di Vostromo.
È il grande vino sardo scoperto recentemente dagli enofili. Si ottiene dall’uva che porta lo stesso nome. L’origine del vitigno è ancora incerta: secondo alcuni è arrivato dalla Francia nel XIX secolo, altri giurano che siano stati gli Aragonesi a portarlo in Sardegna. La tesi più accreditata lo fa discendere dal Bovale di Spagna, anche se c’è chi lo considera una variante del Mourvedre, vitigno a bacca nera diffuso in Francia.
Oggi è coltivato quasi esclusivamente nel territorio di Sassari, principalmente ad Usini, ma anche nei comuni di Ossi, Tissi, Uri, Ittiri, Sorso e Alghero.
In vernacolo è Caldarello, Cagnovali, Caldareddu o Cagliunari.
Sino agli anni ’80 era usato per produrre i vini da taglio che i contadini sardi esportavano in Francia.
Attualmente sono tre le aziende che utilizzano il Cagnulari, in purezza, per produrre l’omonimo vino a Indicazione Geografica Tipica. La Cantina Sociale di S.Maria La Palma ad Alghero e la Casa Vinicola Cerchi di Usini hanno affinato negli anni la loro produzione; oggi anche un imprenditore siciliano, innamorato della Sardegna, propone una versione particolarmente pregiata, con la sua azienda di S.Margherita di Pula: I Feudi della Medusa.
La gradazione alcolica del Cagnulari è di 13,5°. E’ un vino di carattere, carico nel colore: rosso rubino che può tendere al granato. Ha un profumo intenso di amarene, con aromi speziati. Sapore potente ed avvolgente, con note di liquirizia, tannico ed amarognolo.
Si abbina armoniosamente a brasati e stufati, alla cacciagione, alle paste asciutte con intingoli di carne. Eccellente per accompagnare il maialino alla brace e altri arrosti. Oltre al pecorino sardo stagionato, si sposa bene con formaggi e salumi saporiti. Va servito alla temperatura di 12-14°.