Secondo una recente indagine di Assosalute, quasi una donna italiana su due, il 48%, soffre di disturbi legati allo stress, tuttavia non si tratta di un problema che riguarda solo il gentil sesso, al contrario è ampiamente diffuso in maniera trasversale nella società. Per questo è diventato oggetto di numerosi studi scientifici mirati a comprenderne le ragioni e le conseguenze, soprattutto perché alcune interferiscono con l’alimentazione, la forma fisica e la salute.
Lo stress fa ingrassare? O fa dimagrire? Sono entrambe convinzioni diffuse, ma cosa dicono le ricerche scientifiche in merito e come mai questa condizione ha un effetto tale sull’organismo?
Lo stress fa ingrassare o dimagrire? Cosa dicono le ricerche
Occhi puntati sul cortisolo
Detto anche “ormone dello stress”, il cortisolo viene prodotto dalle ghiandole surrenali e la sua secrezione aumenta in condizioni di fatica psicologica o fisica, comprese tutte quelle situazioni di pressione quotidiana come una scadenza che si avvicina, o un ritardo causato da uno sciopero dei mezzi.
Lo stress costante e ripetuto fa sì che la produzione di cortisolo sia altrettanto continua e non venga bilanciata dall’azione di altri ormoni: la conseguenza è un aumento degli zuccheri nel sangue. Ciò può comportare dei danni anche seri per l’organismo come l’insulino-resistenza, un abbassamento delle difese immunitarie, una riduzione della funzione tiroidea, oltre che un generale senso di frustrazione, ansia e irritabilità.
In che modo, allora, l’aumento degli zuccheri nel sangue causato dal cortisolo impatta sulla forma fisica? L’eccesso di queste sostanze fa sì che l’organismo non attinga energie dal tessuto adiposo, ma piuttosto vada a trasformare l’abbondanza di zuccheri in ulteriori riserve di grasso. Questa è la ragione per cui si dice che lo stress fa ingrassare: un eccesso di cortisolo ha come conseguenza proprio un aumento del grasso a livello dell’addome e rende piuttosto difficile dimagrire nel periodi di stress.
Il rischio di attivare l’insulina
Se lo stress, tramite il cortisolo, non rende la vita facile a chi vorrebbe dimagrire, è importante soffermarsi anche su un altro aspetto legato alle conseguenze di questa condizione instabile e ansiosa: c’è, infatti, chi tende a mangiare di più, chi invece fugge il cibo e, al contrario, accompagna all’irritabilità e all’angoscia un senso di nausea.
È nuovamente “colpa” di un ormone, in questo caso l’insulina: il nostro organismo, infatti, reagisce allo stress come se fosse sotto attacco, ragion per cui rilascia glucosio nel sangue, carburante veloce da impiegare per i muscoli che si predispongono a reagire in fretta al pericolo. In realtà, non abbiamo bisogno di quell’energia perché la minaccia non è reale, ma il pancreas secerne ugualmente l’insulina che, a sua volta, determina un utilizzo rapido del glucosio da parte dei tessuti. Il risultato è che a poche ore dal pasto, generalmente 2 o 3, ci troviamo in una situazione di ipoglicemia che ci fa percepire nuovamente il senso di fame, per cui torniamo a mangiare, dando avvio a un vero e proprio circolo vizioso. Non soltanto, infatti alcuni studi citati dal nutrizionista e dietologo Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute intervistato da Repubblica, hanno dimostrato che, in situazioni di stress, un piatto con un determinato apporto calorico ci porta a ingrassare fino a quattro volte di più rispetto alla stessa pietanza consumata quando non siamo così sotto pressione.
Meno si dorme, più si ingrassa
Altra conseguenza indiretta dello stress che ci porta ad ingrassare è il fatto che ci fa dormire di meno. Un’abitudine decisamente dannosa, come hanno dimostrato i ricercatori del King’s College di Londra: infatti, in uno studio pubblicato sullo European Journal of Clinical Nutrition, gli studiosi hanno esaminato le principali ricerche in materia con il fine di individuare un possibile nesso tra le ore di sonno e il rischio di ingrassare. Sono giunti, a tal proposito, alla conclusione che una parziale privazione del sonno ha un impatto sull’apporto calorico che il soggetto non riesce a smaltire: di fatto, si accumulano circa circa 385 kcal al giorno in più, praticamente le stesse calorie contenute in un solo muffin. Di fatto, chi a causa dello stress inizia a soffrire di disturbi del sonno, anche in forma molto lieve, tende a bruciare di meno e, quindi, ad accumulare di più: una condizione che, sul lungo termine, può portare ad ingrassare.
Hamburger e cibo spazzatura: il “comfort food” che fa male
Come se non bastasse, quando siamo stressati abbiamo una maggiore attrazione verso cibi come salsicce, hamburger, cioccolato e pizza. È il concetto di “comfort food” che ci porta a cercare nel piatto una forma di consolazione alle difficoltà che stiamo affrontando al lavoro, o nella vita quotidiana. Un conforto che, però, può costare caro alla linea: uno studio finlandese, infatti, ha osservato che l’indice di massa corporea è più alto tra le persone che tendono a mangiare in situazioni di stress, anche perché si tende a scegliere cibi ipercalorici.
Questa tendenza è particolarmente marcata, secondo una ricerca della Liverpool John Moores University, nei soggetti che seguono una dieta: nella situazione di difficoltà, infatti, sembra che tendano a cedere più facilmente e quindi ad alimentarsi in maniera non equilibrata.
Quali cibi per ridurre lo stress?
Secondo gli esperti, il primo passaggio per evitare che lo stress ci faccia ingrassare è riconoscere quello che accade nel nostro organismo quando siamo sotto pressione e quindi, razionalmente, sperimentare delle alternative come fare spuntini sani con frutta di stagione, oppure, se possibile, fare una passeggiata. Non sempre, però, è possibile, ma l’alimentazione può venirci in soccorso: esistono, infatti, alcuni cibi “contro lo stress” per cui il suggerimento è di inserirli nella lista della spesa quando ci rendiamo conto che stiamo attraversando un periodo particolarmente faticoso.
Qualche esempio? Lo yogurt aiuta la regolarità intestinale, ma possono essere utili anche le crucifere, la frutta secca, il pesce, soprattutto quello ricco di omega-3. Tra le bevande, invece, si può optare per tè verde, o tisane, in particolare quelle a base di alloro, o di finocchio.
Ogni caso è a sé stante, non è detto che in una situazione di stress le persone reagiscano nella stessa maniera, per cui, nel caso di variazioni di peso corporeo significative o di altre difficoltà alimentari, è imprescindibile un confronto con il proprio medico. Tuttavia è importante comprendere cosa accade nel nostro organismo quando siamo sotto pressione e, magari, porre un freno alla tentazione di mangiare attingendo a questa lista di cibi energetici, preziosi alleati contro stanchezza.
Raccontateci nei commenti le vostre strategie contro le abbuffate da stress!
N.B. L’articolo è stato redatto con la supervisione della dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista