a fiamma bassa per pochi minuti. Il trucco, infatti, è quello di non prolungare la cottura, in modo che il tuorlo resti morbido.

Come servire le uova in purgatorio

Meglio usare i piatti fondi, proprio per mangiare più comodamente il sugo. Potete sollevare le uova delicatamente con un mestolo e aggiungere poi ai lati altro condimento. Se poi volete fare bella figura, usate delle ciotoline di coccio monoporzione, versate il sugo e aggiungete le uova. Una chicca per rendere speciale questa pietanza? Tostate due fette di pane e usatele per fare la scarpetta! 

Conservazione 

Meglio consumare le uova in purgatorio subito, e ben calde. Qualora dovessero avanzare, potete conservarle chiuse in un contenitore ermetico in frigorifero per un massimo di 24 ore. Ovviamente dovrete scaldarle prima di portarle in tavola. 

Uova in purgatorio: due ricette gustose

Si tratta in entrambi i casi di ricette molto semplici in cui le uova vengono cotte nel sugo: se la prima prevede però un ragù avanzato, nella seconda si parte da zero e si aggiunge anche un po’ di mozzarella. Difficile dire quale delle due varianti sarà più buona!

Uova in purgatorio: la ricetta classica

In questa preparazione partiamo dall’idea che sia avanzato del ragù dal pranzo della domenica. Ovviamente se così non fosse potete prepararlo da zero, seguendo il procedimento della ricetta successiva. 

Africa Studio/shutterstock.com

Ingredienti per due persone

  • 350 di ragù avanzato
  • 4 uova
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 2-3 cucchiai di parmigiano grattugiato (facoltativo)
  • 2-3 fette di pane tostato
  • q.b. di sale
  • q.b. di pepe

Procedimento

  1. Versate il ragù in un tegame dal fondo antiaderente. Scaldatelo, e quando inizia a pippiare, ossia a sobbollire, mescolate e assaggiate per verificare se occorre aggiustare di sale o aggiungere dell’olio. Se serve fatelo ora, perché dopo aver inserito le uova non potrete più mescolare.
  2. Aprite le uova e aggiungetele delicatamente al sugo, facendo attenzione a non rompere i tuorli. Aggiungete un pizzico di sale sul tuorlo e coprite, abbassando la fiamma al minimo, lasciando cuocere per un paio di minuti al massimo.
  3. Terminata la preparazione sollevate le uova, una alla volta, con un mestolo o con un cucchiaio e poggiatele delicatamente in un piatto fondo. Aggiungete un po’ di sugo ai lati del piatto. Servite aggiungendo prezzemolo tritato, un po’ di pepe macinato fresco e un paio di fette di pane.

Uova in purgatorio con mozzarella

In questo caso non partiamo da un ragù avanzato, ma procediamo alla cottura del sugo da zero, aggiungendo poi uova e mozzarella per rendere il piatto ancora più goloso. Trattandosi di un piatto del riciclo, poi, se non avete mozzarella ma un altro tipo di formaggio a pasta filata – ad esempio la provola – potrete tranquillamente usarla.

Paul Cowan/shutterstock.com

Ingredienti per due persone

  • 4 uova
  • 300 ml di salsa di pomodoro
  • 200 g di mozzarella
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 cucchiai di olio
  • q.b. di sale
  • 4 fette di pane
  • q.b. di parmigiano grattugiato (facoltativo)
  • q.b. di pepe
  • q.b. di prezzemolo

Procedimento

  1. Scaldate l’olio in un tegame dal fondo antiaderente. Aggiungete l’aglio sbucciato e fatelo dorare, poi eliminatelo. Versate la salsa, aggiungete il sale e fate cuocere per almeno 10 minuti
  2. Nel frattempo tostate le fette di pane in forno, tagliate la mozzarella a fettine e fatela sgocciolare un po’.
  3. Quando il sugo sarà pronto, rompete le uova e aggiungetele delicatamente al sugo. Aggiungete sale sui tuorli e lasciate cuocere per 3 minuti, con coperchio chiuso e a fiamma bassa. 
  4. Unite anche le fette di mozzarella e lasciate che si squaglino con il calore del pomodoro. A piacimento aggiungete prezzemolo, parmigiano e pepe. Servite accompagnando le uova in purgatorio con le fette di pane tostato.

 

Avete mai pensato di riciclare il ragù avanzato preparando le uova in purgatorio?


Immagine in evidenza di: CheDima/shutterstock.com

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