CIRFOOD aderisce alla Fondazione ONFOODS: continua l’impegno a favore di un modello alimentare sostenibile

 

Negli ultimi 12 anni la popolazione mondiale è passata da 7 a 8 miliardi di persone. Una crescita senza precedenti che impone una seria riflessione su cibo e risorse, due aspetti che incidono in modo determinante sulla qualità della vita delle generazioni che verranno. Per consegnare loro un futuro sereno, ora più che mai, è necessario mettere in campo un modello alimentare sostenibile, che sia in grado di supportare il sistema agroalimentare globale e, al tempo stesso, preservare il Pianeta. Una missione che richiede un impegno su vari fronti e che chiama direttamente in causa aziende, realtà cooperative e mondo accademico.

Su questo fronte CIRFOOD è già pronta a offrire il proprio contributo. La cooperativa – attiva da oltre 50 anni nel settore della ristorazione collettiva e commerciale – ha, infatti,  scelto di consolidare il proprio impegno a favore di ricerca e innovazione in materia di nutrizione e foodservice e, dopo l’inaugurazione del CIRFOOD DISTRICT, entra a far parte della Fondazione ONFOODS. Il progetto raccoglie ben 26 realtà attive nel settore alimenti e nutrizione, accomunate da un obiettivo ambizioso: promuovere un nuovo approccio alla sostenibilità alimentare. Il gruppo di partner, con l’Università di Parma a fare da capofila, mette a sistema una serie di competenze multidisciplinari attraverso la collaborazione di pubblico e privato, università e impresa: lavorando insieme per generare cambiamenti sociali, economici, culturali e ambientali, le aziende, gli atenei e le cooperative coinvolte puntano a restituire valore alla qualità del cibo e dell’alimentazione.

Fondazione ONFOODS: un network per il futuro del cibo

Aderendo a un progetto fondato sul network e sul valore della sinergia, CIRFOOD lavorerà in collaborazione con Istituti universitari e di ricerca, con aziende private come Barilla, Bolton Food, Sacco System, De’Longhi e con diverse altre cooperative, tra cui Tecnoalimenti e Confcooperative. Lo scopo comune è quello di generare un impatto tangibile sul benessere e sulla salute della comunità e del Pianeta, contribuendo a garantire l’accesso a una nutrizione adeguata per tutti.

Imponente la cornice istituzionale in cui la Fondazione ONFOODS va a inserirsi: il progetto, infatti, nasce nel solco di uno dei 14 partenariati contemplati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e fa capo all’area tematica “Modelli per un’alimentazione sostenibile”.

Le realtà partner potranno contare su un finanziamento da 114,5 milioni di euro per avviare programmi di ricerca e di sviluppo sperimentale dedicati al miglioramento delle filiere alimentari. In termini operativi, il lavoro della Fondazione si muoverà lungo sette principali direttrici in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Quali? Analizziamole da vicino.

1. Sostenibilità globale

In riferimento a questo tema, su cui è al lavoro l’Università di Parma, la principale finalità è quella di dare vita a un sistema alimentare più sostenibile sul fronte socio-economico e ambientale, rispettoso delle scelte dei consumatori e in grado sia di promuovere la stagionalità degli alimenti che di ridurre le diseguaglianze sociali.

2. Promuovere un sistema alimentare circolare

Sotto questo profilo, che vede impegnato il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’obiettivo è duplice: da un lato, il progetto punta a migliorare la sostenibilità del sistema alimentare attraverso un approccio circolare studiato per valorizzare sottoprodotti e scarti alimentari; dall’altro, scommette su un nuovo modello di distribuzione concepito in chiave smart e digitale.

scarti mele
alicja neumiler/shutterstock.com

3. Sicurezza alimentare

Questo aspetto, che vede in prima linea l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, mira a garantire la sicurezza dei cibi, sia tradizionali che innovativi, attraverso nuovi processi produttivi e rinnovati sistemi di controllo alimentare.

4. Qualità del cibo e nutrizione

Lungo questa direttrice, che coinvolge direttamente l’Università degli Studi di Milano, si posizionano tutte quelle attività che, mettendo in campo tecnologie sostenibili e di nuova concezione, puntano al miglioramento della qualità dei prodotti e dei modelli alimentari in risposta alle aspettative dei consumatori.

5. Stili nutrizionali

Un altro tema che si inserisce nella cornice strategica del progetto è quello legato allo stato nutrizionale della popolazione: su questo aspetto la competenza è dell’Università di Napoli “Federico II”, che punta non solo a fare una ricognizione delle abitudini alimentari degli italiani, ma anche a promuovere i principi della dieta mediterranea.

dieta mediterranea
MAURO UJETTO/shutterstock.com

6. Lotta alla malnutrizione

È questa l’area tematica su cui lavorerà l’Università degli studi di Pavia, che studierà un sistema nutrizionale accessibile a tutti, soprattutto alle fasce di popolazione in condizione di fragilità.

7. Politica, comportamenti ed educazione

L’ultima linea guida, a cura dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, ha a che fare con lo sviluppo di modelli e strumenti in grado di offrire una visione chiara dei comportamenti dei consumatori e delle aziende e di dare vita a percorsi educativi finalizzati alla promozione dei sani e corretti stili di vita.

I 6 obiettivi di ONFOODS

Le sette linee guida sopra elencate rappresentano il perimetro strategico entro il quale la Fondazione ONFOODS lavorerà per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. Nell’ambito di un percorso di 36 mesi le realtà partner attiveranno diversi progetti che vedranno il coinvolgimento anche di altri gruppi di ricerca, spin-off, oltre che di piccole medie imprese operative in ambito alimentare. Ecco i punti chiave su cui la Fondazione si concentrerà:

  1. incentivare un sistema di produzione e distribuzione alimentare sostenibile;
  2. sviluppare tecnologie innovative per la produzione e il consumo responsabile;
  3. aumentare l’adesione a modelli alimentari più inclusivi;
  4. migliorare la qualità degli alimenti e delle diete;
  5. garantire la sicurezza alimentare, sia per la popolazione generale che per specifici target vulnerabili.
Suwittawatpix/shutterstock.com

Il primo aggiornamento sull’andamento del progetto è previsto prima dell’estate 2023 e sarà l’occasione per fare il punto sulle attività avviate, sulle competenze coinvolte e anche sulle regole di ingaggio per le nuove realtà che vorranno offrire la propria collaborazione al partenariato.

L’impegno di CIRFOOD

Il lavoro di ciascuna realtà partner sarà sviluppato in modo coerente rispetto alle proprie competenze e alla propria vocazione industriale o di studio. In quest’ottica, l’impegno di CIRFOOD all’interno della neonata Fondazione risponde alla filosofia di innovazione che da sempre muove i passi della Cooperativa e che ha portato alla nascita del CIRFOOD DISTRICT, il centro di ricerca e innovazione dove progettare e sperimentare nuove soluzioni nell’ambito della nutrizione e del food service, inaugurato proprio alcune settimane fa. Come spiega il Direttore Innovation & Strategy di CIRFOOD, Marco Campagna, il “CIRFOOD DISTRICT è un luogo unico nel suo genere dove progettare e sperimentare nuove soluzioni capaci di generare valore per la collettività e benessere per i consumatori di oggi e domani, cogliendo le sfide della nutrizione e della ristorazione del futuro”. In un periodo storico segnato da importanti cambiamenti, continua Campagna, “con ONFOODS metteremo al centro un’innovazione rivolta alle persone, anche attraverso soluzioni tecnologiche che possano portare un cambiamento positivo della società, rendendola più sostenibile e inclusiva”.

Il mondo del food, dunque, ha davanti a sé un futuro che punta alla sostenibilità, un traguardo che imprese e atenei si impegnano a raggiungere attraverso il lavoro sinergico per il bene delle persone e dell’ambiente. D’altra parte, è l’unione che fa la forza, e come Giornale del Cibo seguiremo i prossimi aggiornamenti.

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