Fame a metà? Con le mezze porzioni Fishing Lab dice “no” agli sprechi

 

A chi di voi non è mai capitato di passare interi minuti davanti al menù del ristorante incapace di decidere cosa ordinare? A meno che non abbiate molta fame (e molti risparmi), il bivio a cui ci si trova davanti di solito è: primo o secondo piatto? E se aveste voglia di assaggiarli entrambi, senza però avanzare nulla? Sembra impossibile, ma non lo è!

Dopo il corso in critica enogastronomica che ho frequentato lo scorso ottobre a Milano, torno a mettermi alla prova e decido di provare Fishing Lab, il nuovo ristorante di pesce che mi ha ispirata per la filosofia anti spreco. Anti spreco sì, perché il locale propone un concept di ristorazione innovativo per cui finalmente si possono ordinare anche le famose “mezze porzioni”. L’obiettivo è permettere ai clienti di poter assaggiare più piatti insieme, combattendo al tempo stesso anche lo spreco alimentare e invitando le persone a prestare più attenzione a quello che ordinano.

Basata sulla possibilità di comporre il proprio menù liberamente, la sua formula originale mi ha incuriosita. Siete curiosi di scoprirla insieme a me?

La proposta innovativa di Fishing Lab

Il locale, già presente a Firenze, Montecatini Terme e Pietrasanta, dal 10 febbraio di quest’anno ha aperto anche a Verona a pochi passi dall’Arena. Con proposte che vanno dal crudo di pesce allo street food, fino ai piatti della tradizione rivisitati con cotture speciali, come il salmone alla griglia affumicato in un foglio di noce, Fishing Lab si rivolge a una clientela ampia e dalle richieste più disparate.

Ma la vera novità non è data tanto dalla varietà del menù, quanto dalla possibilità di ordinare alcuni piatti in versione “ridotta”, non solo in termini di quantità ma anche di prezzo. “Chi l’ha detto che non esistono più le mezze porzioni?”, così infatti si legge sulla prima pagina del menù di Fishing Lab. Un’occasione per stare più leggeri, oppure per comporre il proprio menù con diverse combinazioni e assaggiare più cose, ma non solo. È anche un invito a un’alimentazione più consapevole e che pone l’attenzione sulla riduzione degli sprechi. Trovarci davanti alla possibilità di ordinare un piatto nelle due versioni ci fa riflettere: abbiamo davvero così tanta fame?

fishing.lab.restaurant/facebook.com

“No” agli sprechi: un invito a un’alimentazione più consapevole

Sono da Fishing Lab, e mentre raggiungo il mio tavolo assisto a una scena che mi fa riflettere. Avete mai pensato a come la formula dell’all you can eat a cui siamo stati abituati possa aver influenzato il nostro modo di vivere un’esperienza al ristorante? “Io fossi in lei mi fermerei” dice la cameriera a una signora che ordina una serie di piatti che sembra infinita. Il timore della cliente è quello di non mangiare abbastanza, quello della cameriera di vedere del cibo avanzare. “Ha già ordinato molti piatti, le assicuro che il caciucco è molto sostanzioso” aggiunge, mentre le illustra la composizione della famosa zuppa di pesce di origine livornese. La possibilità di ordinare tutto quello che si vuole pagando un prezzo fisso – o ridotto, come in questo caso – è senza dubbio allettante, ma il rischio è quello di ordinare più del necessario finendo poi per lasciare avanzi nel piatto.

Ecco, ammettiamolo: quante volte ci siamo comportati come la signora e anche noi abbiamo ordinato “di più” di quanto poi effettivamente siamo in grado di mangiare perché presi dalla foga e dalla “paura” di non saziarci, o semplicemente dal desiderio di provare più cose?

Lo spreco alimentare, infatti, rappresenta un grosso problema anche al ristorante, e una delle principali fonti sono proprio gli avanzi dei clienti. Secondo i dati raccolti da Coldiretti, nel 2020 5,2 milioni di tonnellate di cibo sono finite nella spazzatura per un valore di circa 9,7 miliardi di euro. Fra questi, il 21% proverrebbe proprio dal settore della ristorazione. “Un vero delitto!” come direbbe mia madre, soprattutto se pensiamo che si tratta di cibo perfettamente commestibile che viene buttato via. Dalla ricerca Metronomo condotta a maggio 2019 da Metro Italia in collaborazione con Bocconi Green Economy Observatory è emerso poi che tra gli intervistati solo l’11% dichiara di avanzare cibo al ristorante, mentre per il 68% la responsabilità è da attribuire ai ristoratori.

fishing.lab.restaurant/facebook.com

È proprio questo il motivo per cui molti locali si stanno muovendo in questa direzione, ad esempio grazie all’uso di app contro lo spreco come Too Good To Go, oppure adottando soluzioni innovative e cercando di “educare” il cliente a fare ordini più consapevoli, come nel caso di Fishing Lab. Guidarlo nelle scelte in ottica sia di gradimento, sia di cost saving, sia abbattimento degli sprechi è il principio comune di cui si fa portavoce ogni interlocutore del locale.

Sempre secondo la ricerca Metronomo, infatti, una delle cause dello spreco al ristorante sarebbe proprio l’aspettativa mancata del cliente. Un menù con un elenco dettagliato degli ingredienti, oppure con maggiori indicazioni circa le dimensioni delle porzioni, invece, eviterebbe inutili avanzi. Direi che è proprio il caso di dire less is more, come recita il famoso detto americano.

Un locale informale ed easy all’insegna della qualità e trasparenza

Semplicità, qualità e trasparenza: è questa la triade che rende Fishing Lab un locale unico nel suo genere. L’atmosfera intima e domestica mette a proprio agio ogni tipo di cliente con un’accoglienza informale che però non manca di professionalità. L’attenzione e la competenza del personale riescono infatti a dare i giusti consigli per contenere la spesa, ma senza rinunciare al gusto. Chi ha detto che non si può mangiare un piatto di risotto alle vongole spendendo solo 6 euro e 50?

Un ottimo rapporto tra la qualità del servizio e i costi contenuti, rendono il locale adatto ad ogni occasione: dall’aperitivo romantico alla cena fra amici.

fishing.lab.restaurant/facebook.com

E se avessimo voglia di mangiare solo un panino “al volo”? Da Fishing Lab si può scegliere se ordinare da asporto oppure sedersi a tavola e gustarsi un bel piatto a base di pesce in tutta tranquillità. Nel primo caso lo street food, che qui diventa “Street Fish”, è quello che va per la maggiore: Buns di tonno, panino al Lampredotto di mare, oppure fritto misto da gustare soli o in compagnia. Nel secondo caso invece troviamo contaminazioni “alla marinara” di piatti tipici toscani, come la Fettunta con polpo e cavolo nero, la rivisitazione della Trabaccolara (piatto di pasta tipico toscano con ragù di pesce misto) o il classico baccalà con ceci. Io ho scelto la seconda opzione e sono andata da Fishing Lab per mangiare qualcosa di veloce e gustoso. Curiosi di scoprire cosa ho assaggiato?

La mia esperienza da Fishing Lab

Fettunta con polpo e cavolo nero, salmone alla griglia affumicato in un foglio di noce e parfait al pistacchio e lampone: ecco il menù che ho scelto di provare da Fishing Lab, tutto nella formula “mezza porzione”.

 

Il locale informale, la musica rilassante e le tovagliette bianche e azzurre che “vestono” ogni tavolo ci trasportano subito in un’altra dimensione: siamo in vacanza. Da Fishing Lab si respira aria di mare. Le pareti sono decorate con reti da pesca e la cucina a vista si fa ammirare con la sua varietà di pesce crudo in esposizione. Non ci sono dubbi, la qualità si vede a occhio nudo ed è presto confermata anche all’assaggio. La Fettunta, una fetta di pane abbrustolito condita con olio e aglio (come dice appunto il nome) è tiepida e croccante. Il sugo al polpo ricco e saporito e in perfetto equilibrio con la delicatezza del cavolo nero. La cameriera consiglia come vino per pesce in abbinamento il Greco di Tufo, vino bianco strutturato originario della Campania che presenta una buona freschezza e mineralità.

Il salmone in foglio di noce sorprende invece per le note affumicate date dalla particolare tecnica di cottura. Servito con patate arrosto e accompagnato da una salsa di soia agrodolce, crea in bocca un’armonia di sapori che si fondono insieme come i colori in una tavolozza.

Sappiamo che per il dolce c’è sempre un piccolo spazio, e mai come in questo caso: il parfait al pistacchio e lampone (sempre nella versione “mezza porzione”) è proprio quello che ci vuole per concludere il pasto in dolcezza. il buon rapporto qualità/prezzo rende il locale accessibile a tutti, e la formula proposta da Fishing Lab mi è sembrata una trovata interessante per restare leggeri senza rinunciare al gusto.

E voi, sareste curiosi di provare a ordinare le “mezze porzioni”?

 

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